Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni) |
Ricerca di Baffi e di Snowy
Mr Dursley era direttore di una ditta di nome Grunnings, che
fabbricava trapani. Era un uomo corpulento, nerboruto, quasi senza
collo e con un grosso paio di Baffi. Mrs Dursley era magra, bionda e
con un collo quasi due volte più lungo del normale, il che le tornava
assai utile, dato che passava gran parte del tempo ad allungarlo
oltre la siepe del giardino per spiare i vicini. I Dursley avevano un
figlioletto di nome Dudley e secondo loro non esisteva al mondo un
bambino più bello. Il bambino sopravvissuto (Cap. 1 Harry Potter 1) |
Attraversò la strada a precipizio e raggiunse in tutta fretta il
suo ufficio; intimò alla segretaria di non disturbarlo per nessuna
ragione, afferrò il telefono, e aveva quasi finito di fare il numero
di casa quando cambiò idea. Mise giù il ricevitore, si lisciò i
Baffi, pensando... no, era stato uno stupido. Potter non era poi un
nome così insolito. Era certo che esistessero miriadi di persone
chiamate Potter che avevano un figlio di nome Harry. E poi, ora che
ci pensava, non era neanche tanto sicuro che suo nipote si chiamasse
proprio Harry. Del resto, non lo aveva neanche mai visto. Avrebbe
potuto chiamarsi Harvey. O Harold. Non c'era ragione di impensierire
Mrs Dursley; se la prendeva tanto ogni volta che le si parlava della
sorella! E non poteva darle torto: se l'avesse avuta lui, una sorella
così... E tuttavia, quella gente avvolta nei mantelli... Il bambino sopravvissuto (Cap. 1 Harry Potter 1) |
Zio Vernon ridacchiò sotto i Baffi. Vetri che scompaiono (Cap. 2 Harry Potter 1) |
‘E ora che si fa?’ chiese zia Petunia guardando furibonda Harry
come se fosse colpa sua. Harry sapeva che avrebbe dovuto dispiacersi
per il fatto che Mrs Figg si era rotta la gamba, ma non gli fu facile
quando gli venne in mente che ancora per un intero anno non sarebbe
stato costretto a guardare tutti i Fuffi, i Baffi, i Mascherini e le
Palline di questo mondo. Vetri che scompaiono (Cap. 2 Harry Potter 1) |
Per poco zio Vernon non tamponò la macchina che lo precedeva. Si
voltò di scatto e urlò a Harry, con la faccia che assomigliava a una
gigantesca barbabietola con i Baffi: ‘LE MOTOCICLETTE NON VOLANO!’ Vetri che scompaiono (Cap. 2 Harry Potter 1) |
‘Questo è troppo’ disse zio Vernon cercando di parlare con calma e
al tempo stesso strappandosi a ciuffi i folti Baffi. ‘Vi voglio qui tra cinque minuti, pronti a partire. Ce ne andiamo. Prendete solo
qualche abito. Niente discussioni’. Lettere da nessuno (Cap. 3 Harry Potter 1) |
Aveva un'aria così minacciosa, con i Baffi che gli mancavano per
metà, che nessuno osò contraddirlo. Dieci minuti dopo, si erano
aperti un varco strappando le assi inchiodate sulle porte ed erano
saliti in macchina, dirigendosi a tutta velocità verso l'autostrada.
Dudley, seduto sul sedile posteriore, stava frignando; suo padre gli
aveva dato uno scapaccione perché si era attardato a cercare di
imballare il televisore, il videoregistratore e il computer nella
sacca da ginnastica. Lettere da nessuno (Cap. 3 Harry Potter 1) |
Harry scartò la sua Cioccorana e prese la figurina. C'era su il viso di un uomo. Portava occhiali a mezza luna, aveva un naso lungo e adunco e capelli, barba e Baffi fluenti e argentei. Sotto, c'era scritto il nome: Albus Silente. Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1) |
‘Sì’ confermò Ron. E si lasciò cadere seduto con l'aria depressa. ‘Sai? Mi sembra che le punte dei Baffi di Crosta siano diventate un po' più chiare’ disse Harry cercando di distrarlo dal pensiero dei dormitori. ‘E... dimmi, che cosa faranno i tuoi fratelli più grandi ora che hanno finito?’ Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1) |
Gli esami comprendevano anche esercitazioni pratiche. Il professor Vitious li aveva chiamati a uno a uno nella sua aula per vedere se erano capaci di eseguire lo speciale Tip-tap dell'Ananasso sulla scrivania. La professoressa Mcgranitt li stette a guardare mentre trasformavano un topolino in una tabacchiera: se la tabacchiera era carina si guadagnavano punti, se aveva i Baffi se ne perdevano. Piton li rese tutti nervosi fiatandogli nel collo mentre cercavano di ricordare come si fabbricava la pozione che fa dimenticare le cose. La botola (Cap. 16 Harry Potter 1) |
Harry non assomigliava affatto al resto della famiglia. Zio Vernon era grasso e senza collo, con enormi Baffi neri; zia Petunia aveva una faccia cavallina ed era tutta pelle e ossa; Dudley era biondo e roseo come un porcello. Harry, al contrario, era piccolo e magro, con brillanti occhi verdi e capelli nerissimi, sempre arruffati. Portava occhiali rotondi e sulla fronte aveva una sottile cicatrice a forma di saetta.
Il peggior compleanno (Cap. 1 Harry Potter 2) |
«Lo dice pure tua sorella piccola» disse Hagrid accennando a Ron. «L’ho incontrata proprio ieri». Hagrid lanciò a Harry un’occhiata sbieca mentre rideva sotto i Baffi. «Diceva che stava facendo un giretto, ma mi sa che sperava di beccare qualcun altro, qui». Strizzò l’occhio a Harry. «Se vuoi sapere la mia, a lei non farebbe affatto schifo la tua foto con…»
Mezzosangue e mezze voci (Cap. 7 Harry Potter 2) |
«Magari mi fossero spuntati i Baffi anche a me, almeno potrei prendermi una vacanza!» sospirò Ron una sera, rovesciando una pila di libri sul comodino di Hermione.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2) |
I primi di febbraio una Hermione finalmente priva di Baffi, coda e pelo lasciò l’infermeria. La sera stessa del suo ritorno alla Torre del Grifondoro Harry le mostrò il diario di T.O. Riddle e le raccontò in che modo lo avevano trovato.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2) |
«Mamma mia» esclamò Silente scuotendo il capo e facendo fremere i lunghi Baffi d’argento. «È rimasto infilzato sulla sua stessa spada, Gilderoy!»
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2) |
«Ti ha assegnato al Grifondoro» disse Silente sempre calmo. «Ascoltami bene, Harry. Si dà il caso che tu abbia molte qualità che Salazar Serpeverde apprezzava nei suoi alunni, che selezionava accuratamente. Il dono molto raro del Serpentese… intraprendenza… determinazione… un certo disprezzo per le regole» soggiunse, e ancora una volta i suoi Baffi vibrarono. «E tuttavia, il Cappello Parlante ti ha assegnato al Grifondoro. Tu sai perché. Pensaci».
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2) |
Harry sedette tra Dudley e zio Vernon, un omone bene in carne con il collo cortissimo e folti Baffi. Nessuno si sognò di augurare buon compleanno a Harry, anzi nessuno dei Dursley diede segno di accorgersi che fosse entrato in cucina, ma Harry ci era troppo abituato per farci caso. Prese una fetta di pane tostato e guardò il mezzobusto sullo schermo: parlava di un detenuto evaso... Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3) |
Sulla soglia c'era zia Marge. Somigliava molto a zio Vernon: larga, bene in carne e paonazza, aveva perfino i Baffi, anche se non cespugliosi come quelli dello zio. In una mano reggeva un'enorme valigia, e infilato sotto l'altro braccio c'era un vecchio bulldog dal pessimo carattere. Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3) |
«Non fare quelle smorfie!» tuonò zia Marge. «Vedo che non sei affatto migliorato dall'ultima volta. Speravo che la scuola ti avrebbe ficcato in testa un po' di buone maniere». Prese una gran sorsata di tè, si asciugò i Baffi e disse: «Dove hai detto che lo mandate, Vernon?» Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3) |
Crosta era più magro del solito, e i Baffi gli ricadevano flosci. Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3) |
«Signore, ho bisogno che qualcuno mi sbucci questo Grinzafico» disse Malfoy ridacchiando sotto i Baffi. Il Molliccio nell'armadio (Cap. 7 Harry Potter 3) |
Prima che Caramell potesse rispondere, due maghi uscirono dal castello e lo raggiunsero. Uno era così vecchio che sembrava avvizzire davanti a loro; l'altro era alto e robusto, con sottili Baffi neri. Harry dedusse che fossero rappresentanti del Comitato per la Soppressione delle Creature Pericolose, perché il primo mago strizzò gli occhi verso la capanna di Hagrid e disse con voce acuta: La profezia della professoressa Cooman (Cap. 16 Harry Potter 3) |
Il mago coi Baffi neri stava sfiorando qualcosa che gli pendeva dalla cintura; Harry guardò meglio e vide che faceva scorrere il grosso pollice sulla lama di un'ascia lucente. Ron aprì la bocca per dire qualcosa, ma Hermione gli diede una gomitata e fece un cenno verso la Sala d'Ingresso. La profezia della professoressa Cooman (Cap. 16 Harry Potter 3) |
Silente uscì dalla stanza ed estrasse la bacchetta per chiudere a chiave la porta. Presi dal panico, Harry e Hermione scattarono. Silente li guardò e un gran sorriso comparve sotto i lunghi Baffi d'argento. «Allora?» disse piano. Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3) |
Un tic scosse il faccione violaceo di zio Vernon. I suoi Baffi tremarono. Harry sapeva che cosa stava succedendo là dietro: la lotta furibonda tra due istinti basilari di zio Vernon. Permettergli di andare avrebbe reso Harry felice, una cosa contro cui zio Vernon combatteva da tredici anni. D’altra parte, lasciare che sparisse dai Weasley per il resto dell’estate voleva dire sbarazzarsi di lui due settimane prima di quanto avesse sperato, e zio Vernon odiava avere in casa Harry. Per concedersi il tempo di rifletterci, finse di guardare di nuovo la lettera della signora Weasley.
L'invito (Cap. 3 Harry Potter 4) |
Zio Vernon sbuffò tra i Baffi. In circostanze normali avrebbe chiesto che tipo di macchina aveva il signor Weasley; tendeva a giudicare gli altri dalle dimensioni e dal costo delle loro auto. Ma Harry dubitava che a zio Vernon sarebbe piaciuto il signor Weasley anche se fosse arrivato a bordo di una Ferrari.
Ritorno alla Tana (Cap. 4 Harry Potter 4) |
Alto, magro, un po’ calvo, il signor Weasley avanzò verso zio Vernon, la mano tesa, ma zio Vernon arretrò di alcuni passi, trascinando con sé zia Petunia. Zio Vernon era senza parole. Il suo abito migliore era pieno di polvere bianca, che gli copriva Baffi e capelli facendolo sembrare più vecchio di trent’anni.
Ritorno alla Tana (Cap. 4 Harry Potter 4) |
Un mago piccolo e magrolino, completamente calvo ma con un paio di Baffi da far concorrenza a zio Vernon, vestito d’oro puro per intonarsi allo stadio, entrò in campo. Da sotto i Baffi gli spuntava un fischietto d’argento; portava una grossa cassa di legno sotto un braccio e il suo manico di scopa sotto l’altro. Harry riportò l’Omniocolo sulla velocità normale, osservando con attenzione Mustafà che montava sulla sua scopa e apriva la cassa con un calcio. Quattro palline balzarono a mezz’aria: la Pluffa scarlatta, i due Bolidi neri e (Harry lo intuì appena prima che sparisse) il minuscolo Boccino d’Oro alato. Con un soffio acuto di fischietto, Mustafà scattò in aria dietro le palline.
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4) |
Harry guardò. Hassan Mustafà era atterrato proprio davanti alle Veela danzanti, e si stava comportando in modo davvero strano. Gonfiava i muscoli e si accarezzava i Baffi con aria seducente.
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4) |
Crouch era tornato a mani vuote. Il suo viso era ancora di un pallore spettrale, e le sue mani e i Baffi a spazzolino si torcevano.
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4) |
Per Bagman risuonò una salva di applausi molto più sonora che per Crouch, forse a causa delia sua fama di Battitore, o semplicemente perché aveva un aspetto molto più amabile. Lui rispose con un cenno gioviale della mano. Bartemius Crouch non sorrise né salutò quando venne annunciato il suo nome. Ricordandolo col suo abito inappuntabile alla Coppa del Mondo di Quidditch, Harry ridletté che vestito da mago aveva un’aria strana. I suoi Baffi a spazzolino e la scriminatura severa sembravano parecchio stravaganti vicino ai lunghi capelli e alla barba bianca di Silente.
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4) |
«Perché devono muoversi in branco?» chiese Harry a Ron, mentre una dozzina di ragazze passavano loro davanti ridendo sotto i Baffi e fissando Harry. «Come si fa a beccarne una da sola per invitarla?»
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4) |
Sembrava che fosse in viaggio da giorni. Aveva la veste strappata e insanguinata all’altezza delle ginocchia, il volto coperto di graffi, la barba lunga e il viso grigio di stanchezza. I capelli e i Baffi di solito così in ordine avevano bisogno di una lavata e una regolata. Il suo strano aspetto, comunque, era nulla in confronto al suo comportamento. Il signor Crouch borbottava e gesticolava come se stesse parlando con qualcuno che vedeva solo lui. A Harry fece venire in mente con chiarezza un vecchio barbone che aveva visto una volta quando era a fare compere con i Dursley. Anche quell’uomo discuteva animatamente con il vuoto: zia Petunia aveva afferrato la mano di Dudley e l’aveva trascinato dall’altra parte della strada per evitarlo; zio Vernon poi aveva inflitto alla famiglia una lunga tirata su quello che avrebbe voluto fare di mendicanti e vagabondi.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4) |
«Vai avanti, figliolo» ripeté zio Vernon, coi Baffi che svolazzavano furiosi.
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5) |
«Non un granché» rispose Harry, mentre Hermione allontanava Grattastinchi per impedirgli di incendiarsi i Baffi. «Il Ministero ha imposto un altro decreto, per cui non è più permesso avere squadre di Quidditch…»
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5) |
I Baffi di zio Vernon sembrarono rizzarsi per l’indignazione. Forse perché la bombetta gli diede l’errata impressione di avere a che fare con uno spirito affine, si rivolse a Moody.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5) |
Harry si precipitò di sotto e si bloccò di colpo un po’ prima dell’ultimo gradino, poiché una lunga esperienza gli aveva insegnato a restare fuori dalla portata dello zio, per quanto possibile. Sulla soglia c’era un uomo alto e magro, con i capelli e la barba d’argento lunghi fino alla vita. Portava in equilibrio sul naso ricurvo degli occhiali a mezzaluna; indossava un lungo mantello nero da viaggio e un cappello a punta. Vernon Dursley, che aveva Baffi cespugliosi quasi quanto quelli di Silente, anche se neri, e indossava una vestaglia color pulce, fissava il visitatore come se non potesse credere ai propri occhietti.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6) |
La luce della bacchetta scintillava sulla pelata brillante, sugli occhi sporgenti, sugli enormi Baffi argentei da tricheco e sui lustrissimi bottoni della giacca di velluto ruggine che indossava sopra un pigiama di seta lilla. La sua testa raggiungeva appena il mento di Silente.
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6) |
Non nutriva grandi speranze però, e queste si affievolirono il giorno successivo, dopo una lezione di Trasfigurazione insieme ai due. Avevano appena affrontato l’argomento enormemente complesso della trasfigurazione umana: ciascuno davanti a uno specchio, dovevano cambiare il colore delle proprie sopracciglia. Hermione rise con insolenza del primo disastroso tentativo di Ron, che si fece spuntare un paio di spettacolari Baffi a manubrio; Ron ricambiò con una feroce ma fedele imitazione di Hermione che saltava su e giù sulla sedia tutte le volte che la professoressa McGranitt faceva una domanda, imitazione che Lavanda e Calì trovarono tremendamente buffa e che spinse di nuovo Hermione sull’orlo delle lacrime. Al suono della campanella scappò via lasciando metà della sua roba in classe; Harry decise che tra Hermione e Ron al momento era lei ad aver più bisogno di aiuto, per cui le raccolse le cose e la seguì.
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6) |
Era un Horace Lumacorno molto più giovane. Harry era così abituato alla sua calvizie che trovò sconcertante vederlo con folti, lucenti capelli giallastri; era come se gli avessero coperto la testa di paglia, ma aveva già una chiazza pelata grande come un galeone in cima alla testa. I Baffi, allora meno ingombranti, erano biondo zenzero. Non era grasso come il Lumacorno che conosceva Harry, anche se i bottoni d’oro sul panciotto a complicati ricami erano sottoposti a una certa tensione. I piccoli piedi erano poggiati su un puf di velluto ed era sprofondato in una comoda poltrona; con una mano stringeva un bicchiere di vino, con l’altra frugava in una scatola di ananas canditi.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6) |
«Non sa neanche guidare» borbottò, coi Baffi che si increspavano dall'indignazione, ma per fortuna né Dedalus né Hestia lo sentirono. La partenza dei Dursley (Cap. 3 Harry Potter 7) |
«'Giorno, Albert» disse un uomo con i Baffi cespugliosi, sorridendo a Harry. Guardò Ron e Hermione mentre l'ascensore ripartiva cigolando; Hermione stava sussurrando concitate istruzioni a Ron. Il mago si chinò verso Harry con un ghigno e mormorò: «Dirk Cresswell, eh? Delle Relazioni con i Folletti? Bravo, Albert. Spero proprio che avrò il suo posto, a
desso!» La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7) |
Harry riusciva ancora a scorgere Ron sotto il travestimento, ma solo, si disse, perché lo conosceva molto bene. Aveva i capelli lunghi e mossi, una folta barba e Baffi castani, niente lentiggini, il naso corto e largo e le sopracciglia pesanti. La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7) |
«Parola mia» ansimò, pallido e sudato, i Baffi da tricheco vibranti. «Che confusione! Non sono affatto sicuro che sia saggio, Minerva. Troverà un modo per entrare, lo sai, e chiunque abbia cercato di ostacolarlo sarà in gravissimo periglio...» Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7) |