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Ricerca di Biblioteca e di Library
Harry la raccolse e la fissò con il cuore che gli vibrava come un
gigantesco elastico. Nessuno in vita sua gli aveva mai scritto. E chi
avrebbe dovuto farlo? Non aveva amici, non aveva altri parenti; non
era neanche socio della Biblioteca e quindi non aveva mai ricevuto
perentori avvisi di restituire i libri presi in prestito. Eppure,
eccola lì, una lettera dall'indirizzo così inequivocabile da non poter essere frainteso:
Mr H. Potter
Ripostiglio del sottoscala
4, Privet Drive
Little Whinging
Surrey Lettere da nessuno (Cap. 3 Harry Potter 1) |
Un lieve scampanellio, proveniente dagli anfratti del negozio non meglio identificati, accolse il loro ingresso. Era un luogo molto piccolo, vuoto, tranne che per una sedia dalle zampe esili su cui Hagrid si sedette, nell'attesa. Harry si sentiva strano, come se fosse entrato in una Biblioteca privata. Si rimangiò un mucchio di nuove domande che gli erano appena venute in mente, e invece si mise a guardare le migliaia di scatoline strette strette, tutte impilate in bell'ordine fino al soffitto. Chissà perché, sentiva un pizzicorino alla nuca. Persino la polvere e il silenzio di quel luogo sembravano fremere di una segreta magia. Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1) |
Hermione Granger era nervosa quanto Neville al pensiero di volare. Il volo non era certo una cosa che si potesse imparare a memoria sui libri. Intendiamoci bene, non che lei non ci avesse mai provato. Giovedì, durante la colazione, li aveva rintontiti a forza di leggere notizie e informazioni sul volo in un libro della Biblioteca intitolato Il Quidditch attraverso i secoli. Neville pendeva letteralmente dalle sue labbra, nel disperato tentativo di carpire qualcosa che potesse aiutarlo a reggersi in sella alla scopa, ma gli altri furono più che contenti quando l'arrivo della posta interruppe la conferenza di Hermione. Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1) |
‘È proibito portare fuori dagli edifici scolastici i libri della Biblioteca’ disse Piton. ‘Dammelo. Cinque punti in meno per Grifondoro’. ‘Questa regola se l'è inventata’ borbottò Harry risentito mentre Piton si allontanava zoppicando. ‘Mi chiedo che cosa si è fatto alla gamba’. Il Quidditch (Cap. 11 Harry Potter 1) |
‘Ti senti bene?’ chiese Ron. ‘Hai un'aria strana’. Quel che Harry temeva di più era di non riuscire a ritrovare la stanza dello specchio. La notte seguente, con Ron anche lui sotto il mantello, dovette camminare molto più lentamente. Nel tentativo di ritrovare la strada che aveva percorso Harry partendo dalla Biblioteca, vagarono per circa un'ora nei corridoi immersi nel buio. Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1) |
‘Mi ha chiesto di venire direttamente da lei, professore, a riferirle se qualcuno andasse in giro di notte, e qualcuno è stato nella Biblioteca... nel Reparto Proibito’. Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1) |
Improvvisamente, si fermò davanti a un'alta armatura. Tutto preso dalla fretta di allontanarsi dalla Biblioteca, non aveva prestato attenzione a dove andava. Forse perché era buio, non aveva la minima idea di dove si trovava. C'era un'armatura vicino alle cucine, questo lo sapeva, ma lui doveva essere cinque piani più su. Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1) |
Il Reparto Proibito era proprio in fondo alla Biblioteca. Facendo molta attenzione e scavalcando il cordone che separava quei libri dal resto della Biblioteca, Harry tenne alta la lampada per leggere i titoli. Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1) |
Da che parte andare? Si fermò col cuore che gli batteva forte, e rimase a pensare. Poi gli venne in mente. Il Reparto Proibito, in Biblioteca. Avrebbe potuto leggere tutto quello che voleva e per tutto il tempo necessario a scoprire chi era Flamel. Si avviò, stringendosi nel suo mantello. Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1) |
Nella Biblioteca era buio pesto e c'era un'atmosfera da brivido. Harry accese una lampada per vedere le file di libri. La lampada sembrava galleggiare a mezz'aria, e anche se Harry sapeva di reggerla lui col braccio, la sua vista gli faceva venire la pelle d'oca. Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1) |
Madama Pince, la Bibliotecaria, brandiva contro di lui un piumino per la polvere. ‘Allora farai meglio ad andartene. Fila... fuori!’ Rimpiangendo di non essere stato più veloce a inventare qualche scusa, Harry lasciò la Biblioteca. Con Ron e Hermione aveva convenuto che era meglio non chiedere a Madama Pince dove poter trovare notizie su Flamel. Lei sarebbe stata certamente in grado di dirglielo, ma non potevano rischiare che le loro intenzioni giungessero all'orecchio di Piton. Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1) |
Era vero che, da quando Hagrid se l'era fatto sfuggire di bocca, avevano sfogliato libri su libri in cerca di quel nome perché in quale altro modo avrebbero potuto scoprire che cosa stava cercando di rubare Piton? Il guaio era che non sapevano da dove cominciare, ignorando quel che Flamel poteva aver fatto per essere citato in un libro. Non compariva in Grandi maghi del ventesimo secolo, e neanche in Esponenti di rilievo della magia del nostro tempo; non era citato in Scoperte importanti della magia moderna, né in Rassegna dei recenti sviluppi della magia. E poi, naturalmente, c'era il problema delle dimensioni della Biblioteca; decine di migliaia di volumi; migliaia di scaffali, centinaia di stretti corridoi. Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1) |
‘Ho le labbra cucite’ disse Hagrid categorico. ‘Allora, non ci rimane che scoprirlo da soli’ disse Ron. Lasciarono Hagrid con l'aria contrariata, e si avviarono di corsa verso la Biblioteca. Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1) |
‘In Biblioteca?’ chiese Hagrid seguendoli fuori del salone. ‘Prima delle vacanze? Dite un po', ma non è che esagerate con lo studio?’ ‘Non è per studiare’ gli spiegò Harry tutto allegro. ‘da quando ci hai parlato di Nicolas Flamel che stiamo cercando di scoprire chi diavolo è’. Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1) |
‘Quanti giorni mancano alle vacanze?’ chiese Hagrid. ‘Soltanto uno’ rispose Hermione. ‘E questo mi fa venire in mente... Harry, Ron, manca mezz'ora al pranzo, dobbiamo andare in Biblioteca’. ‘Ah, già, è vero’ disse Ron distogliendo lo sguardo dal professor Vitious, che dalla sua bacchetta magica stava facendo uscire festoni di bolle che si depositavano sui rami del nuovo albero. Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1) |
‘Non ho mai pensato di guardare qui dentro!’ sussurrò tutta eccitata. ‘Questo l'ho preso dalla Biblioteca qualche settimana fa,
quando cercavo una lettura un po' leggera...’ Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1) |
‘Malfoy’ rispose Neville con voce tremula. ‘L'ho incontrato fuori della Biblioteca. Ha detto che stava cercando qualcuno su cui sperimentare il trucco’. Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1) |
Avevano quasi abbandonato ogni speranza di trovare Flamel nei libri della Biblioteca, sebbene Harry fosse sempre sicuro di aver letto quel nome chissà dove. All'inizio del trimestre, si rimisero a sfogliare libri ogni volta che avevano ricreazione. Harry aveva ancor meno tempo a disposizione degli altri due, perché erano ricominciati gli allenamenti di Quidditch. Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1) |
‘Ma che cosa farai, quando si schiude?’ chiese Hermione. ‘Be', mi sono dato un po' alla lettura’ disse Hagrid estraendo un librone da sotto il materasso. ‘In Biblioteca ho preso questo: Allevare draghi per lavoro e per hobby... Naturalmente è un pochino superato, ma dentro c'è proprio tutto. Bisogna tenere l'uovo nel caminetto acceso, perché a quanto pare le mamme drago scaldano i loro piccoli col fiato... Poi, quando si schiude, ogni mezz'ora bisogna dare al piccolo un secchio di brandy mescolato a sangue di pollo. E qui, vedete?, spiega come riconoscere le diverse specie dall'uovo... Il mio, sembra, è un Dorsorugoso di Norvegia. Una specie molto rara’. Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia (Cap. 14 Harry Potter 1) |
Harry, che stava cercando la voce ‘Dittamo’ nel volume Cento erbe e funghi magici, non alzò gli occhi dai libri se non quando udì Ron esclamare: ‘Hagrid, che cosa ci fai tu in Biblioteca?’ Hagrid era apparso, nascondendo qualcosa dietro la schiena. Sembrava assolutamente fuori posto nel suo pastrano di fustagno. Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia (Cap. 14 Harry Potter 1) |
‘Questo non riuscirò mai a ricordarmelo’ esplose Ron un pomeriggio, poggiando la penna d'oca e guardando nostalgico fuori della finestra della Biblioteca. Era la prima vera, bella giornata di sole che
avevano avuto da mesi. Il cielo era di un tenue color non ti scordar di me e nell'aria c'era il profumo dell'estate imminente. Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia (Cap. 14 Harry Potter 1) |
Purtroppo pareva che gli insegnanti la pensassero come Hermione. Li caricarono di tanti di quei compiti per le vacanze di Pasqua, che quanto a divertimento le vacanze di Pasqua non assomigliarono di certo a quelle di Natale. Era difficile rilassarsi con Hermione accanto che recitava i dodici usi del sangue di drago e si esercitava nei movimenti della bacchetta magica. Bofonchiando e sbadigliando, Harry e Ron trascorsero la maggior parte del tempo libero con la ragazza in Biblioteca cercando di portare a termine i compiti delle vacanze. Norberto, drago Dorsorugoso di Norvegia (Cap. 14 Harry Potter 1) |
Harry tornò in Biblioteca, dove Hermione stava interrogando Ron in astronomia, e raccontò quello che aveva sentito. ‘Dunque, Piton ce l'ha fatta!’ esclamò Ron. ‘Se Raptor gli ha insegnato a spezzare il suo incantesimo anti-Magia nera...’ La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1) |
Poi, a circa una settimana dall'inizio degli esami, la risoluzione che Harry aveva preso - cioè di non immischiarsi in cose che non lo riguardavano - fu messa alla prova in maniera inattesa. Un pomeriggio, mentre, da solo, tornava dalla Biblioteca, udì una voce lamentosa provenire da una delle aule. Quando si avvicinò, capì che si trattava di Raptor. La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1) |
Harry era stato trattenuto alla lezione di Pozioni, dove Piton lo aveva incaricato di ripulire le scrivanie dai vermi. Dopo un pranzo veloce Harry si era avviato di sopra per incontrarsi con Ron in Biblioteca, quando si vide venire incontro Justin Finch-Fletchley del Tassorosso, di ritorno dalla lezione di Erbologia. Harry aveva appena aperto bocca per salutarlo, ma Justin, scorgendolo, gli aveva voltato d’improvviso le spalle ed era scappato nella direzione opposta.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2) |
Harry trovò Ron in fondo alla Biblioteca, alle prese con i compiti di Storia della Magia. Il Professor Rüf aveva chiesto un tema lungo un metro su: ‘Il Consiglio dei Maghi nell’Europa Medievale’.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2) |
«Laggiù, da qualche parte» disse Ron indicando gli scaffali. «In cerca dell’ennesimo libro. Credo che voglia leggere tutta la Biblioteca prima di Natale».
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2) |
«Dopo un po’ svanisce da sola» disse Hermione con un gesto d’impazienza. «Resta il fatto che impadronirsi della ricetta sarà molto difficile. Piton ha detto che si trova in un libro intitolato De Potentissimis Potionibus, che viene custodito nel Reparto Proibito della Biblioteca».
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2) |
«Ehm… professor Allock?» balbettò Hermione. «Volevo… prendere questo libro dalla Biblioteca. Solo per una lettura propedeutica». Gli porse il pezzo di carta con la mano che le tremava leggermente. «Ma il fatto è che il libro si trova nel Reparto Proibito della Biblioteca e quindi serve che un insegnante mi firmi l’autorizzazione… Sono sicura che mi aiuterà a capire quel che lei dice nel suo A spasso con gli spiriti a proposito dei veleni ad azione ritardata…»
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2) |
«Non è un imbecille senza cervello» lo rimbeccò Hermione alzando la voce mentre si avviavano quasi di corsa verso la Biblioteca.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2) |
Entrando nel silenzio ovattato della Biblioteca, abbassarono la voce.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2) |
Madama Pince, la Bibliotecaria, era una donna magra e irritabile che assomigliava a un avvoltoio denutrito.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2) |
Mentre passava davanti alla Biblioteca ne uscì Percy Weasley, che pareva di umore assai migliore dell’ultima volta che si erano incontrati.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2) |
Il castello, che già normalmente era buio anche di giorno, quella mattina lo era ancor più del solito per via della fitta neve grigia che fioccava, oscurando tutte le finestre. Scosso da un brivido, Harry passò davanti alle classi dove si tenevano le lezioni, cercando di capire che cosa stesse accadendo dentro. La professoressa McGranitt stava rimproverando qualcuno che, a quanto pareva, aveva trasformato il suo amico in un tasso. Resistendo all’impulso di entrare a dare un’occhiata Harry passò oltre, pensando che forse Justin aveva deciso di sfruttare l’ora libera per portarsi avanti con i compiti per l’indomani, e decise di andare a vedere prima in Biblioteca.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2) |
Infatti, un gruppetto di ragazzi del Tassorosso che avrebbero dovuto essere alla lezione di Erbologia si trovavano nel retro della Biblioteca, ma non sembrava stessero studiando. Tra le lunghe file degli alti scaffali, Harry poteva vederli raccolti in circolo, impegnati in una conversazione animata. Non riuscì a vedere se tra loro c’era Justin. Mentre si avvicinava colse un brandello di quella conversazione e si fermò ad ascoltare, nascosto nel Reparto Invisibilità.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2) |
Girò sui tacchi e uscì di corsa dalla Biblioteca, procurandosi un’occhiataccia da parte di Madama Pince che stava lucidando la copertina dorata di un librone d’incantesimi.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2) |
«Harry… credo proprio di aver capito una cosa! Devo andare in Biblioteca!»
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2) |
«Ma perché ha dovuto andare in Biblioteca?»
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2) |
«Perché Hermione è fatta così» disse Ron stringendosi nelle spalle. «Nel dubbio, vai in Biblioteca».
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2) |
«Le hanno trovate vicino alla Biblioteca» disse la McGranitt. «Sapreste spiegarmi che cos’è questo? Era per terra, vicino a loro…»
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2) |
Era una pagina strappata da un vecchio volume della Biblioteca. Eccitato, Harry la lisciò e Ron si avvicinò per leggere a sua volta.
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2) |
«Ehm... no, grazie, Colin» disse Harry, che non aveva voglia di star lì con decine di occhi avidamente puntati sulla sua cicatrice. «Devo... devo andare in Biblioteca a fare una ricerca». La fuga della Signora Grassa (Cap. 8 Harry Potter 3) |
Il ragazzo vagò scoraggiato in direzione della Biblioteca, ma a metà strada cambiò idea; non aveva voglia di studiare. Si voltò e si trovò faccia a faccia con Gazza, che doveva aver appena congedato l'ultimo dei ragazzi in partenza per Hogsmeade. La fuga della Signora Grassa (Cap. 8 Harry Potter 3) |
provviso di un candore opalino e abbagliante e una mattina i prati fangosi si ricoprirono di gelo lucente. Nel castello c'era aria di Natale. Il professor Vitious, l'insegnante di Incantesimi, aveva già decorato le classi con luci scintillanti che si rivelarono essere autentiche fate svolazzanti. Gli studenti discutevano allegramente dei loro progetti per le vacanze. Sia Ron che Hermione avevano deciso di rimanere a Hogwarts, e anche se Ron disse che era perché non poteva sopportare l'idea di due settimane con Percy, e Hermione insistette che aveva bisogno di andare in Biblioteca, Harry sapeva benissimo che lo facevano per tenergli compagnia, e gliene fu molto grato. La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3) |
La gita da Hagrid, tutt'altro che allegra, aveva comunque sortito l'effetto desiderato. Anche se Harry non si era certo scordato di Black, non poteva crogiolarsi di continuo nel pensiero della vendetta se voleva aiutare Hagrid a vincere l'udienza con il Comitato per la Soppressione delle Creature Pericolose. Lui, Ron e Hermione andarono in Biblioteca il giorno dopo, e tornarono nella sala comune deserta carichi di libri utili per preparare la difesa di Fierobecco. Tutti e tre sedettero davanti al fuoco acceso, voltando lentamente le pagine di polverosi volumi che parlavano di casi celebri di bestie da preda, e ogni tanto, quando si imbattevano in qualcosa di interessante, la commentavano a voce alta. La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3) |
Anche Ron era furioso con Hermione. Per quello che lo riguardava, smontare una Firebolt nuova di zecca non era niente di meno che un crimine. Hermione, sempre convinta di aver agito per il meglio, prese a evitare la sala comune. Harry e Ron immaginarono che si fosse rifugiata in Biblioteca, e non cercarono di convincerla a tornare. Dopotutto furono contenti quando gli altri fecero ritorno a scuola subito dopo il primo dell'anno, e la Torre dei Grifondoro fu di nuovo affollata e rumorosa. Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3) |
«Ehm... non ora... pensavo di andare in Biblioteca a fare quel tema sui Vampiri per Lupin...» L'ira di Piton (Cap. 14 Harry Potter 3) |
Harry riuscì a liberarsi di Neville davanti alla Signora Grassa, pronunciando la parola d'ordine e fingendo poi di aver lasciato il tema sui Vampiri in Biblioteca per poter tornare indietro. Una volta lontano dalla vista dei troll della sorveglianza, estrasse di nuovo la mappa e l'avvicinò al naso. L'ira di Piton (Cap. 14 Harry Potter 3) |
Ma nessuno aveva tanto da fare quanto Hermione. Anche senza Divinazione, seguiva più materie di chiunque altro. Di solito era l'ultima a lasciare la sala comune di sera, la prima a scendere in Biblioteca la mattina dopo; aveva le occhiaie come Lupin e sembrava sempre sul punto di scoppiare in lacrime. La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3) |
«Perché... perché lo saprebbero tutti se Peter Minus fosse stato un Animagus. Abbiamo studiato gli Animagi al corso della professoressa McGranitt. E sono andata a fare una ricerca in Biblioteca quando ho dovuto fare i compiti... Il Ministero tiene sotto sorveglianza i maghi e le streghe che sanno trasformarsi in animali; c'è un registro in cui c'è scritto che animale diventano, e i loro segni particolari... Sono andata a cercare la professoressa McGranitt sul registro, e ho scoperto che esistono solo sette Animagi in questo secolo, e Minus non era sulla lista...» Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso (Cap. 18 Harry Potter 3) |
«No» rispose Hermione con tutta la dignità che si può avere con la bocca piena di cavolini di Bruxelles. «Voglio solo andare in Biblioteca».
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4) |
«Non dirmi che questa sera torni in Biblioteca» disse Harry osservandola.
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4) |
«… Biblioteca» completò Harry. «Dai, muoviti, o non troveremo posti decenti».
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4) |
«Non di nuovo quella maledetta Biblioteca?» disse Ron.
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4) |
Hermione non si unì alla conversazione di Harry e Ron durante la cena, ma mangiò a velocità forsennata e poi ripartì alla volta della Biblioteca. Harry e Ron tornarono alla Torre di Grifondoro, e stavolta fu Harry, che non aveva pensato ad altro per tutta la cena, ad affrontare l’argomento delle Maledizioni Senza Perdono.
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4) |
Brandì il foglio di pergamena verso di loro. «Ho fatto accurate ricerche in Biblioteca. Gli elfi sono stati ridotti in schiavitù secoli fa. Non riesco a credere che nessuno abbia fatto niente per cambiare la situazione prima d’ora».
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4) |
Ma era una bugia bella e buona. A Harry piaceva molto Hermione, ma non era come con Ron. Ridevi molto meno, e stavi molto di più in Biblioteca se Hermione era la tua migliore amica. Harry non padroneggiava ancora gli Incantesimi di Appello, sembrava aver sviluppato una specie di blocco, e Hermione insistette che apprendere la teoria gli sarebbe servito. Di conseguenza passarono un sacco di tempo chini sui libri all’ora di pranzo.
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4) |
Anche Viktor Krum passava un mucchio di tempo in Biblioteca, e Harry si chiese che cosa stava tramando. Studiava, o cercava informazioni che gli potessero tornar utili per superare la prima prova? Hermione si lamentava della presenza di Krum — non perché desse loro fastidio, ma perché da dietro gli scaffali spuntavano spesso interi gruppi di ragazzine ridacchianti e sospiranti, venute a spiarlo, e Hermione trovava irritante tutto quel chiasso.
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4) |
Si chiese che cosa dovevano provare gli altri campioni. Le ultime volte che aveva incrociato Cedric, era circondato da ammiratori e sembrava nervoso ma eccitato. Harry scorgeva Fleur Delacour di tanto in tanto nei corridoi; aveva la stessa aria di sempre, altezzosa e impeccabile. E Krum si limitava a star seduto in Biblioteca, chino sui libri.
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4) |
Fecero tre volte il giro del lago, cercando di pensare a un incantesimo semplice che potesse soggiogare un drago. Ma non gliene venne in mente nessuno, così si rinchiusero in Biblioteca. Qui Harry sfilò dagli scaffali tutti i libri sui draghi che riusci a trovare, e tutti e due si misero a consultarli uno dopo l’altro.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4) |
Ma Hermione non venne a cena, e non era nemmeno in Biblioteca più tardi, quando andarono a cercarla. La sola persona là dentro era Victor Krum. Ron gironzolò dietro gli scaffali per un po’, osservò Krum, discusse bisbigliando con Harry se era il caso di chiedergli l’autografo: ma poi si rese conto che sei o sette ragazze erano appostate nel corridoio lì dietro, intente a discutere la stessa identica cosa, e il suo entusiasmo svanì.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4) |
Calì fissava Hermione con uno sguardo incredulo assai poco lusinghiero. Non era la sola, comunque: quando si aprirono le porte della Sala Grande, il fan club di Krum in Biblioteca entrò tutto impettito, scoccando a Hermione occhiate di profondo disgusto. Pansy Parkinson la guardò a occhi sbarrati entrando con Malfoy, e anche lui parve non riuscire a trovare un insulto da rivolgerle. Ron le passò davanti senza guardarla.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4) |
Ron fece finta di non sentire. «Immagino che ti abbia chiesto di accompagnarlo quando eravate tutti e due in Biblioteca».
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4) |
«No, non è vero! Se proprio lo vuoi sapere, lui… lui ha detto che veniva in Biblioteca tutti i giorni per cercare di parlare con me, ma non trovava il coraggio!» disse precipitosamente Hermione, e arrossì tanto da diventare dello stesso colore del vestito di Calì.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4) |
Ron cambiò strategia alla velocità della luce. «Allora spera che tu lo aiuti a scoprire che cosa vuol dire il suo uovo! Immagino che vi siate ben consultati in quei vostri incontri ravvicinati in Biblioteca…»
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4) |
Così Harry, pensando che ben presto ne avrebbe avuto abbastanza della Biblioteca per tutta la vita, si seppellì di nuovo tra i volumi polverosi, alla ricerca di un incantesimo che consentisse a un essere umano di sopravvivere senza ossigeno. Comunque, anche se lui, Ron e Hermione fecero ricerche all’ora di pranzo, la sera e per tutti i fine settimana, anche se Harry chiese alla professoressa McGranitt il permesso di usare il Reparto Proibito, e domandò aiuto perfino all’irritabile Madama Pince con quella sua aria da avvoltoio, non trovarono proprio niente che consentisse a Harry di trascorrere un’ora sott’acqua e di riuscire a raccontarlo.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4) |
Lui, Ron e Hermione erano seduti in Biblioteca mentre fuori il sole tramontava, sfogliando febbrilmente pagine e pagine di incantesimi, nascosti l’uno all’altro da enormi pile di libri. Harry aveva un gran tuffo al cuore tutte le volte che su una pagina vedeva la parola «acqua», ma quasi sempre era roba del tipo «Prendete due pinte d’acqua, mezza libbra di foglie di mandragola a pezzetti e un tritone…»
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4) |
Aveva l’aria di prendere la mancanza di informazioni utili in Biblioteca come un affronto personale; la Biblioteca non l’aveva mai tradita prima.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4) |
Alle otto, Madama Pince aveva spento tutte le lampade e venne a cacciar via Harry dalla Biblioteca. Barcollando sotto il peso di tutti i libri che riusciva a trasportare, Harry tornò nella sala comune di Grifondoro, trascinò un tavolo in un angolo e riprese a cercare. Non c’era nulla in Mitiche Magie per Stregoni Stravaganti… nulla in Guida alla Stregoneria Medievale… nemmeno un accenno a gesta subacquee in Antologia degli Incantesimi del Diciottesimo Secolo, né in Allucinanti Abitatori degli Abissi, né in Poteri che Non Sapevate di Avere: Cosa Farvene ora che Avete Aperto gli Occhi.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4) |
Dimenticando di avere in grembo Grattastinchi, Harry si alzò di botto; Grattastinchi soffiò irato mentre piombava a terra, rivolse a Harry uno sguardo di disgusto e se ne andò con la coda a scovolo per aria, ma Harry stava già correndo su per la scala a chiocciola che portava al dormitorio… voleva prendere il Mantello dell’Invisibilità e tornare in Biblioteca, sarebbe rimasto là tutta la notte, se ce n’era bisogno…
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4) |
«Lumos» sussurrò quindici minuti più tardi, mentre apriva la porta della Biblioteca.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4) |
Harry aprì gli occhi. Si trovava ancora in Biblioteca; il Mantello dell’Invisibilità gli era scivolato via nel sonno, e la guancia era appiccicata alle pagine di Dove c’è una Bacchetta, c’è un Modo. Si alzò a sedere, raddrizzandosi gli occhiali, strizzando gli occhi alla chiara luce del giorno.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4) |
I dubbi di Harry svanirono. Balzando in piedi, si tolse il Mantello dell’Invisibilità, lo ficcò nella borsa, prese l’Algabranchia e se la mise in tasca, poi si precipitò fuori dalla Biblioteca con Dobby alle calcagna.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4) |
E risalì la scalinata di marmo senza guardarsi indietro. Harry era certo che fosse diretta in Biblioteca.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4) |
Il parco di Hogwarts non era mai apparso cosi invitante, da quando Harry doveva restare chiuso dentro il castello. Nei giorni che seguirono trascorse tutto il suo tempo libero in Biblioteca con Hermione e Ron, a studiare stregonerie, o in qualche classe vuota dove sgattaiolavano per esercitarsi. Harry si era concentrato sullo Schiantesimo, che non aveva mai usato prima. Il guaio era che fare pratica comportava parecchi sacrifici da parte di Ron e Hermione.
il Sogno (Cap. 29 Harry Potter 4) |
Scorse la lista che avevano fatto in Biblioteca.
il Sogno (Cap. 29 Harry Potter 4) |
«Mi è venuta un’idea» disse Hermione, fissando il vuoto. «Credo di sapere… perché così nessuno avrebbe visto… nemmeno Moody… e lei avrebbe potuto salire sul davanzale… ma non è autorizzata… non è assolutamente autorizzata… credo di averla incastrata! Datemi solo due secondi in Biblioteca… solo per esserne certa!»
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4) |
Harry finì di fare colazione nella Sala Grande che si andava svuotando. Vide Fleur Delacour alzarsi dal tavolo di Corvonero e unirsi a Cedric che entrava nella saletta. Krum avanzò ciondolando e li raggiunse poco dopo. Harry rimase dov’era. Non voleva andarci, proprio no. Non aveva genitori: nessuno della sua famiglia sarebbe venuto a vederlo rischiare la vita, comunque. Ma proprio mentre si alzava, pensando che avrebbe potuto approfittarne per salire in Biblioteca a fare un altro rapido ripasso di incantesimi, la porta della saletta si aprì, e sbucò la testa di Cedric.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4) |
«Chi ha detto a Cedric di aprirlo sott’acqua? Io. Contavo sul fatto che ti avrebbe passato l’informazione. Le persone oneste sono così facili da manovrare, Potter. Ero sicuro che Cedric avrebbe voluto restituirti il piacere, visto che gli avevi detto dei draghi, e così ha fatto. Ma anche allora, Potter, anche allora sembrava probabile che avresti fallito. Io sono stato di guardia tutto il tempo… tutte quelle ore in Biblioteca. Non hai capito che il libro di cui avevi bisogno è rimasto sempre nel tuo dormitorio? Ce l’avevo messo io parecchio tempo prima, l’avevo dato al giovane Paciock, non ricordi? Magiche Piante Acquatiche del Mediterraneo e Loro Proprietà. Ti avrebbe detto tutto quello che ti serviva sull’Algabranchia. Mi aspettavo che chiedessi aiuto a tutti, ma proprio tutti. Paciock te l’avrebbe detto in un secondo. Ma invece no… no… quel tuo tocco di orgoglio e indipendenza avrebbe potuto rovinare tutto quanto.
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4) |
Con un vago senso di panico per la catasta di compiti che li aspettava, Harry e Ron passarono l’ora di pranzo in Biblioteca a indagare sugli usi della pietra di luna nella preparazione delle pozioni. Ancora arrabbiata per l’insulto di Ron ai suoi berretti di lana, Hermione non si unì a loro. Al momento di Cura delle Creature Magiche, nel pomeriggio, a Harry faceva di nuovo male la testa.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5) |
«Non possiamo fare molto, da soli» disse Ron, scoraggiato. «Voglio dire, sì, possiamo andare in Biblioteca a cercare gli anatemi ed esercitarci, immagino…»
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5) |
Hermione non parlò più delle lezioni di Difesa contro le Arti Oscure per ben due settimane. Le punizioni con la Umbridge erano finalmente terminate (Harry dubitava che le parole incise sul dorso della sua mano sarebbero mai svanite del tutto); Ron aveva fatto altri quattro allenamenti di Quidditch e durante gli ultimi due nessuno gli aveva urlato contro; e tutti e tre erano riusciti a far Evanescere i loro topi nell’ora di Trasfigurazione (Hermione in realtà era arrivata a far Evanescere anche un gattino). L’argomento venne affrontato di nuovo in una tempestosa sera di settembre, mentre erano in Biblioteca a studiare gli ingredienti per le pozioni di Piton.
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5) |
«In Biblioteca?» suggerì Katie Bell dopo qualche momento.
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5) |
Piton non era meno partigiano; aveva prenotato il campo di Quidditch per gli allenamenti di Serpeverde così spesso che Grifondoro aveva difficoltà ad andare a giocare. Faceva anche orecchie da mercante alle varie testimonianze di fatture scagliate dai Serpeverde sui giocatori di Grifondoro nei corridoi. Quando Alicia Spinnet si presentò in infermeria con le sopracciglia così folte che le oscuravano la vista e le finivano in bocca, Piton sostenne che doveva aver tentato un Incantesimo Parruccone su se stessa e rifiutò di ascoltare i quattordici testimoni oculari che dichiaravano di aver visto il Portiere di Serpeverde, Miles Bletchley, colpirla alle spalle con un incantesimo mentre studiava in Biblioteca.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5) |
«Noi siamo in Biblioteca, Harry» annunciò Hermione perentoria, afferrando Ron per il gomito e trascinandolo giù per le scale di marmo.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5) |
«Bene… allora è deciso» disse Harry, e con l’impressione che la giornata non fosse poi un completo fallimento, saltellò fino in Biblioteca a prendere Ron e Hermione per le lezioni del pomeriggio.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5) |
Trovò Ron e Hermione in Biblioteca, a lavorare sull’ultima valanga di compiti della Umbridge. Altri studenti, quasi tutti del quinto anno, sedevano ai tavoli con il naso sui libri; mentre le piume grattavano febbrili, il cielo fuori dalle finestre a colonnine si faceva sempre più scuro. L’unico altro suono era il lieve scricchiolio delle scarpe di Madama Pince, che camminava minacciosa su e giù fra i tavoli, con il fiato sul collo di chi toccava i suoi preziosi libri.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5) |
Se c’era bisogno di qualcos’altro per completare la felicità di Harry, fu la reazione di Malfoy, Tiger e Goyle. Li vide confabulare in Biblioteca più tardi quel pomeriggio: erano in compagnia di un ragazzo allampanato che, sussurrò Hermione, si chiamava Theodore Nott. Si voltarono verso Harry mentre lui cercava dei libri sullo Svanimento Parziale. Goyle fece scrocchiare minaccioso le nocche e Malfoy bisbigliò qualcosa di indubbiamente malevolo a Tiger. Harry sapeva benissimo perché si comportavano così: aveva citato tutti i loro padri tra i Mangiamorte.
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5) |
«E la cosa più bella» gongolò Hermione quando uscirono dalla Biblioteca, «è che non possono contraddirti, perché non possono ammettere di aver letto l’intervista!»
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5) |
Si lanciarono tutti insieme verso l’uscita, accalcandosi sulla porta; poi cominciarono a riversarsi nel corridoio. Harry sentì i primi allontanarsi di corsa e si augurò che avessero il buonsenso di non andare verso i rispettivi dormitori. Mancavano ancora dieci minuti alle nove: se si fossero rifugiati in Biblioteca o nella Guferia, tutt’e due più vicine…
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5) |
«Cerchi di acchiapparne qualcun altro, Draco. Dica agli altri di controllare in Biblioteca… chiunque abbia il fiatone… e anche nei bagni, la signorina Parkinson può controllare quello delle ragazze… andate, svelti… Quanto a lei, Potter…» aggiunse con la sua voce più sommessa e più pericolosa, mentre Malfoy si allontanava, «verrà con me nell’ufficio del Preside».
Il centauro e la spia (Cap. 27 Harry Potter 5) |
Col trascorrere delle vacanze di Pasqua l’aria si fece più ventosa, luminosa e tiepida, ma Harry, come gli altri studenti del quinto e del settimo anno, rimase chiuso nel castello a ripassare, trascinandosi avanti e indietro dalla Biblioteca. Quanto al suo malumore, fingeva che dipendesse solo dagli esami imminenti e, dato che anche tutti i suoi compagni di Grifondoro erano stufi di studiare, la scusa funzionò.
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5) |
Si voltò. Ginny Weasley, piuttosto spettinata, lo aveva raggiunto al tavolo della Biblioteca dov’era seduto tutto solo. Era domenica sera tardi: Hermione era tornata alla Torre di Grifondoro per ripassare Antiche Rune, e Ron aveva l’allenamento di Quidditch.
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5) |
«Cioccolato in Biblioteca!» strillò. «Fuori… fuori… FUORI!»
Orientamento professionale (Cap. 29 Harry Potter 5) |
L’orario di Hermione era così fitto che Harry riusciva a parlarle sul serio solo la sera, quando Ron era comunque così avvinto a Lavanda da non vedere nient’altro. Hermione si rifiutava di restare nella sala comune quando c’era Ron, così di solito Harry la raggiungeva in Biblioteca, dove ovviamente dovevano sussurrare tutto il tempo.
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6) |
«È libero di baciare chi vuole» affermò Hermione mentre la Bibliotecaria, Madama Pince, pattugliava gli scaffali dietro di loro. «Non me ne importa un accidente».
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6) |
«La Biblioteca adesso chiude» esordì. «Badate di rimettere qualunque cosa abbiate preso in prestito nel giusto… Che cosa stavi facendo a quel libro, ragazzo perverso?»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6) |
«Non è della Biblioteca, è mio!» esclamò Harry, togliendo rapido dal tavolo Pozioni Avanzate mentre lei cercava di artigliarlo con la mano.
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6) |
«Ti proibirà l’ingresso alla Biblioteca se non stai attento. Perché hai portato quello stupido libro?»
Il voto infrangibile (Cap. 15 Harry Potter 6) |
«Wow!»sussurrò Seamus, e lui, Dean e Neville avvicinarono le teste per sentire che cosa si provava a Materializzarsi. Per tutto il giorno, Harry fu assediato dai compagni. Alla notizia di quanto fosse sgradevole tutti parvero sgomenti più che scoraggiati, e poiché alle otto meno dieci non aveva ancora finito di rispondere alle domande, Harry decise di mentire: disse che doveva restituire un libro alla Biblioteca e sfuggì in tempo per la lezione con Silente.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6) |
Nel frattempo, la Biblioteca di Hogwarts aveva tradito Hermione per la prima volta a memoria d’uomo. Era così sconvolta che dimenticò perfino di essere irritata con Harry per il trucchetto del bezoar.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6) |
Siccome era domenica mattina, quasi tutti gli studenti si trovavano nelle sale comuni, i Grifondoro in una torre, i Corvonero in un’altra, i Serpeverde nei sotterranei e i Tassorosso nella cantina vicino alle cucine. Qua e là uno studente isolato vagava per la Biblioteca o in un corridoio… c’era un gruppetto fuori nel prato… e là, solo nel corridoio del settimo piano, c’era Gregory Goyle. Non c’era traccia della Stanza delle Necessità, ma Harry non se ne preoccupava; se Goyle stava facendo la guardia, la Stanza era aperta, che la Mappa lo sapesse o no. Quindi filò su per le scale, rallentando solo quando raggiunse l’angolo che svoltava nel corridoio, e lì cominciò ad avvicinarsi, molto lentamente, alla bambinetta che reggeva la pesante bilancia di ottone, la stessa che Hermione aveva aiutato con tanta gentilezza due settimane prima. Aspettò di trovarsi alle sue spalle prima di chinarsi su di lei e sussurrare: «Ciao… sei molto carina, lo sai?»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6) |
«Era… un libro della Biblioteca» sparò Harry a casaccio. «Non ricordo come s’intito…»
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6) |
Ma una volta arrivato giugno la tolleranza di Ron non dovette essere messa molto alla prova, perché il tempo che Harry e Ginny passavano insieme diventò sempre più limitato. I G.U.F.O. di Ginny si avvicinavano e lei era costretta a ripassare per ore, fino a notte fonda. Una sera si ritirò in Biblioteca e Harry si sistemò accanto alla finestra nella sala comune, in teoria per finire il compito di Erbologia ma in realtà a rivivere un’ora particolarmente felice passata con Ginny sulla riva del lago. Hermione si lasciò cadere nel posto vicino a lui e a Ron con un’espressione sgradevolmente risoluta.
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6) |
«In Biblioteca»rispose Hermione, prevedibilmente. «C’è l’intera collezione dei vecchi Profeti. Be’, ho intenzione di scoprire qualcos’altro su Eileen Prince».
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6) |
«Sì, ho preso l’idea da loro» rispose Malfoy con un sorriso perverso. «Ho preso anche l’idea di avvelenare l’idromele dalla sporca Mezzosangue Granger, l’ho sentita dire in Biblioteca che Gazza non sa riconoscere le pozioni…»
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6) |
«Harry, ho scoperto una cosa questa mattina in Biblioteca…»
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6) |
Aveva mostrato a Hermione il biglietto dentro il medaglione la mattina dopo la morte di Silente, e anche se lei non aveva riconosciuto subito le iniziali come quelle di qualche oscuro mago di cui aveva letto, da allora correva in Biblioteca un po’ più spesso del necessario per qualcuno che non aveva più compiti.
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6) |
«Ah, già». Ron si batté una mano sulla fronte. «Mi ero dimenticato che daremo la caccia a Voldemort in una Biblioteca ambulante». Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7) |
Horcrux in Biblioteca». Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7) |
«Non... non li ho rubati!» si difese Hermione, guardando prima Harry e poi Ron con aria quasi disperata. «Erano pur sempre libri della Biblioteca, anche se Silente li aveva tolti dagli scaffali. Comunque, se davvero avesse voluto che non li vedesse nessuno, avrebbe fatto in modo che fosse molto più complicato...» Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7) |
«Questo contiene istruzioni esplicite su come fare un Horcrux. Segreti dell'Arte Più Oscura... è un libro terribile, veramente orrendo, trabocca di magia malvagia. Chissà quand'È stato che Silente l'ha spostato dalla Biblioteca... se non l'ha fatto prima di diventare preside, scommetto che Voldemort ha trovato qui tutte le indicazioni di cui aveva bisogno». Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7) |
«Se non eri in rapporti stretti con Silente, allora come mai ti ha ricordato nel suo testamento? I suoi lasciti privati sono straordinariamente ridotti. La maggior parte delle sue proprietà la sua Biblioteca privata, i suoi strumen
ti magici e altri effetti personali è stata lasciata a Hogwarts. Perché pensi di essere stato scelto?» Il testamento i Albus Silente (Cap. 7 Harry Potter 7) |
Hermione entrò di soppiatto in una Biblioteca e scoprì dai registri che l'edificio era stato demolito molti anni prima. Andarono a vedere e si trovarono davanti a un palazzo di uffici. La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7) |
«Be', siccome il villaggio prende il nome da lui, pensavo che avessi fatto il collegamento» puntualizzò Hermione, molto più simile a se stessa di quanto lo fosse stata di recente; Harry quasi si aspettava che annunciasse di voler andare in Biblioteca. «Nel libro c'È un brano sul villaggio... un momento...» Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7) |
Nonostante il nostro fiasco, La Fonte della Buona Sorte è probabilmente la più popolare delle fiabe di Beda, benché, come Il Mago e il Pentolone Salterino, abbia i suoi detrattori. Più di un genitore ha chiesto la rimozione di questa fiaba dalla Biblioteca di Hogwarts, tra cui, curiosamente, un discendente di Brutus Malfoy nonché ex membro del Consiglio di Hogwarts, il signor Lucius Malfoy. Il signor Malfoy sottopose per iscritto la sua richiesta di bandire la fiaba:
LA FONTE DELLA BUONA SORTE (Cap. 2 Harry Potter 8) |
Il mio rifiuto di rimuovere il libro dalla Biblioteca fu appoggiato dalla maggioranza del Consiglio. Scrissi a Malfoy per spiegare la mia decisione:
LA FONTE DELLA BUONA SORTE (Cap. 2 Harry Potter 8) |