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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di Corvonero e di Ravenclaw


    Forse pensate che non son bello,
ma non giudicate da quel che vedete
io ve lo giuro che mi scappello
se uno più bello ne troverete.
Potete tenervi le vostre bombette
i vostri cilindri lucidi e alteri,
son io quello che al posto vi mette
e al mio confronto gli altri son zeri.
Non c'è pensiero che nascondiate
che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi ed ascoltate
qual è la casa in cui rimanere.
forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è a Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori!
Venite dunque senza paure
E mettetemi in capo all'istante
Con me sarete in mani sicure
Perché io sono un Cappello Parlante!
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

    «Sì, Silente lo va strombazzando ai quattro venti» disse Ron tutto orgoglioso. «Senti, devi rimetterti in piedi per la festa di fine anno di domani. Il conteggio dei punti è stato ultimato, e naturalmente i Serpeverde hanno vinto: tu mancavi all’ultima partita di Quidditch e, senza di te, il Corvonero ci ha stracciati… Ma almeno il rinfresco sarà ottimo».
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    «Ora, se ho ben capito» proseguì, «deve essere assegnata la Coppa delle Case, e la classifica è questa: al quarto posto Grifondoro, con trecentododici punti; terzo Tassorosso con trecentocinquantadue punti; secondo Corvonero, con quattrocentoventisei punti e primo Serpeverde, con quattrocentosettantadue».
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    «Ciò significa» riprese Silente sovrastando l’uragano di applausi dei Corvonero e dei Tassorosso, anche loro al settimo cielo per la sconfitta di Serpeverde, «ciò significa che dovremo ritoccare un po’ quelle decorazioni!»
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Ogni anno quel millenario cappello, tutto rappezzato, consunto e lercio, assegnava i nuovi studenti ai dormitori delle quattro Case di Hogwarts (Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde). Harry ricordava bene quando lo aveva indossato lui, esattamente un anno prima, ed era rimasto impalato, ad aspettare la sua decisione, mentre quello gli bofonchiava all’orecchio i suoi commenti. Per alcuni, spaventosi secondi aveva temuto che il cappello lo avrebbe assegnato a Serpeverde, la Casa da cui, più di qualsiasi altra, erano usciti streghe e maghi malefici… ma invece era stato assegnato a Grifondoro, insieme a Ron, Hermione e a tutti gli altri fratelli Weasley. Nell’ultimo semestre, Harry e Ron avevano contribuito a far vincere a Grifondoro la Coppa di fine anno, sconfiggendo Serpeverde per la prima volta dopo sette anni.
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)


    «Naturalmente, sapete tutti che Hogwarts è stata fondata più di mille anni fa — si ignora la data precisa — dai due maghi e dalle due streghe più famosi dell’epoca. Le quattro Case prendono nome da loro: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Priscilla Corvonero e Salazar Serpeverde. Insieme, essi costruirono questo castello, lontano dagli occhi curiosi dei Babbani, perché a quel tempo la magia era molto temuta dalla gente comune, e maghi e streghe erano crudelmente perseguitati».
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    Quando entrarono in campo furono accolti da un boato, soprattutto applausi, perché il Tassorosso e il Corvonero erano ansiosi di vedere battuto il Serpeverde, ma in mezzo alla folla, questi ultimi fecero sentire anche i loro fischi e le loro grida. Madama Bumb, l’insegnante di Quidditch, chiese a Flitt e a Baston di scambiarsi una stretta di mano, cosa che loro fecero lanciandosi occhiate velenose e stringendo un bel po’ più del necessario.
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    «Prego?» chiese la ragazza tutta rigida. «La nostra sala comune? Ma io sono di Corvonero».
La Pozione Polisucco (Cap. 12 Harry Potter 2)

    Madama Chips era china su una ragazza del quinto anno dai lunghi capelli ricciuti. Harry la riconobbe per la Corvonero cui avevano chiesto casualmente informazioni sulla sala di ritrovo dei Serpeverde. E sul letto vicino al suo c’era…
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    «E con questo i Grifondoro colpiti sono due, senza contare un fantasma del Grifondoro, una Corvonero e un Tassorosso» commentò Lee Jordan, l’amico dei gemelli Weasley, contando sulla punta delle dita. «Nessuno degli insegnanti ha notato che i Serpeverde sono tutti incolumi? Non è evidente che all’origine di tutta questa storia c’è Serpeverde? L’erede di Serpeverde, il mostro di Serpeverde… perché non li buttano fuori tutti?» tuonò tra cenni di assenso e sporadici applausi.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    «Percy è sotto shock» disse George a Harry, parlando a bassa voce. «Quella ragazza Corvonero… Penelope Light… è anche lei un Prefetto. Non credo si aspettasse che il mostro avrebbe osato aggredire un Prefetto».
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    «Il Basilisco uccide le persone con lo sguardo. Ma nessuno era morto… perché nessuno l’ha guardato dritto negli occhi. Colin lo ha visto attraverso l’obbiettivo della macchina fotografica. Lo sguardo del Basilisco gli ha bruciato la pellicola, ma Colin è rimasto soltanto pietrificato. Justin… Justin deve aver visto il Basilisco attraverso Nick-Quasi-Senza-Testa! Nick ne è stato investito in pieno, ma non poteva mica morire di nuovo… e accanto a Hermione e all’altra ragazza, il Prefetto dei Corvonero, è stato trovato uno specchio. Hermione aveva capito che il mostro era un Basilisco. Sono pronto a scommettere che ha avvertito la prima persona che ha incontrato di non girare un angolo senza prima averci guardato dietro con uno specchio! Così quella ragazza ha tirato fuori lo specchietto… e…»
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    «È il Prefetto dei Corvonero, Penelope Light» disse Ginny. «Ecco a chi scriveva l’estate scorsa. Per tutto l’anno scolastico si sono incontrati in segreto. Un giorno li ho visti che si baciavano in una classe vuota. Lui era così sconvolto quando lei… be’… quando lei è stata aggredita. Non lo prenderete in giro, vero?» aggiunse preoccupata.
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

   I nuovi arrivati a Hogwarts indossavano il Cappello Parlante, che li assegnava strillando alle case a cui erano più adatti (Grifondoro, Corvonero, Tassorosso o Serpeverde). La professoressa McGranitt si avviò verso il suo posto al tavolo degli insegnanti, mentre Harry e Hermione si dirigevano, cercando di non farsi notare, verso il tavolo dei Grifondoro. Tutti si voltarono a guardarli mentre strisciavano lungo il muro della sala, e alcuni indicarono Harry. La storia del suo svenimento davanti al Dissennatore si era diffusa cosi in fretta?
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   Il professor Silente rispedì tutti i ragazzi del Grifondoro nella Sala Grande, dove dieci minuti più tardi li raggiunsero gli studenti di Tassorosso, Corvonero e Serpeverde, tutti estremamente confusi.
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)


   «Forse è capace di Materializzarsi» disse un Corvonero vicino a loro. «Sa apparire dal nulla, insomma».
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Non è ancora finita» disse Fred. «Abbiamo perso per cento punti, giusto? Quindi se Tassorosso perde con Corvonero e noi battiamo Corvonero e Serpeverde...»
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Ma se battono Corvonero...»
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Impossibile, i Corvonero sono troppo bravi. Ma se Serpeverde perde contro Tassorosso...»
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   Un po' per la promessa di Lupin di dargli qualche lezione AntiDissennatore, un po' per il pensiero che forse non avrebbe mai più dovuto riascoltare la morte di sua madre, un po' per il fatto che Corvonero aveva schiacciato Tassorosso nell'incontro alla fine di novembre, l'umore di Harry migliorò decisamente. Grifondoro dopotutto non era fuori gara, anche se non poteva permettersi di perdere un'altra partita. Baston tornò in possesso della sua energia frenetica, e fece lavorare la squadra come sempre nei turbini di pioggia gelida che continuarono anche in dicembre. Harry non vide traccia di Dissenatori nel territorio della scuola. La furia di Silente sembrava trattenerli nelle loro postazioni agli ingressi.
La Mappa del Malandrino (Cap. 10 Harry Potter 3)

   «Cosa? Sarà meglio che ti sbrighi, sai... non puoi cavalcare quella Stellasfreccia contro i Corvonero
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Continuiamo!» esclamò Harry deciso, ficcandosi in bocca il resto della Cioccorana. «Devo farlo! E se i Dissennatori si presentano alla partita contro i Corvonero? Non posso permettermi di cadere di nuovo. Se perdiamo quell'incontro perderemo la Coppa del Quidditch!»
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   Corvonero giocò contro Serpeverde una settimana dopo l'inizio del trimestre. Vinse Serpeverde, anche se di stretta misura. Secondo Baston, era un bene per Grifondoro, che si sarebbe piazzato secondo se a sua volta avesse battuto Corvonero. Quindi Baston portò il numero degli allenamenti a cinque la settimana. Con le lezioni AntiDissennatore di Lupin, che da sole erano più faticose di sei allenamenti di Quidditch, Harry aveva solo una sera la settimana per fare i compiti. Anche così, non parve accusare lo sforzo tanto quanto Hermione, il cui immenso carico di lavoro cominciava a farsi sentire. Tutte le sere, senza eccezioni, Hermione era in un angolo della sala comune, con parecchi tavoli coperti di libri, schemi di Aritmanzia, dizionari di rune, diagrammi di Babbani che sollevavano oggetti pesanti e quaderni su quaderni di appunti fitti fitti; quasi non parlava con nessuno, e quando veniva interrotta scattava, nervosissima. «Come fa?»
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   Gennaio si trasformò quietamente in febbraio, senza alcun cambiamento nel tempo, ancora freddo pungente. La partita contro i Corvonero si avvicinava, ma Harry non aveva ancora ordinato una scopa nuova. Ormai chiedeva alla professoressa McGranitt notizie della Firebolt dopo ogni lezione di Trasfigurazione, con Ron ritto al suo fianco, speranzoso, e Hermione che li superava guardando dall'altra parte.
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Capisco» disse Lupin, sospettoso. «Be'... beviamo alla vittoria di Grifondoro contro Corvonero! Anche se io non dovrei tenere per nessuno, essendo un insegnante...» aggiunse in fretta.
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)


   «I Corvonero non avranno scampo, hanno tutti delle Scopalinda Sette!»
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   Nell'estremo tentativo di rincuorare Ron, Harry lo convinse ad accompagnarlo all'ultimo allenamento dei Grifondoro prima della partita contro i Corvonero, così alla fine avrebbe potuto fare un giro sulla Firebolt. La cosa parve distrarre per un attimo Ron dal pensiero di Crosta («Splendido! Posso provare a fare qualche goal?»), e così i due ragazzi si diressero insieme verso il campo.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Harry, ho appena scoperto chi sarà il Cercatore di Corvonero. Cho Chang. È una del quarto anno, ed è bravina... Speravo che non fosse in forma, ha avuto qualche problema...» Baston espresse il suo disappunto per la completa ripresa di Cho Chang, poi disse: «D'altra parte, cavalca una Comet Duecentosessanta, che sarà semplicemente ridicola vicino alla Firebolt». Dedicò alla scopa di Harry uno sguardo di fervente ammirazione, poi disse: «Ok, andiamo...»
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Mettila qui, Harry» disse, posando la scopa in mezzo al tavolo e voltandola in modo che il nome fosse ben visibile. Alcuni ragazzi di Corvonero e Tassorosso si avvicinarono per darle un'occhiata, Cedric Diggory andò a complimentarsi con Harry per aver acquistato una sostituta così straordinaria della Nimbus, e la fidanzata di Percy, Penelope Light di Corvonero, chiese se poteva prenderla in mano.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Uscirono in campo, accolti da un tumultuoso applauso. La squadra di Corvonero, vestita di blu, era già schierata a metà campo. Il loro Cercatore, Cho Chang, era l'unica ragazza della squadra. Era più bassa di Harry di almeno tutta la testa, e Harry non poté fare a meno di notare, pur teso com'era, che era molto carina. Lei sorrise a Harry mentre le squadre si fronteggiavano dietro i loro capitani, e lui avvertì una lieve stretta dalle parti dello stomaco, una cosa che non aveva nulla a che fare con i nervi.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Baston, Davies, stringetevi la mano» disse Madama Bumb spiccia, e Baston tese la mano al capitano di Corvonero.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Harry spinse in avanti la Firebolt mentre giravano attorno alle porte di Corvonero, e Cho rimase indietro. Proprio mentre Katie segnava il primo goal della partita, e i giocatori di Grifondoro esultavano, lo vide: il Boccino era quasi a terra e svolazzava vicino a una delle barriere.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   In quel momento un Bolide, colpito da uno dei Battitori di Corvonero, balzò fuori dal nulla. Harry deviò e lo evitò per un pelo. In quei pochi cruciali istanti, il Boccino sparì.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Dai tifosi di Grifondoro si alzò un grosso «Oooooh» di delusione e dall'ala di Corvonero esplose un fragoroso applauso per il Battitore. George Weasley manifestò il suo disappunto sparando il secondo Bolide direttamente contro il Battitore avversario, che fu costretto a rovesciarsi a mezz'aria per evitarlo.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Corvonero si riscosse; segnò tre reti, lasciando a Grifondoro un vantaggio di soli cinquanta punti. Se Cho avesse preso il Boccino prima di Harry, Corvonero avrebbe vinto. Harry planò verso il basso, evitando di stretta misura un Cacciatore di Corvonero, e scrutò il campo, in ansia. Un brillio d'oro, un palpito di piccole ali... il Boccino era laggiù, attorno alla porta di Grifondoro...
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)


   Si tuffò di nuovo in picchiata, e Cho, convinta che avesse visto il Boccino, cercò di stargli dietro; Harry si rialzò bruscamente e lei continuò a precipitare; lui scattò di nuovo, veloce come un proiettile, e poi lo vide per la terza volta. Il Boccino scintillava alto sul campo, dalla parte di Corvonero.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Tutta la Casa di Grifondoro era ossessionata dall'imminente incontro. Grifondoro non vinceva il trofeo da quando il leggendario Charlie Weasley (il secondo fratello di Ron in ordine di età) era Cercatore. Ma Harry dubitava che tutti loro, Baston compreso, volessero vincere quanto lui. La rivalità tra Harry e Malfoy era giunta al culmine. A Malfoy bruciava ancora l'incidente col fango a Hogsmeade, ed era ancora più arrabbiato perché Harry in qualche modo era riuscito a evitare la punizione. Harry non aveva dimenticato il tentativo di Malfoy di farlo cadere nella partita contro Corvonero, ma era la faccenda Fierobecco a renderlo ancora più deciso a battere Malfoy davanti all'intera scuola.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Harry e il resto della squadra di Grifondoro la mattina dopo entrarono nella Sala Grande salutati da un fragoroso applauso. Harry non poté fare a meno di sorridere quando vide che anche i tavoli di Corvonero e di Tassorosso li applaudivano. Al loro passaggio, dal tavolo di Serpeverde si alzò un fischio acuto. Harry notò che Malfoy era ancora più pallido del solito.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   «La notte scorsa Sirius mi ha raccontato tutto di come sono diventati Animagi» disse Silente sorridendo. «Un risultato eccezionale... e sono anche riusciti a farlo a mia insaputa. E poi mi è venuta in mente la forma assolutamente insolita assunta dal tuo Patronus quando ha attaccato Malfoy alla partita di Quidditch contro i Corvonero. Quindi ieri notte hai visto tuo padre, Harry... l'hai trovato dentro di te».
Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

    Al ritorno, carichi d’acqua, riattraversarono il campeggio più lentamente. Qua e là videro facce più familiari: altri studenti di Hogwarts con le loro famiglie. Oliver Baston, l’ex capitano della squadra di Quidditch della Casa di Grifondoro, che aveva appena lasciato Hogwarts, trascinò Harry fino alla tenda dei genitori per presentarlo, e gli disse in tono eccitato che era appena stato ingaggiato nella riserva della squadra del Puddlemore United. Poi furono salutati da Ernie Macmillan, uno del quarto anno di Tassorosso, e un po’ più in là videro Cho Chang, una ragazzina molto graziosa che giocava da Cercatrice per la squadra di Corvonero. Salutò Harry con la mano e gli sorrise, e lui si rovesciò parecchia acqua addosso per rispondere al saluto. Più che altro per far smettere Ron di fare smorfie, Harry indicò in fretta un bel gruppo di ragazzi che non aveva mai visto prima.
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    La Sala Grande era magnifica come sempre, decorata per il banchetto d’inizio anno. Piatti e calici d’oro scintillavano alla luce di centinaia e centinaia di candele che galleggiavano a mezz’aria sopra i tavoli. Le quattro lunghe tavolate delle case erano affollate di studenti vocianti; in fondo alla Sala, gli insegnanti sedevano lungo un solo lato di un quinto tavolo, di fronte ai loro allievi. Lì dentro faceva molto più caldo. Harry, Ron e Hermione passarono oltre i Serpeverde, i Corvonero e i Tassorosso e si sedettero con gli altri di Grifondoro all’estremità della Sala, vicino a Nick-Quasi-Senza-Testa, il fantasma di Grifondoro. Nick quella sera portava il suo solito farsetto, con una gorgiera particolarmente ampia, che serviva al doppio scopo di avere un’aria festaiola e di assicurare che la testa non ciondolasse troppo sul collo in parte tagliato.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Oh, no, non necessariamente» disse Hermione. «La gemella di Calì Patil è a Corvonero, e sono identiche, ci si aspetterebbe che stessero insieme, no?»
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    Or son mille anni, o forse anche più, che l’ultimo punto cucito mi fu: vivevano allor quattro maghi di fama, che ancora oggi celebri ognuno qui chiama. Il fier Grifondoro, di cupa brughiera, e Corvonero, beltà di scogliera, e poi Tassorosso, signor di vallata, e ancor Serpeverde, di tana infossata. Un solo gran sogno li accomunava, un solo progetto quei quattro animava: creare una scuola, stregoni educare. E Hogwarts insieme poteron fondare. Ciascuno dei quattro una casa guidava, ciascuno valori diversi insegnava: ognuno stimava diverse virtù e quelle cercava di accrescer vieppiù. E se Grifondoro il coraggio cercava e il giovane mago più audace premiava, per Corvonero una mente brillante fu tosto la cosa davvero importante. Chi poi nell’impegno trovava diletto del buon Tassorosso vinceva il rispetto, e per Serpeverde la pura ambizione contava assai più di ogni nobile azione. I quattro, concordi, gli allievi diletti sceglievan secondo criteri corretti. Ma un giorno si dissero: chi li spartirà quando ognuno di noi defunto sarà? Così Grifondoro un modo trovava e me dal suo capo veloce sfilava: poi con i tre maghi una mente mi fece capace di scegliere in loro vece. E se sulle orecchie mi avrete calato, voi state pur certi, non ho mai sbagliato: nelle vostre teste un occhiata darò e alla Casa giusta vi assegnerò!
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Corvonero!» strillò il Cappello.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    Stewart Ackerley se lo tolse e corse al tavolo di Corvonero, dove tutti lo applaudirono. Harry colse di sfuggita Cho, la Cercatrice di Corvonero, che festeggiava il nuovo arrivato. Per un attimo fuggente, Harry provò lo strano impulso di unirsi al tavolo di Corvonero.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Corvonero
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    Quando scesero per colazione la mattina del 30 ottobre, scoprirono che la Sala Grande era stata addobbata durante la notte. Enormi stendardi di seta pendevano dai muri. Ciascuno rappresentava una Casa di Hogwarts: rosso con un leone d’oro per Grifondoro, blu con un’aquila di bronzo per Corvonero, giallo con un tasso nero per Tassorosso, e verde con un serpente d’argento per Serpeverde. Dietro il tavolo degli insegnanti, lo stendardo più grande di tutti portava il blasone di Hogwarts: leone, aquila, tasso e serpente uniti sotto una grande H.
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    Raggiunsero il tavolo di Grifondoro e presero posto. Ron si premurò di sedere sul lato che guardava l’ingresso, perché Krum e i suoi compagni di Durmstrang erano ancora riuniti laggiù, apparentemente incerti su dove sedersi. Gli studenti di Beauxbatons si erano sistemati al tavolo di Corvonero e si guardavano intorno imbronciati. Tre di loro si stringevano ancora sciarpe e scialli attorno alla testa.
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    La ragazza prese il piatto e lo portò con cautela al tavolo di Corvonero. Ron continuava a fissarla come se non avesse mai visto una ragazza prima di quel momento. Harry scoppiò a ridere. Il rumore parve far tornare in sé Ron.
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    Quando arrivò la seconda portata notarono anche un certo numero di dessert dall’aria insolita. Ron studiò da vicino uno strano tipo di budino pallido, poi lo spostò accuratamente di qualche centimetro alla sua destra, in modo che fosse ben visibile dal tavolo di Corvonero. La ragazza che sembrava una Veela però, a quanto pareva, aveva mangiato abbastanza, e non venne a prenderselo.
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    «Vi avevo avvertiti» disse una voce profonda e divertita, e tutti si voltarono mentre il professor Silente usciva dalla Sala Grande. Scrutò Fred e George con gli occhi che scintillavano. «Suggerisco a entrambi di andare da Madama Chips. Si sta già occupando della signorina Fawcett di Corvonero e del signor Summers di Tassorosso: anche loro hanno deciso di invecchiarsi un po’. Anche se devo dire che le loro barbe non sono nemmeno remotamente belle come le vostre».
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    «È lei, Ron!» gridò Hany. mentre la ragazza che somigliava tanto a una Veela si alzava in piedi con grazia, gettava indietro la chioma brillante e avanzava leggera tra i tavoli di Corvonero e Tassorosso.
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    Poteva capire l’atteggiamento dei Tassorosso, anche se non gli piaceva; avevano il loro campione da sostenere. Non si aspettava altro che biechi insulti dai Serpeverde — era estremamente impopolare tra loro e lo era sempre stato, perché con i colori di Grifondoro li aveva battuti un’infinità di volte, sia a Quidditch che nella Coppa delle Case. Ma aveva sperato che i Corvonero sarebbero stati disposti a tifare per lui come per Cedric. Invece no: i Corvonero parevano convinti in gran parte che avesse imbrogliato il Calice solo perché era avido di celebrità.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    Hermione cadde in un silenzio meditabondo, mentre Harry beveva la sua Burrobirra e osservava gli avventori del pub. Sembravano tutti allegri e rilassati. Ernie Macmillan e Hannah Abbott si stavano scambiando le figurine delle Cioccorane a un tavolo vicino; entrambi portavano la spilla con scritto TIFA PER CEDRIC DIGGORY appuntata al mantello. Vicino alla porta vide Cho con un grappo di amiche di Corvonero. Non aveva la spilla però… cosa che rincuorò Harry, ma appena appena…
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    «Be’…» disse Calì lentamente, «credo che mia sorella potrebbe… Padma, sai… di Corvonero. Se vuoi glielo chiedo».
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    Piegò appena le ginocchia per nascondersi dietro Harry, perché stava passando Fleur Delacour, favolosa nel suo abito di satin grigio argento, accompagnata dal capitano della squadra di Quidditch di Corvonero, Roger Davies. Quando furono scomparsi, Ron si raddrizzò di nuovo e guardò oltre le teste della folla.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    «Dieci punti in meno per Tassorosso, Fawcett!» sibilò Piton a una ragazza in fuga. «E dieci punti in meno anche per Corvonero, Stebbins!» a un ragazzo che la segui di corsa. «E voi due che cosa state facendo?» aggiunse, notando Harry e Ron sul sentiero davanti a sé. Karkaroff, osservò Harry, parve piuttosto preoccupato di vederli lì. La mano gli corse nervosamente al pizzetto, e cominciò a riarrotolarselo sul dito.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    Harry finì di fare colazione nella Sala Grande che si andava svuotando. Vide Fleur Delacour alzarsi dal tavolo di Corvonero e unirsi a Cedric che entrava nella saletta. Krum avanzò ciondolando e li raggiunse poco dopo. Harry rimase dov’era. Non voleva andarci, proprio no. Non aveva genitori: nessuno della sua famiglia sarebbe venuto a vederlo rischiare la vita, comunque. Ma proprio mentre si alzava, pensando che avrebbe potuto approfittarne per salire in biblioteca a fare un altro rapido ripasso di incantesimi, la porta della saletta si aprì, e sbucò la testa di Cedric.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «No che non sei nessuno» disse Ginny, secca. «Neville Paciock… Luna Lovegood. Luna è del mio anno, ma è di Corvonero».
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    Harry si ripulì le lenti degli occhiali con la mano libera da Oscar. Una ragazza molto graziosa con lunghi, lucidi capelli neri stava sulla soglia e gli sorrideva: Cho Chang, il Cercatore della squadra di Quidditch di Corvonero.
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    «E Anthony Goldstein e Padma Patil per Corvonero» disse Hermione.
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    «Be’, noi di Corvonero pensiamo che sia un po’ ridicolo» insisté Luna, imperterrita.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    Luna si allontanò da loro per raggiungere il tavolo di Corvonero. Quando furono a quello di Grifondoro, Ginny fu chiamata da alcuni compagni del quarto anno e andò con loro. Harry, Ron, Hermione e Neville si sedettero vicini a metà del tavolo tra Nick-Quasi-Senza-Testa, il fantasma di Grifondoro, e Calì Patil e Lavanda Brown; queste ultime rivolsero a Harry saluti fin troppo amichevoli, dai quali capì che avevano smesso di parlare di lui un attimo prima. Ma Harry aveva preoccupazioni più importanti: guardò oltre le teste degli studenti il tavolo degli insegnanti, lungo la parete in fondo alla Sala.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    Un tempo, quand’ero assai nuovo berretto e Hogwarts neonata acquistava rispetto, i gran fondatori del nobil maniero sortivan tra loro un patto sincero: divisi giammai, uniti in eterno per crescere in spirito sano e fraterno la scuola di maghi migliore del mondo, per dare ad ognuno un sapere profondo. ’Insieme insegnare, vicini restare!’ Il motto riuscì i quattro amici a legare: perché mai vi fu sodalizio più vero che tra Tassorosso e il fier Corvonero, e tra Serpeverde e messer Grifondoro l’unione era salda, l’affetto un ristoro. Ma poi cosa accadde, che cosa andò storto per rendere a tale amicizia gran torto? Io c’ero e ahimè qui vi posso narrare com’è che il legame finì per errare. Fu che Serpeverde così proclamò: «Di antico lignaggio studenti vorrò». E il fier Corvonero si disse sicuro: «Io stimerò sol l’intelletto più puro». E poi Grifondoro: «Darò gran vantaggio a chi compie imprese di vero coraggio». E ancor Tassorosso: «Sarà l’uguaglianza del mio insegnamento la sana sostanza». Fu scarso il conflitto all’inizio, perché ciascuno dei quattro aveva per sé un luogo in cui solo i pupilli ospitare, e a loro soltanto la scienza insegnare. Così Serpeverde prescelse diletti di nobile sangue, in astuzia provetti, e chi mente acuta e sensibile aveva dal fier Corvonero ricetto otteneva, e i più coraggiosi, i più audaci, i più fieri con ser Grifondoro marciavano alteri, e poi Tassorosso i restanti accettava, sì, Tosca la buona a sé li chiamava. Allora le Case vivevano in pace, il patto era saldo, il ricordo a noi piace. E Hogwarts cresceva in intatta armonia, e a lungo, per anni, regnò l’allegria. Ma poi la discordia tra noi s’insinuò e i nostri difetti maligna sfruttò. Le Case che con profondissimo ardore reggevano alto di Hogwarts l’onore mutarono in fiere nemiche giurate, e si fronteggiaron, d’orgoglio malate. Sembrò che la scuola dovesse crollare, amico ed amico volevan lottare. E infine quel tetro mattino si alzò che Sal Serpeverde di qui se ne andò. La disputa ardente tra gli altri cessava ma le Case divise purtroppo lasciava, né furon mai più solidali da che i lor fondatori rimasero in tre. E adesso il Cappello Parlante vi appella e certo sapete qual è la novella che a voi tutti quanti annunciare dovrò: ma sì, nelle Case io vi smisterò. Però questa volta è un anno speciale, vi dico qualcosa ch’è senza l’uguale: e dunque, vi prego, attenti ascoltate e del mio messaggio tesoro ora fate. Mi spiace dividervi, ma è mio dovere: eppure una cosa pavento sapere. Non so se sia utile voi separare: la fine che temo potrà avvicinare. Scrutate i pericoli, i segni leggete, la storia v’insegna, su, non ripetete l’errore commesso nel nostro passato. Adesso su Hogwarts sinistro è calato un grande pericolo, un cupo nemico l’assedia da fuori, pericolo antico. Uniti, e compatti resister dobbiamo se il crollo di Hogwarts veder non vogliamo. Io qui ve l’ho detto, avvertiti vi ho… e lo Smistamento or comincerò.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    Harry sentì l’attenzione calare, come se il suo cervello ogni tanto fosse fuori sintonia. La calma che riempiva sempre la Sala quando parlava Silente si stava infrangendo, e gli studenti avvicinavano le teste per bisbigliare e ridacchiare. Al tavolo di Corvonero, Cho Chang discuteva animatamente con le sue amiche. Qualche posto più in là, Luna Lovegood aveva estratto di nuovo Il Cavillo. Nel frattempo, al tavolo di Tassorosso, Ernie Macmillan era uno dei pochi che ancora fissavano la professoressa Umbridge, ma aveva lo sguardo vitreo e Harry era certo che fingesse solo di ascoltare nel tentativo di dimostrarsi degno della nuova spilla da prefetto che scintillava sulla sua veste.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    Erano arrivati ai piedi della scalinata di marmo. Una fila di Corvonero del quarto anno attraversava la Sala d’Ingresso; avvistarono Harry e si affrettarono a stringersi tra loro, come se avessero paura che potesse attaccare gli isolati.
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    Seguirono quelli di Corvonero nella Sala Grande ed entrando guardarono tutti d’istinto verso il tavolo degli insegnanti. La professoressa Caporal chiacchierava con la professoressa Sinistra, l’insegnante di Astronomia, e Hagrid ancora una volta si notava solo per l’assenza. Il soffitto incantato sopra di loro rifletteva l’umore di Harry: un deprimente grigio da pioggia.
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Mi stai dicendo» disse lei, abbassando la voce perché il gruppo curioso dei Corvonero alle loro spalle non sentisse, «che dopo i miei avvertimenti di lunedì scorso hai di nuovo perso la calma durante la lezione della professoressa Umbridge?»
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    Davanti c’erano Neville, Dean e Lavanda, seguiti da Calì e Padma Patil con (lo stomaco di Harry fece un salto mortale all’indietro) Cho e una delle sue amiche ridoline; poi (da sola, e con aria così svagata che pareva fosse capitata lì per caso) Luna Lovegood; poi Katie Bell, Alicia Spinnet e Angelina Johnson, Colin e Dennis Canon, Ernie Macmillan, Justin Finch-Fletchley, Hannah Abbott e una ragazza di Tassorosso con una lunga treccia di cui Harry non sapeva il nome; tre ragazzi di Corvonero che era abbastanza sicuro si chiamassero Anthony Goldstein, Michael Corner e Terry Steeval; Ginny, seguita da un ragazzo alto, biondo e magro con il naso all’insù che Harry riconobbe vagamente come un membro della squadra di Quidditch di Tassorosso, e a chiudere la fila Fred e George Weasley con il loro amico Lee Jordan, tutti e tre muniti di grossi sacchetti di carta gonfi della mercanzia di Zonko.
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    «Arrivano Ernie e Hannah Abbott» disse Ron, guardando indietro. «E quei tipi di Corvonero e Smith… ma nessuno sembra molto butterato».
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    «Lo dico a Michael» fece Ginny spazientita, alzandosi dalla panca, «quello scemo…» e corse al tavolo di Corvonero; Harry la seguì con lo sguardo. Cho era seduta accanto all’amica dai capelli ricci che aveva portato con sé alla Testa di Porco. L’avviso della Umbridge l’avrebbe spaventata al punto da non farla venire più alle riunioni?
Decreto Didattico Numero Ventiquattro (Cap. 17 Harry Potter 5)

    Estrasse di nuovo la Mappa del Malandrino e controllò attentamente la presenza di insegnanti al settimo piano. Fece uscire tutti, tre o quattro alla volta, e rimase a osservare preoccupato i loro puntini sulla mappa finché non giunsero sani e salvi ai dormitori: i Tassorosso lungo il passaggio seminterrato che portava anche alle cucine; i Corvonero in una torre sul lato ovest del castello, e i Grifondoro lungo il corridoio fino al ritratto della Signora Grassa.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    «E come mai non sei a Corvonero?» chiese lui, guardandola con qualcosa di simile alla venerazione. «Con un cervello come il tuo?»
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    «Be’, il Cappello Parlante ha preso seriamente in considerazione l’idea di mandarmi a Corvonero» disse Hermione allegramente, «ma alla fine ha deciso per Grifondoro. Questo significa che useremo i galeoni?»
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    All’avvicinarsi della prima partita di Quidditch della stagione, Grifondoro contro Serpeverde, le riunioni dell’ES furono sospese perché Angelina pretese allenamenti quasi quotidiani. Il fatto che la Coppa di Quidditch non si tenesse da molto tempo aumentava di parecchio l’interesse e l’eccitazione per la partita; per Corvonero e Tassorosso il risultato era importante, perché naturalmente avrebbero incontrato entrambe le squadre nel corso dell’anno; e i Direttori delle Case in campo, malgrado tentassero di esibire un decoroso equilibrio, erano determinati a veder vincere la propria parte. Harry si rese conto di quanto la professoressa McGranitt tenesse a battere Serpeverde quando lei si astenne dall’assegnare compiti la settimana prima dell’incontro.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    «Ciao» disse una voce sognante alle loro spalle. Harry si voltò: Luna Lovegood veleggiava verso di loro dal tavolo di Corvonero. Molti la fissavano e alcuni ridevano apertamente; sulla sua testa, in equilibrio precario, c’era un cappello a forma di testa di leone a grandezza naturale.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    «Be’, ovviamente è molto triste per la morte di Cedric. Poi immagino che sarà confusa perché le piaceva Cedric e adesso le piace Harry, e non riesce a capire chi le piace di più. E poi si sentirà in colpa, pensando che baciare Harry sia un insulto alla memoria di Cedric, e si preoccuperà di quello che gli altri potrebbero dire se cominciasse a uscire con lui. E probabilmente non capisce nemmeno bene che cosa prova per Harry, perché lui era con Cedric quando è morto, e quindi è tutto molto confuso e doloroso. Oh, e ha anche paura di essere buttata fuori dalla squadra di Quidditch di Corvonero perché sta volando malissimo».
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    Hagrid era accanto al portone nella Sala d’Ingresso, e aspettava il passaggio di una folla di Corvonero. Aveva il volto ancora tumefatto come il giorno in cui era tornato dalla missione e un nuovo taglio gli attraversava il naso.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Come stai?» gli chiese Harry, affiancandolo mentre seguiva gli allievi di Corvonero.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Si sedettero all’unico tavolo libero, vicino alla finestra appannata. Roger Davies, il Capitano della squadra di Quidditch di Corvonero, era seduto a mezzo metro da loro con una graziosa ragazza bionda. Si tenevano per mano. La scena mise Harry a disagio, soprattutto quando, guardandosi attorno, notò che in sala c’erano solo coppie, e tutte si tenevano per mano. Forse Cho si aspettava che anche lui la tenesse per mano.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Ah, ho dimenticato di chiederti» disse Hermione allegramente, lanciando un’occhiata al tavolo di Corvonero, «che cosa è successo all’appuntamento con Cho. Come mai sei tornato così presto?»
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    «Proprio così» approvò Harry con calore, guardando il tavolo di Corvonero. Cho si era appena alzata e, sempre senza guardarlo, uscì. Piuttosto avvilito, Harry si rivolse a Ron e Ginny. «Com’è andato l’allenamento?»
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    Ma Harry, Ron e Hermione si erano già voltati verso le grandi clessidre incastonate nella parete alle loro spalle, dove erano segnati i punti di ogni Casa. Quella mattina, Grifondoro e Corvonero erano in testa alla pari. Ma ora, davanti ai loro occhi, molte piccole pietre scintillanti volarono in alto, diminuendo la quantità nella parte in basso. In effetti, la sola clessidra che sembrava invariata era quella di Serpeverde, ancora piena di smeraldi.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    La partita conclusiva della stagione di Quidditch — Grifondoro contro Corvonero — si sarebbe svolta l’ultimo finesettimana di maggio. Serpeverde era stata sconfitta di misura da Tassorosso, ma Grifondoro non osava sperare in una vittoria, soprattutto per colpa (anche se naturalmente nessuno glielo diceva) delle disastrose prestazioni del suo Portiere. Ron sembrava tuttavia pervaso da un insolito ottimismo.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Partiti!» disse Lee. «Davies s’impadronisce della Pluffa, il Capitano di Corvonero, Davies, ha la Pluffa, schiva Johnson, schiva Bell, schiva anche Spinnet… vola dritto in rete! Sta per tirare… e… e…» Lee imprecò sonoramente. «E segna».
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Corvonero, probabilmente» disse cupo Harry.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Nel frattempo, un fiorente mercato nero di sostanze capaci di accrescere concentrazione, agilità mentale e prontezza di riflessi fioriva tra gli studenti del quinto e del settimo anno. Harry e Ron furono molto tentati dall’Elisir Cerebro di Baruffio offerto loro da Eddie Carmichael, uno studente del sesto anno di Corvonero, che gli attribuiva tutto il merito dei nove “Eccezionale” ottenuti al G.U.F.O. l’estate precedente, e ne offriva un’intera pinta per soli dodici galeoni. Ron assicurò Harry che gli avrebbe restituito il denaro appena fosse uscito da Hogwarts e avesse trovato un lavoro, ma prima che potessero concludere l’affare, Hermione confiscò la bottiglia di Elisir a Carmichael e la vuotò dentro un water.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Perciò fanno cinquanta punti l’uno per Potter, i due Weasley, Paciock e la signorina Granger» contò la professoressa McGranitt; mentre parlava, una pioggia di rubini cadde sul fondo della clessidra di Grifondoro. «E cinquanta anche per la signorina Lovegood, direi» aggiunse, e un certo numero di zaffiri cadde nella clessidra di Corvonero. «Ora, se non sbaglio lei voleva toglierne dieci al signor Potter, vero, professor Piton…? Perciò…»
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «Non più» rispose Ginny decisa. «Non gli è andata giù che Grifondoro abbia sconfitto Corvonero a Quidditch; è diventato così musone che l’ho mollato, e lui si è precipitato a consolare Cho». Si grattò il naso con la piuma, rigirò Il Cavillo e cominciò a controllare le risposte esatte. Ron era raggiante.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «… un altro che si chiama Belby di Corvonero…»
Il Lumaclub (Cap. 7 Harry Potter 6)

    Quando arrivarono nel corridoio, videro che a continuare la materia fino al livello M.A.G.O. erano solo una decina di ragazzi. Tiger e Goyle evidentemente non erano riusciti a ottenere il voto richiesto al G.U.F.O., ma quattro Serpeverde ce l’avevano fatta, compreso Malfoy. C’erano poi quattro Corvonero e un Tassorosso, Ernie Macmillan, che a Harry era simpatico nonostante i suoi modi pomposi.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    La segreta era, cosa alquanto insolita, già piena di fumi e strani odori. Ron e Hermione annusarono interessati passando accanto ai grandi calderoni ribollenti. I quattro Serpeverde si raggrupparono attorno a un tavolo, come i quattro Corvonero. Così Harry, Ron e Hermione divisero il tavolo con Ernie. Scelsero quello più vicino a un calderone dorato che esalava uno degli aromi più seducenti che Harry avesse mai inspirato: gli ricordava al tempo stesso la torta di melassa, l’odore di legno di un manico di scopa e quello dei fiori che poteva aver annusato alla Tana. A un tratto si accorse che il suo respiro era diventato lento e profondo, e che i vapori della pozione sembravano saziarlo come una bibita. Un’enorme contentezza lo pervase; fece un gran sorriso a Ron, che gli sorrise pigramente di rimando.
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    «Molto bene, molto bene!» esclamò Lumacorno allegro. «Ora» riprese, indicando il calderone più vicino al tavolo dei Corvonero, «questa è piuttosto famosa… di recente è stata citata con un certo rilievo in alcuni libriccini del Ministero… Chi sa…?»
Il Principe Mezzosangue (Cap. 9 Harry Potter 6)

    Una pausa, poi un paio di piccoli Corvonero schizzarono fuori dal campo, ridacchiando.
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    Uscirono sul campo accolti da cori tumultuosi. Una curva dello stadio era un tappeto rosso e oro; l’altra un mare verde e argento. Anche molti Tassorosso e Corvonero si erano schierati: tra le urla e gli applausi Harry distinse il ruggito del celebre cappello a forma di leone di Luna Lovegood.
Felix Felicis (Cap. 14 Harry Potter 6)

    Ma Harry non rispose; avanzava rapido nella calca, oltre il punto in cui il professor Vitious faceva queruli tentativi di sistemare alcuni Corvonero, che volevano stare tutti davanti; oltre la professoressa Sprite, che incitava i Tassorosso a mettersi in fila; finché, scansato Ernie Macmillan, prese posto in fondo alla folla, proprio dietro Malfoy, il quale approfittava del caos generale per continuare la discussione con Tiger, che un metro e mezzo più in là aveva un’aria ribelle.
Sorprese di compleanno (Cap. 18 Harry Potter 6)

    Siccome era domenica mattina, quasi tutti gli studenti si trovavano nelle sale comuni, i Grifondoro in una torre, i Corvonero in un’altra, i Serpeverde nei sotterranei e i Tassorosso nella cantina vicino alle cucine. Qua e là uno studente isolato vagava per la biblioteca o in un corridoio… c’era un gruppetto fuori nel prato… e là, solo nel corridoio del settimo piano, c’era Gregory Goyle. Non c’era traccia della Stanza delle Necessità, ma Harry non se ne preoccupava; se Goyle stava facendo la guardia, la Stanza era aperta, che la Mappa lo sapesse o no. Quindi filò su per le scale, rallentando solo quando raggiunse l’angolo che svoltava nel corridoio, e lì cominciò ad avvicinarsi, molto lentamente, alla bambinetta che reggeva la pesante bilancia di ottone, la stessa che Hermione aveva aiutato con tanta gentilezza due settimane prima. Aspettò di trovarsi alle sue spalle prima di chinarsi su di lei e sussurrare: «Ciao… sei molto carina, lo sai?»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    Silente sorrise. «Sarei pronto a scommettere — forse non la mano che mi resta ma almeno un paio di dita — che quelli sono diventati gli Horcrux numero tre e quattro. Gli altri due, sempre supponendo che ne abbia creati sei in tutto, sono più problematici, ma azzarderò l’ipotesi che, essendosi assicurato trofei di Tassorosso e Serpeverde, abbia deciso di rintracciarne altri posseduti da Grifondoro o Corvonero. Quattro oggetti dei quattro fondatori avrebbero esercitato sull’immaginazione di Voldemort un’attrattiva irresistibile. Non so dire se sia riuscito a trovare qualcosa di Corvonero; ho però la certezza che il solo cimelio noto di Grifondoro è al sicuro».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Se anche ha trovato qualcosa di Corvonero o di Grifondoro, resta un sesto Horcrux»rifletté Harry, contando sulle dita. «A meno che non li abbia trovati tutti e due».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «E così» riepilogò Harry, «il diario è distrutto, l’anello è distrutto. La coppa, il medaglione e il serpente sono ancora intatti e secondo lei ci potrebbe essere un Horcrux che un tempo appartenne a Corvonero o a Grifondoro?»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Già»disse Harry, «be’, adesso che tu sei tornata e Ron è in forma, avremo una decorosa possibilità di battere Corvonero, quindi potremmo essere ancora in corsa per la Coppa. Senti, Katie…»
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Non era il solo; l’interesse per la partita Grifondoro-Corvonero era alle stelle in tutta la scuola: era decisiva per il campionato, che era ancora aperto. Se Grifondoro avesse battuto Corvonero con un margine di trecento punti (un obiettivo ambizioso, eppure Harry non aveva mai visto la sua squadra volare meglio), avrebbe vinto il campionato. Se avesse vinto con meno di trecento punti, sarebbe stata seconda alle spalle di Corvonero; se avesse perso per cento punti sarebbe stata terza dietro Tassorosso, e se avesse perso per più di cento punti sarebbe finita quarta, e Harry sapeva che nessuno gli avrebbe mai, mai permesso di dimenticare che era stato lui a condurre la squadra all’ultimo posto per la prima volta in due secoli.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    Qualche giorno prima della partita contro Corvonero, Harry si ritrovò a scendere a cena da solo: Ron era corso in un bagno a vomitare, e Hermione era sfrecciata dalla professoressa Vector per parlarle di un errore che credeva di aver commesso nell’ultimo compito di Aritmanzia. Ormai per abitudine, si ritrovò a deviare per il corridoio del settimo piano, controllando la Mappa del Malandrino: per un attimo non riuscì a vedere Malfoy da nessuna parte, e pensò che fosse ancora nella Stanza delle Necessità. Ma poi scorse il minuscolo punto corrispondente in un bagno dei maschi al piano di sotto, in compagnia non di Tiger o Goyle, ma di Mirtilla Malcontenta.
Sectumsempra (Cap. 24 Harry Potter 6)

    «Neville è in infermeria, però Madama Chips pensa che si riprenderà completamente, e il professor Vitious è stato steso, ma sta bene, è solo un po’ scosso. Ha insistito per andare a prendersi cura dei Corvonero. Ed è morto un Mangiamorte, è stato colpito da un Anatema che Uccide di quelli che il grosso biondo scagliava da tutte le parti… Harry, se non avessimo avuto la tua pozione Felix, credo che saremmo stati uccisi, tutte le maledizioni ci mancavano…»
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    Non era più come in passato, quando era emozionato, incuriosito, desideroso di risolvere un mistero; ora, scoprire la verità sull’autentico Horcrux era un compito da portare a termine prima di procedere sul lungo, tortuoso sentiero che si stendeva davanti a lui, il sentiero sul quale lui e Silente si erano incamminati insieme, e che ora sapeva di dover percorrere da solo. Potevano esserci ancora fino a quattro Horcrux e bisognava trovarli ed eliminarli tutti per poter avere anche solo una possibilità di uccidere Voldemort. Continuava a recitarne i nomi tra sé e sé, come se elencarli potesse avvicinarli alla sua portata: «Il medaglione… la coppa… il serpente… qualcosa di Grifondoro o di Corvonero… il medaglione… la coppa… il serpente… qualcosa di Grifondoro o di Corvonero…»
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

   «Ah, avete visto la mia invenzione preferita» cinguettò, piazzando il vassoio tra le braccia di Hermione e avvicinandosi a Harry accanto alla statua. «Modellato in modo piuttosto preciso sulla testa della bella Priscilla Corvonero. Un ingegno smisurato per il mago è dono grato!»
Xenophilius Lovegood (Cap. 20 Harry Potter 7)

    penzolavano i piedi del letto di Luna. Il busto di Priscilla Corvonero, senza metà del volto, giaceva accanto a lui; foglietti di pergamena strappata svolazzavano nell'aria e la macchina tipografica era rovesciata su un fianco, bloccando l'apertura delle scale che scendevano in cucina. Poi un'altra figura bianca si mosse lì vicino e Hermione, ricoperta di polvere come una seconda statua, si premette un dito sulle labbra.
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «Sì, sta cercando di ricreare il diadema perduto di Corvonero. Pensa di avere ormai individuato gli elementi principali. Aggiungere le ali di Celestino è stato fondamentale...»
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   «Guardatevi intorno e basta!» disse Harry. «Ricordate: la coppa è piccola, d'oro, con due manici, ha inciso sopra un tasso... oppure vedete se trovate da qualche parte il corvo di Corvonero...»
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Non riconobbe la stanza. Era enorme e assomigliava all'interno di una casa sull'albero particolarmente lussuosa, o forse a una gigantesca cabina di nave. Amache multicolori erano appese al soffitto e a una balconata che correva tutto intorno alle pareti rivestite di legno scuro e senza finestre, adorne di vivaci arazzi: Harry vide il leone d'oro di Grifondoro in campo scarlatto; il tasso nero di Tassorosso su fondo giallo, e il corvo di bronzo di Corvonero sul blu. Mancavano solo il verde e l'argento di Serpeverde. C'erano librerie traboccanti, alcuni manici di scopa appoggiati alle pareti, e nell'angolo una grossa radio nel suo mobiletto di legno.
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   «Dobbiamo trovare una cosa» proseguì Harry. «Una cosa... che ci aiuterà a sconfiggere Voi-Sapete-Chi. è a Hogwarts, ma non sappiamo dove. Forse apparteneva a Corvonero. Qualcuno ha sentito parlare di un oggetto del genere? Qualcuno ha mai visto qualcosa con il corvo inciso sopra, per esempio?»
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   Guardò speranzoso il gruppetto di Corvonero, Padma, Michael, Terry e Cho, ma fu Luna a rispondere, appollaiata sul bracciolo della poltrona di Ginny.
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   «Be', c'È il suo diadema perduto. Te ne ho parlato, ricordi, Harry? Il diadema perduto di Corvonero? Papà sta cercando di riprodurlo».
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   «Secoli fa, pare» rispose Cho, e il cuore di Harry sprofondò. «Il profes sor Vitious dice che il diadema sparì con Priscilla Corvonero. L'hanno cercato» e continuò rivolta ai compagni Corvonero, «ma nessuno ne ha mai saputo più nulla, vero?»
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   Corvonero avesse proprietà magiche, accresceva la sapienza di chi lo indossava».
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   «Se vuoi sapere che aspetto si pensa che avesse il diadema, posso portarti su nella nostra sala comune e mostrartelo, Harry. La statua di Priscilla Corvonero lo indossa».
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   La sala comune di Corvonero, deserta, era ampia, circolare e più ariosa delle altre che Harry aveva visto. Armoniose finestre ad arco si aprivano sulle pareti, a cui erano appesi drappi di seta blu e bronzo: di giorno, i Corvonero godevano di una vista spettacolare sulle montagne circostanti. Il soffitto era una cupola trapunta di stelle dipinte, ripetute nella moquette blu notte. C'erano tavoli, sedie e librerie, e una nicchia di fronte alla porta ospitava un'alta statua di marmo bianco.
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   Harry riconobbe Priscilla Corvonero dal busto che aveva visto a casa di Luna. La statua era accanto a una porta che, immaginò, conduceva ai dormitori di sopra. Si avvicinò alla donna di marmo, che sembrava restituirgli lo sguardo con un mezzo sorriso canzonatorio sul volto, bello ma lievemente minaccioso. In testa le era stato scolpito un cerchietto delicato. Era simile alla tiara che Fleur aveva indossato per le proprie nozze. Incise tutto intorno c'erano parole minuscole. Harry uscì da sotto il Mantello e salì sul piedistallo per leggerle.
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   E infatti il soffitto cominciò a tremare. Passi affrettati rimbombavano sempre più forti dietro la porta che conduceva ai dormitori: l'incantesimo di Luna aveva svegliato i Corvonero di sopra.
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   I piedi di Luna apparvero dal nulla; Harry corse al suo fianco e lei fece ricadere il Mantello su di loro. La porta si aprì e una fiumana di Corvonero, tutti in pigiama o in camicia da notte, si riversò nella sala comune. Ci furono strilli di sorpresa quando videro Alecto a terra priva di sensi. Lentamente si avvicinarono alla strega, come fosse una bestia feroce che avrebbe potuto svegliarsi da un momento all'altro e aggredirli. Poi un coraggioso bambino del primo anno le si avvicinò di corsa e le premette l'alluce sulla schiena.
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «Oh, guarda» sussurrò Luna lieta, vedendo i Corvonero stringersi attorno ad Alecto. «Sono contenti!»
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   Qualcuno bussò alla porta della sala comune e tutti i Corvonero s'immobilizzarono. Dall'altra parte, Harry udì la dolce voce musicale levarsi dal battente a forma di corvo: «Dove vanno a finire gli oggetti che spariscono?»
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   I Corvonero bisbigliavano tra loro, terrorizzati. Poi all'improvviso si scatenò una serie di esplosioni, come se qualcuno stesse scaricando una pistola sulla porta.
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «ALECTO! Se arriva e non abbiamo Potter... vuoi fare la fine dei Mal foy? RISPONDIMI!» urlò Amycus, scuotendo la porta più forte che poteva, ma quella non si aprì. I Corvonero indietreggiarono e i più spaventati si arrampicarono di nuovo su per la scala dei dormitori. Poi, proprio quando Harry si stava chiedendo se non fosse il caso di far saltare la porta e Schiantare Amycus, una seconda voce, più familiare, risuonò dall'altra parte.
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   I pochi Corvonero rimasti si precipitarono su per le scale quando Amycus irruppe, brandendo la bacchetta. Gobbo come la sorella, aveva un viso flaccido e pallido e occhietti piccoli che si abbassarono subito su Alecto, distesa a terra, immobile, a braccia e gambe larghe. Cacciò un urlo di rabbia e terrore.
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «Ha detto che forse Potter cercava di entrare nella Torre di Corvonero e di chiamarlo se lo prendevamo!»
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «Perché Harry Potter dovrebbe entrare nella Torre di Corvonero? Potter
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «Non posso. Devo fare una cosa. Professoressa, lei sa dove si trova il diadema di Corvonero
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «Il d-diadema di Corvonero? Certo che no... non è perduto da secoli?» Si mise a sedere un po' più dritta. «Potter, è stata follia, pura follia, entrare in questo castello...»
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «Io posso agire da qui» propose Vitious, e anche se quasi non arrivava al davanzale, puntò la bacchetta oltre la finestra rotta e cominciò a mormorare incantesimi enormemente complicati. Harry udì uno strano fruscio, co me se Vitious avesse scatenato il potere del vento sui terreni attorno. «Professore» cominciò Harry, avvicinandosi al minuscolo maestro di Incantesimi, «professore, mi spiace interromperla, ma è importante. Ha idea di dove si trovi il diadema di Corvonero
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «... Protego horribilis... il diadema di Corvonero?» ripeté Vitious. «Un po' di saggezza in più non fa mai male, Potter, ma non credo che sarebbe di grande utilità in questa situazione!»
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «Ci vediamo con i tuoi Corvonero in Sala Grande, Filius!» esclamò la professoressa McGranitt, e fece cenno a Harry e Luna di seguirla.
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   «E le nostre cose?» gridò una ragazza di Corvonero. «I bauli, i gufi?»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Per ricorrere a un comune modo di dire, se l'È data a gambe» replicò la professoressa McGranitt, e un boato di gioia si levò dai Grifondoro, dai Tassorosso e dai Corvonero.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Prima che Harry potesse parlare, ci fu un movimento collettivo. I Grifondoro si alzarono a fronteggiare non lui, ma i Serpeverde. Poi anche i Tassorosso si alzarono, e quasi nello stesso istante i Corvonero: davano tutti le spalle a Harry e guardavano Pansy. Harry, sgomento e commosso, vide bacchette sbucare dappertutto, sfilate da sotto i mantelli e dalle maniche.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Corvonero, è il vostro turno!» gridò la professoressa McGranitt.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Lentamente, i quattro tavoli sì svuotarono. Quello di Serpeverde rimase deserto, ma alcuni dei Corvonero più anziani restarono seduti mentre i loro compagni uscivano in fila: ancora di più ne rimasero tra i Tassorosso, costringendo la professoressa McGranitt a scendere dalla pedana degli insegnanti per costringere i minorenni ad andarsene.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Manca solo mezz'ora a mezzanotte, dobbiamo agire in fretta! Gli insegnanti di Hogwarts e l'Ordine della Fenice hanno concordato un piano. I professori Vitious, Sprite e McGranitt condurranno gruppi di combattenti in cima alle tre torri più alte quella di Corvonero, di Astronomia e di Grifondoro dove avranno una buona visuale e posizioni ottime per scagliare
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Voldemort pensava che sarei andato alla Torre di Corvonero.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Ecco: un fatto concreto, il punto di partenza. Voldemort aveva messo di guardia Alecto Carrow alla sala comune di Corvonero e poteva esserci una sola spiegazione: temeva che Harry già sapesse che il suo Horcrux era legato a quella Casa.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Ma l'unico oggetto che tutti associavano a Corvonero era il diadema perduto... possibile che l'Horcrux fosse il diadema? Possibile che Voldemort, il Serpeverde, avesse trovato il diadema che aveva eluso generazioni
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

    intere di Corvonero? Chi poteva avergli detto dove guardare, se nessuno a memoria d'uomo l'aveva visto?
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Nick, devi aiutarmi. Chi è il fantasma di Corvonero?» Nick-Quasi-Senza-Testa parve stupito e anche un po' offeso.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Il fantasma della Torre di Corvonero
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Da viva» rispose sussiegosa, «ero Helena Corvonero».
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Ho rubato il diadema» ripeté Helena Corvonero in un sussurro. «Volevo diventare più intelligente, più importante di mia madre. L'ho preso e sono fuggita».
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

    Sì, pensò Harry, Tom Riddle aveva certamente capito il desiderio di Helena Corvonero di possedere oggetti favolosi sui quali non poteva vantare diritti.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Generazioni di studenti non erano riuscite a trovare il diadema; il che faceva pensare che non fosse nella Torre di Corvonero... ma se non era lì, allora dove? Quale nascondiglio aveva scoperto Tom Riddle nel castello di Hogwarts, convinto che sarebbe rimasto segreto per sempre?
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Il brutto muso di pietra gli ricordò all'improvviso il busto di marmo di Priscilla Corvonero a casa di Xenophilius, con quell'assurdo copricapo in testa, e poi la statua nella Torre di Corvonero, con il diadema di pietra so pra i ricci bianchi...
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)