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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   Era un sabato assolato, e lo zoo era pieno di Famigliole. All'ingresso, i Dursley comperarono a Dudley e a Piers due enormi gelati al cioccolato e poi, siccome la sorridente barista del baracchino aveva chiesto a Harry cosa volesse prima che loro avessero potuto allontanarlo, gli comperarono un economico ghiacciolo al limone. E non era neanche male, pensò Harry, leccandolo, mentre guardavano un gorilla che si grattava la testa e assomigliava terribilmente a Dudley, tranne che non era biondo.
Vetri che scompaiono (Cap. 2 Harry Potter 1)

   Quella sera, Dudley fece passerella in salotto per la Famiglia, nella sua uniforme nuova di zecca. I ragazzi di Snobkin indossavano una giacchetta color melanzana, pantaloni alla zuava arancione e un copricapo piatto detto paglietta. Erano inoltre dotati di un bastone nodoso usato per picchiarsi a vicenda quando gli insegnanti non guardavano. Si riteneva che questo fosse un buon addestramento per la vita futura.
Lettere da nessuno (Cap. 3 Harry Potter 1)

   ‘Un che cosa?’ chiese Harry tutto interessato.
‘Un Babbano’ disse Hagrid, ‘è così che chiamiamo le persone senza poteri magici, come loro. Ed è una grande sfortuna che tu sei cresciuto nella Famiglia dei Babbani peggio che ho mai visto’.
Il custode delle chiavi (Cap. 4 Harry Potter 1)

   ‘Sapevamo!’ strillò zia Petunia. ‘Certo che sapevamo! Come avresti potuto sfuggire a questa dannazione, visto che tipo era mia sorella? Ricevette una lettera proprio come la tua e sparì, inghiottita in quella... in quella scuola... e ogni volta che tornava a casa per le vacanze, aveva le tasche piene di uova di ranocchia, e trasformava le tazze da tè in topi. Io ero l'unica che capisse quel che era: un'anormale! Ma per mio padre e mia madre, no! Loro... Lily di qua, Lily di là! Erano tutti fieri di avere una strega in Famiglia!’
Il custode delle chiavi (Cap. 4 Harry Potter 1)

   ‘No’ rispose Harry sentendosi sempre più stupido ogni minuto che passava.
‘Be', nessuno lo sa veramente finché non si trova sul posto non è vero? Ma io so che starò a Serpeverde: tutta la nostra Famiglia è stata lì. Pensa, ritrovarsi a Tassorosso! Io credo che me ne andrei, e tu?’
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)


   ‘Io non penso che dovrebbero permettere agli "altri" di frequentare, non trovi? Loro non sono come noi, non sono capaci di fare quello che facciamo noi. Pensa che alcuni, quando hanno ricevuto la lettera, non avevano mai neanche sentito parlare di Hogwarts. Secondo me, dovrebbero limitare la frequenza alle più antiche Famiglie di stregoni. A proposito, tu come ti chiami di cognome?’
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   ‘E ha detto che ai ragazzi cresciuti in Famiglie di Babbani non dovrebbe essere permesso di frequentare’.
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   ‘Ma tu non vieni da una Famiglia di Babbani. Se sapevano chi sei... Conosce il tuo nome da quando è nato, se i suoi genitori sono gente che pratica la stregoneria... li hai visti al Paiolo magico. In ogni caso, ha un bel dire il ragazzo, alcuni tra i migliori erano gli unici dotati di poteri magici in una lunga stirpe di Babbani... Prendiamo il caso di tua madre! Guarda che razza di sorella aveva!’
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   Con un'ultima occhiata a Harry, i gemelli saltarono a terra. Harry si sedette accanto al finestrino dove, seminascosto, poteva osservare la Famiglia pel di carota sul binario e udire quel che dicevano. La madre aveva appena tirato fuori il fazzoletto.
‘Ron, hai qualcosa sul naso’.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   ‘Nella tua Famiglia siete tutti maghi?’ chiese Harry che ricambiava Ron dello stesso interesse che Ron aveva per lui.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   I Weasley erano chiaramente una di quelle vecchie Famiglie di maghi di cui aveva parlato il ragazzo dal colorito pallido a Diagon Alley.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   ‘Cinque’ precisò Ron. Per qualche ignota ragione, aveva assunto un'espressione depressa. ‘Io sono il sesto della nostra Famiglia a frequentare Hogwarts. Puoi ben dire che mi tocca essere all'altezza di un sacco di aspettative. Bill e Charlie hanno già finito... Bill era capoclasse e Charlie capitano della squadra di Quidditch. E adesso Percy è prefetto. Fred e George sono un po' dei perdigiorno, ma hanno ottimi voti e tutti li trovano davvero spiritosi. In Famiglia, ci si aspetta che io sia all'altezza degli altri, ma se poi ci riesco, nessuno la considererà una grande impresa, visto che loro l'hanno fatto prima di me. E poi, con cinque fratelli, non riesci mai a metterti un vestito nuovo. Io mi vesto con gli abiti smessi di Bill, uso la vecchia bacchetta di Charlie e il vecchio topo di Percy’.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   ‘Ma no, vedrai. Ci sono molti ragazzi che vengono da Famiglie Babbane e che imparano abbastanza velocemente’.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   ‘Sei sicuro che sia un incantesimo, vero?’ chiese la ragazza. ‘Comunque, non funziona molto bene, o sbaglio? Io ho provato a fare alcuni incantesimi semplici semplici e mi sono riusciti tutti. Nella mia Famiglia, nessuno ha poteri magici; è stata una vera sorpresa quando ho ricevuto la lettera, ma mi ha fatto un tale piacere, naturalmente, voglio dire, è la migliore scuola di magia che esista, ho sentito dire... Ho imparato a memoria tutti i libri di testo, naturalmente, spero proprio che basti... E... a proposito, io mi chiamo Hermione Granger, e voi?’
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   ‘Non tarderai a scoprire che alcune Famiglie di maghi sono molto migliori di altre, Potter. Non vorrai mica fare amicizia con le
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)


   ‘Ho sentito dire della sua Famiglia’ disse Ron cupo. ‘Sono stati
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   ‘Io sono un... mezzo sangue’ raccontava Seamus. ‘Papà è un Babbano. Mamma non gli ha detto di essere una strega fino a dopo sposati. stato un bel colpo per lui!’
Tutti risero.
‘E tu, Neville?’
‘Be', io sono stato allevato da mia nonna, che è una strega’ prese a raccontare Neville, ‘ma in Famiglia per molto tempo hanno pensato che io fossi soltanto un Babbano. Il mio prozio Algie ha cercato per anni di cogliermi alla sprovvista e di strapparmi qualche magia - una volta mi ha buttato in acqua dal molo di Blackpool e per poco non affogavo - ma non è successo niente fino a che non ho avuto otto anni. Zio Algie era venuto a prendere il tè e mi teneva appeso per le caviglie fuori da una finestra del secondo piano, quando zia Enid gli offrì una meringa e lui, senza farlo apposta, mi lasciò andare. Ma io caddi in giardino, e rimbalzando arrivai fino in strada. Tutti erano felici, mia nonna piangeva per la contentezza. E avreste dovuto vedere le facce, quando sono stato ammesso qui... perché pensavano che non avessi abbastanza poteri magici, capite? Zio Algie era così contento che mi ha comperato il rospo’.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   Mentre Harry si serviva un pasticcino al miele, il discorso tornò sulle Famiglie.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   ‘Benvenuti a Hogwarts’ disse la professoressa Mcgranitt. ‘Il banchetto per l'inizio dell'anno scolastico avrà luogo tra breve, ma prima di prendere posto nella Sala Grande, verrete smistati nei vostri dormitori. Lo Smistamento è una cerimonia molto importante, perché per tutto il tempo che passerete qui a Hogwarts, il vostro dormitorio sarà un po' come la vostra Famiglia. Frequenterete le lezioni con i vostri compagni di dormitorio, dormirete nei locali destinati al vostro dormitorio e passerete il tempo libero nella sala di ritrovo del vostro dormitorio.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   Harry fu molto sollevato nel constatare che non era poi così indietro rispetto agli altri. Molti venivano da Famiglie di Babbani e, come lui, non sapevano di essere streghe o maghi. C'era così tanto da imparare che anche persone come Ron non erano poi molto avvantaggiate.
Il maestro delle Pozioni (Cap. 8 Harry Potter 1)

   millantava avventure mirabolanti che finivano sempre con lui che sfuggiva per un pelo ai Babbani, volando via a bordo di un elicottero. Ma non era il solo: a sentire Seamus Finnigan, pareva che da bambino non avesse fatto altro che scorrazzare per la campagna a cavallo del suo manico di scopa. E anche Ron raccontava a chiunque fosse disposto ad ascoltarlo di quella volta che, a cavallo della vecchia scopa di Charlie, era quasi andato a sbattere contro un deltaplano. Chiunque provenisse da una Famiglia di maghi non faceva che parlare del Quidditch. Ron aveva già avuto una grossa discussione con Dean Thomas, che apparteneva al loro dormitorio, a proposito delle partite di calcio. Non riusciva a capire che cosa ci fosse di tanto eccitante in un gioco che prevedeva una sola palla e dove non era permesso volare. Harry lo aveva sorpreso a stuzzicare il poster della squadra di calcio del cuore di Dean, nella speranza di far muovere i giocatori.
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

   Harry rimase per un po' soprappensiero. Poi disse lentamente: ‘Ci vediamo dentro quel che desideriamo... le cose che vogliamo...’
‘Sì e no’ disse Silente tranquillo. ‘Ci mostra né più né meno quello che desideriamo più profondamente e più irresistibilmente in cuor nostro. Tu, che non hai mai conosciuto i tuoi genitori, ti vedi circondato da tutta la Famiglia. Ronald Weasley, che è sempre vissuto all'ombra dei suoi fratelli, si vede come il migliore di tutti. E tuttavia questo specchio non ci dà né la conoscenza né la verità. Ci sono uomini che si sono smarriti a forza di guardarcisi, rapiti da quel che avevano visto, oppure hanno perso il senno perché non sapevano se quel che esso mostra è reale o anche solo possibile.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   ‘Suppongo però che ormai abbia capito a che cosa serve’.
‘Sì... be'... ci vedo la mia Famiglia...’
‘E il tuo amico Ron ci si è visto capoclasse’.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Ed ecco di nuovo sua madre e suo padre che gli sorridevano, e uno dei nonni che gli faceva cenno col capo, tutto allegro. Harry si lasciò scivolare a terra e finì seduto sul pavimento di fronte allo specchio. Niente gli avrebbe impedito di restarsene lì tutta la notte con la sua Famiglia. Niente di niente.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Ma Ron contemplava la propria immagine come pietrificato. ‘Ehi, quello sono io!’ esclamò poi.
‘E vedi tutta la tua Famiglia intorno a te?’
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)


   ‘Ma no, guarda bene! Dai, mettiti dove sono io’.
Harry si fece da parte, ma con Ron davanti allo specchio non riusciva più a vedere la sua Famiglia, soltanto lui con il suo pigiama a pallini.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   ‘Mi piacerebbe molto conoscere il tuo papà e la tua mamma’ disse Ron incuriosito.
‘E io voglio conoscere tutta la tua Famiglia Weasley al completo. Potrai presentarmi gli altri tuoi fratelli e tutti quanti’.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Ora Harry era così vicino allo specchio che con la punta del naso sfiorava la sua stessa immagine.
‘Mamma’ mormorò. ‘Papà’.
I due si limitarono a fissarlo sorridendo. E a poco a poco, Harry si voltò a guardare i volti delle altre persone riflesse nello specchio, e vide altre paia di occhi verdi come i suoi, altri nasi come il suo, e anche un vecchino che sembrava avere le sue stesse ginocchia ossute... Per la prima volta in vita sua, Harry vedeva la sua Famiglia.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   ‘Oggi, levati dalla testa di sederti al tavolo dei prefetti!’ disse George. ‘Il Natale si passa in Famiglia’.
E lo trascinarono via di peso, in quattro, approfittando che aveva le braccia imprigionate nel pullover.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   ‘Quello di Harry è più bello del nostro, però’ disse Fred tenendolo aperto perché lo vedessero. ‘Naturalmente, mamma ci mette più impegno se non sei della Famiglia’.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Ron cominciò anche a insegnare a Harry a giocare a scacchi magici. Le regole erano esattamente come quelle degli scacchi dei Babbani, tranne che i pezzi erano vivi, per cui diventava un po' come comandare delle truppe in battaglia. La scacchiera di Ron era molto vecchia e malconcia. Come tutto quello che gli apparteneva, anch'essa un tempo era stata di qualche membro della sua Famiglia, in quel caso suo nonno. E tuttavia, giocare con dei pezzi vecchi non era affatto un problema: Ron li conosceva talmente bene, che non aveva difficoltà a convincerli a fare quel che voleva lui.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   ‘Ci è stato tirato, professor Piton’ disse Hagrid sporgendo il faccione irsuto da dietro l'albero. ‘Malfoy insultava la sua Famiglia’.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   ‘Ehi, Hagrid, serve una mano?’ chiese Ron ficcando la testa tra i rami.
‘Nooo, ce la faccio da solo, Ron, grazie tante’.
‘Ti spiacerebbe tanto toglierti di mezzo?’ fece dietro di loro la voce strascicata e glaciale di Malfoy. ‘Che cosa c'è, stai cercando di guadagnare qualche spicciolo, Weasley? Forse speri di diventare anche tu guardiacaccia quando te ne andrai da Hogwarts... la capanna di Hagrid deve sembrarti una reggia, in confronto a dove abita la tua Famiglia’.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Harry sarebbe stato sostituito come Cercatore da una rana dalla bocca larga. Ma poi si era reso conto che non faceva ridere nessuno, perché tutti erano rimasti ammirati dal modo in cui Harry era riuscito a rimanere in sella alla sua scopa nonostante quella cercasse di disarcionarlo. Per cui, Malfoy, geloso e gonfio di rabbia, era tornato a punzecchiare il compagno con la scusa che non aveva una vera e propria Famiglia.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   ‘E chi se ne importa!’ gridò Harry. ‘Ma non capite? Se Piton si porta via la Pietra, Voldemort torna! Non avete sentito che cosa è successo quando ha tentato di fargli le scarpe? Non ci sarà più una Hogwarts da cui essere espulsi! La raderà al suolo, o la trasformerà in una scuola di Magia Nera! Ormai, perdere punti non ha più importanza, non lo capite? O credete forse che, se il Grifondoro vince il campionato dei dormitori, lui lascerà in pace noi e le nostre Famiglie? Se mi pescano prima che io riesca a prendere la Pietra, be', dovrò tornarmene dai Dursley e aspettare che Voldemort mi venga a cercare. Come dire che morirò un po' prima del previsto, visto che io con la Magia Nera non voglio aver niente a che fare! Guardate: io stanotte passo attraverso quella botola, e nulla di quel che direte potrà fermarmi! Ve lo ricordate o no, che Voldemort ha ucciso i miei genitori?’
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)


    Quelle parole ebbero un effetto incredibile sul resto della Famiglia: Dudley boccheggiò e cadde dalla sedia con un tonfo che fece tremare tutta la cucina; la signora Dursley lanciò un gridolino e si mise le mani sulla bocca; il signor Dursley balzò in piedi con le vene delle tempie che gli pulsavano.
Il peggior compleanno (Cap. 1 Harry Potter 2)

    Tutti i libri di magia, la bacchetta magica, gli abiti, il calderone e il suo superbo manico di scopa Nimbus Duemila erano stati chiusi a doppia mandata da zio Vernon in un armadio nel sottoscala nel momento stesso in cui Harry era arrivato a casa. Che gliene importava ai Dursley se lui perdeva il ruolo nella squadra di Quidditch perché non si era allenato per tutta l’estate? Era forse affar loro se tornava a scuola senza aver fatto i compiti delle vacanze? I Dursley erano quello che i maghi chiamavano Babbani (senza neanche una goccia di sangue di mago nelle vene) e per loro un mago in Famiglia rappresentava la vergogna più nera. Zio Vernon aveva addirittura messo un lucchetto alla gabbia di Edvige, la civetta di Harry, per impedirle di portare messaggi a chiunque facesse parte del mondo dei maghi.
Il peggior compleanno (Cap. 1 Harry Potter 2)

    Harry non assomigliava affatto al resto della Famiglia. Zio Vernon era grasso e senza collo, con enormi baffi neri; zia Petunia aveva una faccia cavallina ed era tutta pelle e ossa; Dudley era biondo e roseo come un porcello. Harry, al contrario, era piccolo e magro, con brillanti occhi verdi e capelli nerissimi, sempre arruffati. Portava occhiali rotondi e sulla fronte aveva una sottile cicatrice a forma di saetta.
Il peggior compleanno (Cap. 1 Harry Potter 2)

    «Dobby doveva punirsi, signore» disse l’elfo che era diventato strabico a furia di testate. «Dobby ha quasi parlato male della Famiglia, signore…»
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    «La tua Famiglia?»
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    «La Famiglia di maghi di cui Dobby è al servizio, signore… Dobby è un elfo domestico… costretto a servire per sempre una sola casa e una sola Famiglia…»
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    «Un elfo domestico deve ottenerla, la libertà, signore. E la Famiglia non darà mai la libertà a Dobby… Dobby servirà la Famiglia fino alla morte, signore…»
L'avvertimento di Dobby (Cap. 2 Harry Potter 2)

    Harry aveva già sentito voci del genere a proposito della Famiglia di Malfoy e quindi non ne fu affatto sorpreso. Al suo confronto, Dudley Dursley diventava un ragazzo gentile, premuroso e sensibile.
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    «Be’, chiunque siano i suoi proprietari saranno senz’altro maghi ricchissimi e di antica Famiglia».
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    Harry taceva. A giudicare dal fatto che Draco Malfoy aveva in genere il meglio del meglio, la sua Famiglia doveva nuotare nell’oro, oro di maghi. Non gli riusciva difficile immaginare Malfoy aggirarsi tutto tronfio in un grande maniero. E anche mandare il servo di Famiglia per impedire a Harry di tornare a Hogwarts suonava come il genere di cose di cui Malfoy poteva essere capace. Era forse stato ingenuo, Harry, a prendere sul serio Dobby?
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    «Giudizio Unico per i Fattucchieri Ordinari» spiegò George vedendo lo sguardo interrogativo di Harry. «Anche Bill aveva preso dodici. Se non stiamo attenti, rischiamo di avere un altro Caposcuola in Famiglia. Penso che non reggerei alla vergogna».
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    «Avrei creduto che ti saresti vergognato a farti superare in tutti gli esami da una ragazza di una Famiglia di Babbani!» sbottò Malfoy.
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    «Tu devi stare molto attento, Arthur» disse la signora Weasley in tono aspro, mentre un folletto che stazionava sulla porta li introduceva nella banca con un inchino. «Quella Famiglia è una fonte di guai e Malfoy è un osso troppo duro per te!»
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    «Mi sembra chiaro» replicò Malfoy, e volse i suoi occhi sbiaditi sui Granger, che li guardavano con apprensione. «Le compagnie che lei frequenta, Weasley… eppure avrei detto che la sua Famiglia avesse già toccato il fondo…»
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    «Non ci dovevi dar retta, Arthur» disse Hagrid quasi sollevando il signor Weasley da terra, mentre lui si ricomponeva gli abiti. «Marcissimi sono, tutta la Famiglia, lo sanno tutti. Non c’è un Malfoy che vale un fico secco. Sangue cattivo, ecco cos’è. Andiamo, su».
Alla libreria "Il Ghirigoro" (Cap. 4 Harry Potter 2)

    «Non oggi, Weasley» disse quest’ultimo. «Ma intendo ribadire la gravità di quel che avete fatto. Stasera scriverò alle vostre Famiglie. Devo inoltre avvertirvi che se rifarete una cosa simile, non avrò altra scelta che espellervi».
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)

    «Io avrei dovuto andare a Eton, sapete? Ma non so dirvi quanto sono felice di essere venuto qui. Naturalmente mia madre è rimasta un po’ delusa, ma da quando le ho fatto leggere i libri di Allock credo che abbia cominciato a capire quanto sia utile avere in Famiglia un mago bene addestrato…»
Gilderoy Allock (Cap. 6 Harry Potter 2)

    «Forse è la cosa più offensiva che gli poteva venire in mente» disse Ron boccheggiante, riemergendo da sopra il bacile. «’Mezzosangue’ è un insulto spregevole e significa un mago nato Babbano… voglio dire, da genitori non maghi. Alcuni — come la Famiglia di Malfoy, per esempio — pensano di essere meglio di tutti perché sono quello che la gente chiama ‘purosangue’». Ebbe un lieve conato e questa volta un’unica lumaca gli cadde nella mano tesa. La gettò nel bacile e proseguì: «Tutti quanti noi sappiamo che non fa nessuna differenza. Prendi Neville Paciock: lui è un purosangue, eppure non riesce neanche a fare star dritto un paiolo».
Mezzosangue e mezze voci (Cap. 7 Harry Potter 2)

    «Non ricordavo nessun incantesimo e in Famiglia le mie pozioni erano una barzelletta. Ora, dopo il corso SpeedyMagic, sono diventata il centro dell’attenzione a tutti i ricevimenti e gli amici non fanno che chiedermi la ricetta del mio Decotto di Scintillazione!»
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    «Be’… veramente non è tanto da ridere… ma pensando a Gazza…» disse. «Un Magonò è uno nato in una Famiglia di maghi, ma privo di qualsiasi potere magico. Un po’ il contrario dei maghi nati nelle Famiglie dei Babbani, solo che i Maghinò sono rari. Se Gazza sta cercando di imparare la magia con un corso SpeedyMagic penso che sia perché è un Magonò. Questo spiegherebbe molte cose. Per esempio, perché odia cosi tanto gli studenti». Ron sorrise soddisfatto. «È invidioso».
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    S’interruppe, volse intorno alla stanza uno sguardo opaco e proseguì: «Per alcuni anni, i quattro fondatori lavorarono insieme in grande armonia, andando in cerca di giovani che mostrassero doti magiche e portandoli al castello per educarli. Ma un giorno tra loro nacquero dei dissapori. Fra Serpeverde e gli altri cominciò a crearsi una spaccatura. Serpeverde voleva essere più severo nella scelta degli studenti da ammettere a Hogwarts. Era convinto che il sapere magico dovesse essere custodito nelle Famiglie di maghi. Non gli piaceva prendere studenti nati in Famiglie di Babbani: li riteneva inaffidabili. Dopo qualche tempo, tra Grifondoro e Serpeverde scoppiò una gravissima lite al riguardo e Serpeverde lasciò la scuola».
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    «Guarda la sua Famiglia» disse Harry chiudendo anche lui il libro. «Sono stati sempre tutti Serpeverde, lui non fa che vantarsene in continuazione. Non è impossibile che discendano da Serpeverde in persona. Il padre di Malfoy è decisamente abbastanza cattivo per esserlo».
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    «Questo, signore?» chiese Dobby attorcigliando un altro pizzo della federa. «Questo è un segno della schiavitù dell’elfo della casa, signore. Dobby può essere liberato soltanto se il padrone gli regala dei vestiti veri, signore. La Famiglia sta bene attenta a non passare a Dobby neanche un calzino, signore, perché altrimenti lui sarebbe libero di lasciare la casa per sempre».
Il bolide fellone (Cap. 10 Harry Potter 2)

    Poteva essere davvero un discendente di Salazar Serpeverde? Dopo tutto, lui non sapeva niente della Famiglia di suo padre. I Dursley gli avevano sempre proibito di fare domande sui suoi antenati maghi.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «Lo ha mancato di poco» replicò Ernie. «E nel caso tu ti stessi facendo venire in mente qualche strana idea» si affrettò a soggiungere, «posso dirti che per quanto indietro tu voglia risalire nell’albero genealogico della mia Famiglia non troverai altro che generazioni di streghe e di maghi, e che il mio sangue è purissimo, quindi…»
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Non siamo riusciti a raccogliere il commento del signor Weasley, ma sua moglie ha intimato ai giornalisti di togliersi dai piedi minacciando di sguinzagliare il fantasma di Famiglia.
La Pozione Polisucco (Cap. 12 Harry Potter 2)

    Neville Paciock era stato inondato di lettere da tutti i maghi e le streghe della sua Famiglia, ricevendo da ognuno un consiglio diverso. Confuso e preoccupato, leggeva l’elenco delle materie con la lingua di fuori, chiedendo a tutti se pensavano che Aritmanzia fosse più difficile delle Antiche Rune. Dean Thomas, che come Harry era cresciuto tra i Babbani, finì per chiudere gli occhi e puntare la bacchetta magica sull’elenco delle materie: avrebbe scelto a caso. Hermione non chiese consiglio a nessuno e le scelse tutte.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    «Io?» esclamò Aragog con uno schiocco irato. «Ma io non sono nato nel castello. Io vengo da una terra lontana. Un viaggiatore mi ha dato a Hagrid quando ero un uovo. Hagrid era soltanto un ragazzo, ma si è preso cura di me, mi ha nascosto in una credenza, al castello, e mi dava da mangiare gli avanzi della tavola. Hagrid è mio buon amico, è un brav’uomo. Quando mi scoprirono e fui incolpato della morte di una ragazza lui mi protesse. Da allora vivo qui nella foresta, dove lui viene ancora a trovarmi. Mi ha anche trovato una moglie, Mosag, e vedi da te quanto è diventata numerosa la nostra Famiglia! Tutto per merito di Hagrid…»
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)

    «Vede, Lucius» disse Silente con un sorriso che era l’immagine della serenità, «oggi sono stato contattato dagli altri undici consiglieri. A dire il vero, è stato come essere investiti da una grandinata di gufi. Avevano sentito dire che la figlia di Arthur Weasley era stata uccisa e hanno voluto che io tornassi immediatamente. Sembravano convinti che io fossi l’uomo più adatto a risolvere la situazione. E mi hanno raccontato anche delle strane storie. Sembra che lei abbia minacciato molti di loro di fare un maleficio sulle loro Famiglie se non acconsentivano a sospendermi dall’incarico».
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    «E immagini» proseguì Silente, «cosa avrebbe potuto succedere dopo… I Weasley sono una delle nostre Famiglie di purosangue più in vista. Immagini le conseguenze per Arthur Weasley e la sua Legge per la Protezione dei Babbani se fosse venuto fuori che sua figlia aggrediva e uccideva i figli dei Babbani. Fortunatamente è stato trovato il diario e i ricordi di Riddle ne sono stati cancellati. Chissà, altrimenti, quali avrebbero potuto essere le conseguenze…»
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

   Sono in vacanza in Francia al momento e non sapevo come fare a spedirti questo pacco: e se per caso lo aprivano alla frontiera? Ma poi è spuntata Edvige! Credo che volesse essere sicura che tu ricevessi qualcosa per il tuo compleanno, tanto per cambiare. Ti ho comprato questo regalo via gufo, c'era la pubblicità sulla Gazzetta del Profeta (me la faccio recapitare qui, è bello tenersi aggiornati sulle novità del mondo della magia). Hai visto la foto di Ron e della sua Famiglia una settimana fa? Scommetto che sta imparando un sacco di cose, sono davvero invidiosa: i maghi dell'antico Egitto erano affascinanti.
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   Harry riconobbe subito il gufo privo di sensi: si chiamava Errol, e apparteneva alla Famiglia Weasley. Harry balzò subito sul letto, slegò le corde attorno alle zampe di Errol, prese il pacco e portò l'uccello nella gabbia di Edvige. Errol aprì un occhio appannato, fece un debole verso di ringraziamento e tuffò il becco nella vaschetta dell'acqua.
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   Ron Weasley, uno dei migliori amici di Harry a Hogwarts, proveniva da un'intera Famiglia di maghi e sapeva un sacco di cose che Harry ignorava, ma non aveva mai usato un telefono. Per colmo di sfortuna era stato zio Vernon a sollevare la cornetta.
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   «QUI NON CÈ NESSUN HARRY POTTER!» ruggì tenendo il ricevitore più lontano possibile, come se temesse di vederlo esplodere. «NON SO DI CHE SCUOLA STAI PARLANDO! NON CHIAMARE MAI PIÙ! NON OSARE AVVICINARTI ALLA MIA FamigliA!»
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   La Famiglia Dursley di Privet Drive numero 4 era il motivo per cui Harry non si era mai goduto le vacanze estive. Zio Vernon, zia Petunia e il loro figlio Dudley erano i suoi unici parenti, tutti e tre Babbani e con un atteggiamento davvero medioevale nei confronti della magia. I genitori scomparsi di Harry, una strega e un mago, non venivano mai nominati sotto il tetto dei Dursley, e per anni zia Petunia e zio Vernon avevano tiranneggiato Harry in tutti i modi, nella speranza di soffocare in lui ogni scintilla di magia. Con loro grande scorno, avevano fallito, e in quei giorni vivevano nel terrore che qualcuno scoprisse che Harry aveva trascorso gran parte degli ultimi due anni alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Il massimo che potevano fare, comunque, era mettere sotto chiave i libri di incantesimi, la bacchetta magica, il calderone e il manico di scopa di Harry sin dall'inizio delle vacanze estive e proibirgli di parlare con i vicini.
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   La Famiglia Weasley trascorrerà un mese in Egitto, ma tornerà in tempo per l'inizio del nuovo anno scolastico a Hogwarts, dove attualmente sono iscritti cinque dei sette ragazzi Weasley.
Posta via gufo (Cap. 1 Harry Potter 3)

   «Dipende tutto dal sangue, come dicevo l'altro giorno. Cattivo sangue non mente. Ora, non sto dicendo che la tua Famiglia ha qualcosa che non va, Petunia» e batté sulla mano ossuta di Petunia con la sua, simile a un badile, «ma tua sorella era la mela marcia. Capita anche nelle migliori Famiglie. Poi è scappata con un buono a nulla ed ecco il risultato».
Il grosso errore di zia Marge (Cap. 2 Harry Potter 3)

   «Su, su, sono sicuro che cambierai idea quando ti sarai calmato un po'» disse Caramell in tono preoccupato. «Sono la tua Famiglia, dopotutto, e sono certo che in fondo vi volete bene, ehm, molto in fondo».
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   «Perché anche Babbanologia?» chiese Ron, sgranando gli occhi. «Tu sei di Famiglia Babbana! I tuoi genitori sono Babbani! Sai già tutto dei Babbani!»
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Famiglia, l'unica femmina, Ginny.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «Ho detto basta così» disse la signora Weasley depositando i sacchetti su una sedia vuota. «Buongiorno, Harry caro. Hai sentito la bella novità, vero?» Indicò il distintivo d'argento nuovo di zecca appuntato sul petto di Percy. «È il secondo Caposcuola in Famiglia!» disse, orgogliosa.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   «Non ho intenzione di farmi insultare da Malfoy quest'anno» disse rabbioso. «Nessuna intenzione. Se fa un'altra battuta sulla mia Famiglia, gli prendo la testa e...»
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   Non glielo dovette ripetere due volte. Neville afferrò la busta e tenendola davanti a sé come se fosse una bomba corse fuori dalla sala, mentre il tavolo dei Serpeverde scoppiava a ridere. Sentirono la Strillettera che partiva nell'ingresso: la voce della nonna di Neville, prodigiosamente aumentata di volume di almeno cento volte, che strillava ai quattro venti come il nipote aveva coperto di vergogna tutta la Famiglia.
L'ira di Piton (Cap. 14 Harry Potter 3)

   Era la fotografia di Ron e della sua Famiglia che era apparsa sulla Gazzetta del Profeta l'estate prima, e lì, sulla spalla di Ron, c'era Crosta.
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Senta, probabilmente Crosta si è azzuffato con un altro topo. È nella mia Famiglia da secoli...»
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Te lo dico io perché» disse Black. «Perché non hai mai fatto niente per nessuno se non hai il tuo tornaconto. Voldemort si nasconde da quindici anni, dicono che sia mezzo morto. Non avevi intenzione di commettere un assassinio proprio sotto il naso di Albus Silente per un mago in rovina, uno che ha perso tutto il suo potere, vero? Volevi essere sicuro che fosse il più forte di tutti prima di tornare da lui, vero? Altrimenti perché ti saresti trovato una Famiglia di maghi? Per tenere le orecchie bene aperte, vero, Peter? Così, se il tuo vecchio protettore riconquistava la sua forza ed era possibile riunirsi a lui...»
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Harry, questa feccia è il motivo per cui sei orfano» esclamò Black irato. «Questo viscido sudicio essere ti avrebbe guardato morire senza battere ciglio. L'hai sentito. La sua pelle schifosa per lui contava più di tutta la tua Famiglia».
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

    Ma Frank non se ne andò. Rimase a badare al giardino per conto della Famiglia che venne ad abitare a Casa Riddle, e di quella dopo: perché nessuna delle due si fermò a lungo. Forse anche per via di Frank, ogni nuovo proprietario sosteneva infatti che su quel posto tirava una brutta aria. E questo, in assenza di abitanti, cominciò ad andare in rovina.
Casa Riddle (Cap. 1 Harry Potter 4)

    Il signor Weasley era il mago Direttore dell’Ufficio per l’Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani al Ministero della Magia, ma per quanto ne sapeva Harry non aveva particolari conoscenze in materia di incantesimi. E in ogni caso, a Harry non andava l’idea che tutta quanta la Famiglia Weasley sapesse che lui, Harry, diventava isterico al primo doloretto. La signora Weasley si sarebbe agitata più di Hermione, e Fred e George, i fratelli gemelli sedicenni di Ron, avrebbero pensato che Harry s’era rammollito. I Weasley erano in assoluto la Famiglia preferita di Harry; sperava che lo invitassero da loro da un momento all’altro (Ron aveva detto qualcosa a proposito della Coppa del Mondo di Quidditch) e non voleva che il suo soggiorno fosse costellato di ansiose indagini sulla sua cicatrice.
La Cicatrice (Cap. 2 Harry Potter 4)

    Così — dopo molte scenate, dopo liti che fecero tremare il pavimento della camera di Harry, e dopo che zia Petunia ebbe versato molte lacrime — il nuovo regime era cominciato. La dieta prescritta dall’infermiera scolastica di Snobkin era stata attaccata al frigorifero, opportunamente svuotato di tutte le cose preferite da Dudley — bevande gassate e dolci, cioccolata e hamburger — e riempito invece di frutta e verdura e del genere di cose che zio Vernon definiva “roba da conigli”. Per non mettere Dudley a disagio, inoltre, zia Petunia aveva insistito che tutta la Famiglia seguisse la dieta: così passò un quarto di pompelmo a Harry. Quest’ultimo notò che era molto più piccolo di quello di Dudley. Zia Petunia era convinta che la cosa migliore per far star su di morale Dudley era assicurarsi che almeno mangiasse più di Harry.
L'invito (Cap. 3 Harry Potter 4)

    Ma zia Petunia non aveva idea di cosa era nascosto sotto l’asse mobile al piano di sopra. Non sospettava minimamente che Harry non stesse affatto seguendo la dieta. Nel momento in cui aveva capito che ci si aspettava che sopravvivesse all’estate sgranocchiando carote, Harry aveva spedito Edvige dai suoi amici con richieste d’aiuto, e loro avevano risposto munificamente all’appello. Edvige era tornata da casa di Hermione con una grossa scatola piena zeppa di merendine senza zucchero (i genitori di Hermione facevano i dentisti). Hagrid, il guardiacaccia di Hogwarts, aveva offerto un sacco pieno dei suoi dolcetti rocciosi fatti in casa (Harry non ne aveva toccato uno: aveva già sperimentato abbastanza la cucina di Hagrid). E la signora Weasley aveva mandato il gufo di Famiglia, Errol, con un’enorme torta alla frutta e pasticcini assortiti. Al povero Errol, che era vecchio e debole, ci erano voluti cinque giorni interi per riprendersi dal viaggio. E poi per il suo compleanno (che i Dursley avevano completamente ignorato) aveva ricevuto quattro splendide torte di compleanno, da Ron, da Hermione, da Hagrid e da Sirius. Harry ne aveva ancora due, e così, pregustando una vera colazione una volta tornato di sopra, prese a mangiare il suo pompelmo senza fiatare.
L'invito (Cap. 3 Harry Potter 4)

    Alle sette i due tavoli erano carichi di piatti dell’eccellente cucina della signora Weasley, e tutta la Famiglia, più Harry e Hermione si sedettero a cena sotto un cielo blu intenso e trasparente. Per uno che era vissuto tutta l’estate mangiando torta sempre più stantia, quello era il paradiso, e all’inizio Harry ascoltò più che parlare, servendosi di pasticcio di pollo e prosciutto, patate bollite e insalata.
I Tiri Vispi di Fred e George (Cap. 5 Harry Potter 4)

    Ron si guardò attentamente intorno per controllare che il resto della Famiglia fosse impegnato nelle chiacchiere, poi chiese molto piano a Harry: «Allora… hai ricevuto notizie da Sirius?»
I Tiri Vispi di Fred e George (Cap. 5 Harry Potter 4)

    Gli altri campeggiatori si stavano svegliando. Le prime ad alzarsi erano le Famiglie con bambini; Harry non aveva mai visto prima maghi e streghe così piccoli. Un bambinetto di non più di due anni era accoccolato fuori da una gran tenda a forma di piramide, teneva in mano una bacchetta e la puntava allegramente verso una lumaca nell’erba, che si gonfiò piano piano fino a raggiungere la taglia di una salsiccia. Mentre gli passavano davanti, sua madre uscì in fretta dalla tenda.
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    Al ritorno, carichi d’acqua, riattraversarono il campeggio più lentamente. Qua e là videro facce più familiari: altri studenti di Hogwarts con le loro Famiglie. Oliver Baston, l’ex capitano della squadra di Quidditch della Casa di Grifondoro, che aveva appena lasciato Hogwarts, trascinò Harry fino alla tenda dei genitori per presentarlo, e gli disse in tono eccitato che era appena stato ingaggiato nella riserva della squadra del Puddlemore United. Poi furono salutati da Ernie Macmillan, uno del quarto anno di Tassorosso, e un po’ più in là videro Cho Chang, una ragazzina molto graziosa che giocava da Cercatrice per la squadra di Corvonero. Salutò Harry con la mano e gli sorrise, e lui si rovesciò parecchia acqua addosso per rispondere al saluto. Più che altro per far smettere Ron di fare smorfie, Harry indicò in fretta un bel gruppo di ragazzi che non aveva mai visto prima.
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    BLUEBOTTLE: UNA SCOPA PER TUTTA LA FamigliA. SICURA, AFFIDABILE, CON ALLARME ANTIFURTO INCORPORATO… SOLVENTE MAGICO DI NONNA ACETONELLA PER OGNI TIPO DI SPORCIZIA: VIA LA MACCHIA, VIA IL DOLORE!… ABBIGLIAMENTO PER MAGHI STRATCHY SONS: LONDRA, PARIGI, HOGSMEADE…
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    La creaturina guardò in su e allargò le dita, mostrando gli enormi occhi marroni e un naso dell’esatta forma e dimensione di un grosso pomodoro. Non era Dobby… era comunque senz’ombra di dubbio un elfo domestico, come Dobby, che Harry aveva liberato dai suoi vecchi padroni, la Famiglia Malfoy.
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    «Gli elfi domestici non si paga, signore!» disse con un pigolio soffocato. «No, no, no, io dice a Dobby, io dice trovati una bella Famiglia e sistemati, Dobby. Lui sta facendo su un gran baccano, signore, e non è una cosa adatta a un elfo domestico. Vai avanti a far fracasso così, Dobby, io gli dice, e la prossima che sento è che sei finito davanti all’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, come un goblin qualunque».
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    Gli occhi del signor Malfoy erano tornati a posarsi su Hermione, che arrossì un po’, ma sostenne il suo sguardo con fermezza. Harry sapeva esattamente che cosa faceva arricciare il labbro del signor Malfoy: lui e la sua Famiglia si vantavano di essere maghi purosangue, e cioè consideravano di seconda categoria chiunque fosse di origini babbane, come Hermione. Comunque, in presenza del Ministro della Magia il signor Malfoy non si arrischiò a dire nulla: fece solo un cenno beffardo al signor Weasley, e raggiunse i suoi posti nella fila. Draco scoccò a Harry, Ron e Hermione un’occhiata sprezzante, poi sedette tra sua madre e suo padre.
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    «Al campeggio… della gente ha preso in ostaggio una Famiglia di Babbani…»
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    Né il signor Weasley né Percy furono molto a casa la settimana seguente. Entrambi uscivano ogni mattina prima che il resto della Famiglia si alzasse, e tornavano ogni sera parecchio dopo l’ora di cena.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    La signora Weasley gettò un’occhiata alla pendola del nonno nell’angolo. A Harry piaceva quell’orologio. Era del tutto inutile se uno voleva sapere che ora era, ma per altri versi forniva molte informazioni. Aveva nove lancette d’oro, e ognuna portava scritto il nome di un Weasley. Non c’erano cifre sul quadrante, ma i posti dove poteva trovarsi ciascun membro della Famiglia. C’erano “casa”, “scuola” e “lavoro”, ma anche “perduto”, “ospedale”, “prigione” e, al posto del dodici, “pericolo mortale”.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    «È in pensione, prima lavorava al Ministero» disse Charlie. «L’ho conosciuto una volta che papà mi ha portato in ufficio. Era un Auror, uno dei migliori… un cacciatore di Maghi Oscuri» aggiunse in risposta allo sguardo vacuo di Harry. «Metà delle celle di Azkaban sono piene grazie a lui. Si è fatto un sacco di nemici, però… soprattutto le Famiglie di quelli che ha catturato… e ho sentito che da vecchio è diventato davvero paranoico. Non si fida più di nessuno. Vede Maghi Oscuri dappertutto».
Sull'Espresso di Hogwarts (Cap. 11 Harry Potter 4)

    «Allora… hai intenzione di partecipare, Weasley? Vuoi provare a portare un po’ di gloria al nome di Famiglia? C’è anche del denaro, sai… potresti permetterti dei vestiti decenti se vincessi…»
Sull'Espresso di Hogwarts (Cap. 11 Harry Potter 4)

    «Io no di sicuro» esclamò la voce cupa di Neville da dietro Fred e George. «Però credo che la nonna vorrebbe che provassi, dice sempre che dovrei tener alto l’onore della Famiglia. Quindi dovrò — ooops…»
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Oh no, signore, no» disse Dobby, improvvisamente serio. «Fa parte della schiavitù dell’elfo domestico, signore. Noi tiene i loro segreti e sta zitti, signore, noi tiene alto l’onore della Famiglia, e non parla mai male di loro… anche se il professor Silente ha detto a Dobby che non è severo su questa cosa. Il professor Silente ha detto che noi è liberi di… di…» parve improvvisamente nervoso, e fece cenno a Harry di avvicinarsi. Harry si curvò in avanti e Dobby sussurrò: «Ha detto che noi è liberi di chiamarlo… vecchio rimbambito se ci va, signore!»
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Silente è quello che è stato dalla mia parte dopo che papà se n’è andato. Mi ha trovato il lavoro di guardiacaccia… si fida della gente, lui. Ci dà a tutti un’altra possibilità… è per questo che è diverso dagli altri Presidi, ecco. Piglierebbe chiunque a Hogwarts, basta che ci hanno talento. Lo sa che la gente può venir fuori ok anche se le loro Famiglie non erano… be’… proprio rispettabili. Ma alcuni non lo capiscono. Ce ne sono certi che te lo rinfacciano sempre… ci sono certi che farebbero finta di essere solo un po’ grossi invece di alzarsi e dire: sono quello che sono e non mi vergogno. “Non vergognarti mai” mi diceva il mio vecchio, “e se qualcuno te lo rinfaccia, è gente che non vale una cicca”. E ci aveva ragione. Io con lei non ci perdo più tempo, ve lo prometto. Ossa grandi… gliele do io, le ossa grandi».
Lo Scoop di Rita Skeeter (Cap. 24 Harry Potter 4)

    Ripercorse la caverna avanti e indietro, e poi cominciò: «Immaginate che ora Voldemort sia potente. Voi non sapete chi sono i suoi sostenitori, non sapete chi lavora per lui e chi no; sapete che è in grado di controllare le persone in modo da costringerle a fare cose orribili senza riuscire a fermarsi. Avete paura per voi, la vostra Famiglia, e i vostri amici. Ogni settimana, nuove notizie di altre morti, altre sparizioni, altre torture… il Ministero della Magia nel caos, non sanno cosa fare, cercano di tenere tutto nascosto ai Babbani, ma nel frattempo muoiono anche dei Babbani. Terrore ovunque… panico… confusione… era così allora.
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Già» fece Sirius. Poi lanciò l’osso di pollo a Fierobecco, si chinò a prendere la pagnotta e la spezzò in due. «Un bel colpo per il vecchio Barty, direi. Avrebbe dovuto passare un po’ più di tempo a casa con la sua Famiglia, no? Doveva uscire presto dall’ufficio una volta ogni tanto… imparare a conoscere suo figlio».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Così il vecchio Crouch ha perso tutto, proprio quando credeva di avercela fatta» riprese, asciugandosi col dorso della mano. «Un attimo prima era un eroe, pronto a diventare Ministro della Magia… e un attimo dopo suo figlio è morto, sua moglie è morta, il buon nome della Famiglia è disonorato e, così almeno ho sentito dire da quando sono fuggito, la sua popolarità è calata bruscamente. Morto il ragazzo, tutti hanno cominciato a sentirsi più comprensivi verso di lui e a chiedersi com’era possibile che un ragazzo simpatico di buona Famiglia si fosse rovinato così. Hanno concluso che suo padre non gli aveva mai voluto veramente bene. Così Cornelius Caramell si è preso il posto migliore, Crouch è stato messo da parte ed è finito all’Ufficio della Cooperazione Magica Internazionale».
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    «Percy non darebbe mai nessuno della sua Famiglia in pasto ai Dissennatori» disse Hermione in tono serio.
Il Ritorno di Felpato (Cap. 27 Harry Potter 4)

    Sembrava che fosse in viaggio da giorni. Aveva la veste strappata e insanguinata all’altezza delle ginocchia, il volto coperto di graffi, la barba lunga e il viso grigio di stanchezza. I capelli e i baffi di solito così in ordine avevano bisogno di una lavata e una regolata. Il suo strano aspetto, comunque, era nulla in confronto al suo comportamento. Il signor Crouch borbottava e gesticolava come se stesse parlando con qualcuno che vedeva solo lui. A Harry fece venire in mente con chiarezza un vecchio barbone che aveva visto una volta quando era a fare compere con i Dursley. Anche quell’uomo discuteva animatamente con il vuoto: zia Petunia aveva afferrato la mano di Dudley e l’aveva trascinato dall’altra parte della strada per evitarlo; zio Vernon poi aveva inflitto alla Famiglia una lunga tirata su quello che avrebbe voluto fare di mendicanti e vagabondi.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    Era Voldemort, rifletté Harry fissando il baldacchino nell’oscurità, tutto faceva capo a Voldemort… era lui che aveva diviso quelle Famiglie, che aveva rovinato tutte quelle vite…
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Harry finì di fare colazione nella Sala Grande che si andava svuotando. Vide Fleur Delacour alzarsi dal tavolo di Corvonero e unirsi a Cedric che entrava nella saletta. Krum avanzò ciondolando e li raggiunse poco dopo. Harry rimase dov’era. Non voleva andarci, proprio no. Non aveva genitori: nessuno della sua Famiglia sarebbe venuto a vederlo rischiare la vita, comunque. Ma proprio mentre si alzava, pensando che avrebbe potuto approfittarne per salire in biblioteca a fare un altro rapido ripasso di incantesimi, la porta della saletta si aprì, e sbucò la testa di Cedric.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Ma senti un po’, eccomi qui a rievocare la storia della mia Famiglia…» disse piano. «Davvero, sto diventando sentimentale… Ma guarda, Harry! La mia vera Famiglia è di ritorno…»
I Mangiamorte (Cap. 33 Harry Potter 4)

    «Malfoy è stato scagionato!» esclamò Caramell, visibilmente offeso. «Una Famiglia molto antica… donazioni per iniziative eccellenti…»
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «Sei accecato» disse Silente alzando la voce, l’aura di potere palpabile attorno a lui, gli occhi dardeggianti, «dall’amore per la poltrona che occupi, Cornelius! Dai troppa importanza, come hai sempre fatto, alla cosiddetta purezza di sangue! Non riesci a vedere che non è importante ciò che si è alla nascita, ma ciò che si diventa! Il tuo Dissennatore ha appena distrutto l’ultimo membro di una Famiglia di sangue purissimo e quanto mai antica — e guarda che cos’ha scelto di fare quell’uomo della sua vita! Te lo dico ora: prendi i provvedimenti che ti ho suggerito, e verrai ricordato come uno dei più grandi e coraggiosi Ministri della Magia che abbiamo mai avuto. Scegli di non agire, e la storia ti ricorderà come l’uomo che si è fatto da parte, quello che ha concesso a Voldemort una seconda possibilità di distruggere il mondo che abbiamo cercato di ricostruire!»
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    «È mia convinzione — e non ho mai desiderato tanto di sbagliarmi — che stiamo tutti per affrontare tempi oscuri e difficili. Alcuni di voi in questa Sala hanno già subito terribili sofferenze a opera di Voldemort. Molte delle vostre Famiglie sono state distrutte. Una settimana fa, uno studente ci è stato portato via.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    «Ci sto arrivando. Papà sospetta che Caramell voglia Percy nel suo ufficio solo per spiare la nostra Famiglia… e Silente».
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    «Lo so» disse Ron a voce bassa. «E le cose sono peggiorate. Ha detto che papà era un idiota a frequentare Silente, che Silente si stava cacciando in un grosso guaio e papà sarebbe affondato con lui, e che lui — Percy — sapeva a chi essere fedele, cioè al Ministero. E se papà e mamma avevano intenzione di tradire il Ministero lui avrebbe fatto in modo che tutti sapessero che non faceva più parte della nostra Famiglia. E ha fatto i bagagli la sera stessa e se n’è andato. Adesso vive qui a Londra».
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    «Io non ho chiesto… io non volevo… Voldemort ha ucciso i miei genitori!» farfugliò Harry. «Sono diventato famoso perché ha assassinato la mia Famiglia, ma non è riuscito a uccidere me! Chi vuole essere famoso per questo motivo? Non pensano che preferirei che non fosse mai…»
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    «Sono sicuro che non si unirebbero mai a Voi-Sapete-Chi» commentò il signor Weasley, scuotendo il capo. «Anche loro hanno subito delle perdite; ricordate quella Famiglia di goblin che ha assassinato l’ultima volta dalle parti di Nottingham?»
L’Ordine della Fenice (Cap. 5 Harry Potter 5)

    «Kreacher non vorrebbe muovere niente dal suo posto nella casa del padrone» rispose l’elfo, poi biascicò molto in fretta: «La padrona non perdonerebbe mai Kreacher se venisse buttato via l’arazzo, sono sette secoli che è in Famiglia, Kreacher deve salvarlo, Kreacher non permetterà al padrone e ai traditori del loro sangue e ai mocciosi di distruggerlo…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Andiamo, Harry, non hai visto abbastanza di questa casa per capire che genere di maghi erano quelli della mia Famiglia?» chiese Sirius stizzito.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Non lo guardo da anni. Ecco Phineas Nigellus, il mio bisbisnonno, sai? Il Preside meno amato che Hogwarts abbia mai avuto… e Araminta Melliflua, cugina di mia madre… ha cercato di far passare un progetto di legge al Ministero per legalizzare la caccia ai Babbani… e la cara zia Elladora… ha avviato la tradizione di Famiglia di decapitare gli elfi domestici quando diventavano troppo vecchi per portare i vassoi del tè… Naturalmente, tutte le volte che la Famiglia ha prodotto qualcuno di appena decente, è stato diseredato. Vedo che Tonks qui non c’è. Forse è per questo che Kreacher non vuole prendere ordini da lei… lui dovrebbe fare tutto ciò che qualsiasi membro della Famiglia gli chiede…»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «Le Famiglie purosangue sono tutte imparentate» disse Sirius. «Se hai deciso che i tuoi figli e le tue figlie sposino solo dei purosangue la scelta è molto limitata; siamo rimasti pochissimi. Io e Molly siamo cugini acquisiti e Arthur dev’essere mio cugino di secondo grado. Ma non serve cercarli qua: se c’è una Famiglia di rinnegati, sono i Weasley».
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    «È importante che sia mia cugina?» sbottò Sirius. «Per quanto mi riguarda, non è la mia Famiglia. Lei di sicuro non fa parte della mia Famiglia. Non la vedo da quando avevo la tua età, tranne che di sfuggita quando è arrivata ad Azkaban. Credi che sia orgoglioso di avere una parente come lei?»
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Harry guardò furtivo dentro le porte. Gli Auror avevano tappezzato le pareti dei loro cubicoli con un po’ di tutto, da ritratti di maghi ricercati e foto delle loro Famiglie a poster delle loro squadre del cuore di Quidditch e articoli della Gazzetta del Profeta. Un uomo vestito di scarlatto con una coda di cavallo più lunga di quella di Bill era seduto con gli stivali sulla scrivania e dettava una relazione alla sua piuma. Un po’ oltre, una strega con una benda sull’occhio parlava con Kingsley Shacklebolt da sopra la parete del suo cubicolo.
Il Ministero della Magia (Cap. 7 Harry Potter 5)

    In cima alla vaschetta tracimante della posta in entrata c’erano un vecchio tostapane che singhiozzava sconsolato e un paio di guanti di pelle vuoti che giravano i pollici. Una foto della Famiglia Weasley stava accanto alla vaschetta. Harry notò che Percy se n’era andato.
Il Ministero della Magia (Cap. 7 Harry Potter 5)

    «Non ci credo! Non ci credo! Oh, Ron, è meraviglioso! Prefetto! Come tutti in Famiglia!»
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    «No, no, lo farò io più tardi» rispose la signora Weasley raggiante, «tu serviti da bere. Stiamo festeggiando…» Indicò lo striscione scarlatto. «Il quarto prefetto in Famiglia!» disse con affetto, scompigliando i capelli di Ron.
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    «Questo sono io» disse Moody, indicando se stesso senza che ce ne fosse bisogno. Il Moody nella foto era inconfondibile, anche se i capelli erano un po’ meno grigi e il naso intatto. «E vicino a me c’è Silente, dall’altra parte Dedalus Lux… questa è Marlene McKinnon: è stata uccisa due settimane dopo che la foto è stata scattata, hanno preso tutta la sua Famiglia. Questi sono Frank e Alice Paciock…»
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    «Questo è Edgar Bones… il fratello di Amelia Bones, hanno preso lui e la sua Famiglia, era un gran mago… Sturgis Podmore, accidenti, com’era giovane… Caradoc Dearborn, scomparso sei mesi dopo, non abbiamo mai ritrovato il corpo… Hagrid, naturalmente, è sempre lo stesso… Elphias Doge, l’hai conosciuto, mi ero dimenticato che portava sempre quello stupido cappello… Gideon Prewett, ci sono voluti cinque Mangiamorte per uccidere lui e suo fratello Fabian, hanno combattuto da eroi… spostatevi, spostatevi…»
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    «È solo che s-s-sono così preoccupata» continuò lei mentre le lacrime le colavano di nuovo dagli occhi. «Metà f-f-Famiglia fa parte dell’Ordine, sarà un m-m-miracolo se ne usciremo tutti vivi… e P-P-Percy non ci rivolge la parola… e se succede qualcosa di t-t-terribile e non abbiamo fatto la p-p-pace con lui? E se io e Arthur veniamo uccisi, chi s-s-si prenderà cura di Ron e Ginny?»
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    Ma Harry, chiudendo la porta della propria stanza una decina di minuti dopo, non riuscì a pensare che la signora Weasley fosse una sciocca. Vedeva ancora i suoi genitori sorridergli dalla vecchia foto strappata, ignari che le loro vite, come quella di molti intorno a loro, si avvicinavano alla fine. L’immagine del Molliccio che si spacciava per il cadavere di ogni membro della Famiglia Weasley continuava a balenargli davanti agli occhi.
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    Impiegarono venti minuti per raggiungere King’s Cross a piedi, e l’unico avvenimento significativo fu quando Sirius spaventò un paio di gatti per divertire Harry. Una volta dentro la stazione, indugiarono con aria disinvolta vicino alla barriera tra i binari nove e dieci finché non ci fu via libera, poi ciascuno di loro vi si appoggiò a turno e passò tranquillamente sul binario nove e tre quarti, dove l’Espresso per Hogwarts eruttava vapore fuligginoso lungo un marciapiede affollato di studenti in partenza e delle loro Famiglie. Harry inspirò l’odore ben noto e sentì il morale decollare… tornava davvero a Hogwarts.
Luna Lovegood (Cap. 10 Harry Potter 5)

    «Voglio che tu sappia, Potter» disse a voce alta e sicura, «che non sono solo gli strambi a crederti. Personalmente ti credo al cento per cento. La mia Famiglia è sempre stata dalla parte di Silente, e io anche».
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Senti, lo so che è il tuo migliore amico, ma non è un fenomeno» disse senza giri di parole. «Credo che con un po’ di allenamento andrà bene, però. Viene da una Famiglia di buoni giocatori. Conto sul fatto che rivelerà un po’ più di talento di quello che ha dimostrato oggi, a essere sincera. Vicky Frobisher e Geoffrey Hooper hanno volato meglio tutti e due, stasera, ma Hooper è una piaga, si lamenta sempre, e Vicky fa parte di ogni genere di gruppo. Ha ammesso anche lei che se gli allenamenti si accavallassero con il Club di Incantesimi metterebbe il Club al primo posto. Comunque, abbiamo un allenamento domani alle due, quindi fai in modo di esserci, stavolta. E fammi un favore, aiuta Ron più che puoi, ok?»
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Sirius!» lo rimproverò. «Sul serio, se facessi un piccolo sforzo con Kreacher, sono sicura che reagirebbe bene. Dopotutto tu sei l’unico membro della sua Famiglia che gli rimane, e il professor Silente ha detto…»
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    «Ma credo, mi corregga se sbaglio, che lei sia la prima nella sua Famiglia a possedere la Seconda Vista dai tempi di Cassandra».
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)

    «Ha pensato male» disse, voltando le spalle alla Umbridge. «Ora statemi bene a sentire, voi due. Non mi interessa come vi abbia provocato Malfoy, non mi interessa se ha insultato ogni singolo membro delle vostre Famiglie: il vostro comportamento è stato disgustoso e per questo vi do una settimana di punizione ciascuno! Non guardarmi così, Potter, te lo meriti! E se uno di voi…»
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    Harry, che non aveva avuto il cuore di dirle che era Dobby a portar via tutti i suoi lavori a maglia, si concentrò ancora di più sul tema di Storia della Magia. In ogni caso, non aveva voglia di pensare al Natale. Per la prima volta nella sua carriera scolastica desiderava ardentemente passarlo lontano da Hogwarts. Tra la squalifica dal Quidditch e il rischio che Hagrid fosse messo in verifica, provava un profondo risentimento nei confronti della scuola. L’unica cosa che aspettava con ansia erano le riunioni dell’ES, e quelle sarebbero state interrotte per le vacanze, visto che quasi tutti i componenti avrebbero passato il Natale con le Famiglie. Hermione sarebbe andata a sciare con i suoi genitori, idea che divertì moltissimo Ron, che non aveva mai sentito di Babbani che si legavano assi di legno ai piedi per scivolare giù dalle montagne. Lui tornava alla Tana. Harry lo invidiò per molti giorni prima che Ron dicesse, rispondendo alla sua domanda su come sarebbe tornato a casa per Natale: «Ma vieni anche tu! Non te l’ho detto? La mamma mi ha scritto di invitarti settimane fa!»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    Harry sapeva che si riferiva all’orologio che non indicava l’ora, ma la posizione e le condizioni dei diversi membri della Famiglia Weasley, e con un tuffo al cuore pensò che la lancetta del signor Weasley doveva essere puntata su pericolo mortale. Ma era molto tardi. La signora Weasley probabilmente dormiva e non stava guardando l’orologio. Harry si sentì gelare ripensando al Molliccio che si trasformava nel corpo senza vita del signor Weasley, gli occhiali di traverso, il volto coperto di sangue… ma non sarebbe morto… non era possibile…
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Oh, d’accordo» disse il mago chiamato Phineas, guardando la bacchetta con vaga apprensione, «ma a quest’ora potrebbe aver distrutto il mio ritratto, si è sbarazzato di quasi tutta la Famiglia…»
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    Fred si appisolò, con la testa che ciondolava sulla spalla. Ginny era acciambellata sulla sedia come un gatto, ma non dormiva; Harry vedeva il fuoco riflesso nei suoi occhi. Ron era seduto con il capo fra le mani; impossibile dire se fosse sveglio o no. Harry e Sirius si guardavano di tanto in tanto, sentendosi degli intrusi nel dolore della Famiglia… e aspettavano, aspettavano…
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Non c’è sangue Veggente nella tua Famiglia, vero?» gli chiese curiosa mentre sedevano fianco a fianco su un treno che sferragliava verso il centro della città.
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    «Noi aspettiamo fuori, Molly» disse Tonks. «È meglio che Arthur non veda troppa gente in una volta… Prima la Famiglia».
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    Harry sbirciò dentro. L’armadio era occupato da un grosso e antiquato scaldabagno, ma nello spazio sotto i tubi Kreacher si era creato una specie di nido. Un groviglio di stracci e vecchie coperte puzzolenti era ammucchiato sul pavimento e un piccolo incavo mostrava il punto in cui Kreacher si acciambellava ogni notte. Qua e là c’erano croste di pane raffermo e vecchi pezzi ammuffiti di formaggio. In un angolo brillavano piccoli oggetti e monete che Kreacher, immaginò Harry, aveva salvato, come fanno le gazze, dalla gran pulizia di Sirius; era anche riuscito a recuperare le foto di Famiglia incorniciate d’argento che Sirius aveva gettato via in estate. I vetri erano rotti, ma le piccole figure in bianco e nero lo guardavano ancora con arroganza, compresa (Harry sentì una piccola fitta allo stomaco) la donna scura dalle palpebre pesanti che aveva visto processare nel Pensatoio di Silente: Bellatrix Lestrange. A quanto pareva, la sua era la foto preferita di Kreacher; l’aveva messa davanti alle altre e aveva aggiustato alla meglio il vetro con il Magiscotch.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «No, no, gli elfi domestici non se ne possono andare a meno che non vengano regalati loro dei vestiti. Sono legati alla casa di Famiglia» rispose Sirius.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    «Lite in Famiglia, eh?» sogghignò la strega bionda dietro la scrivania. «È la terza che vedo oggi… Lesioni da incantesimo, quarto piano».
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

   Si scoprì che Kreacher si era nascosto in soffitta. Sirius disse che l’aveva trovato lì, coperto di polvere, senza dubbio in cerca di altre reliquie della Famiglia Black da mettere in salvo nel suo armadio. Nonostante Sirius sembrasse soddisfatto della spiegazione, Harry era inquieto: Kreacher sembrava di umore migliore, il suo amaro rampognare si era affievolito e obbediva agli ordini più docilmente del solito; tuttavia un paio di volte Harry lo sorprese a guardarlo intensamente, ma subito l’elfo distolse lo sguardo.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    La porta della cucina si aprì e apparve l’intera Famiglia Weasley più Hermione, tutti molto felici, con il signor Weasley che avanzava orgoglioso in mezzo al gruppo, vestito con un pigiama a righe e un impermeabile.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    I ragazzi che venivano da Famiglie di maghi erano cresciuti sentendo pronunciare i nomi dei Mangiamorte con altrettanto timore di quello di Voldemort; i crimini che avevano commesso durante il suo regno di terrore erano leggendari. C’erano parenti delle vittime tra gli studenti di Hogwarts, che si ritrovavano loro malgrado a godere di una sorta di macabra fama riflessa: Susan Bones, i cui zii e cugini erano tutti morti per mano di uno di quei dieci, disse cupa durante la lezione di Erbologia che capiva bene come doveva sentirsi Harry.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «È tutta un’altra cosa, con una Famiglia a posto» disse. «Mio padre era a posto. I tuoi anche. Se erano vivi era tutto diverso, eh?»
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «La Famiglia» proseguì cupo. «Di’ quello che ti pare, ma il sangue è importante…»
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Ha colto al volo l’occasione prima di Natale, quando Sirius gli ha urlato — credo — di andare “fuori”. Lo ha preso alla lettera, interpretandolo come un ordine di lasciare la casa. Ed è andato dall’unico membro della Famiglia Black per cui nutrisse un minimo di rispetto… Narcissa, cugina di Sirius, nonché sorella di Bellatrix e moglie di Lucius Malfoy».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Kreacher è come i maghi lo hanno fatto diventare, Harry» replicò Silente. «Sì, va compatito. La sua esistenza è stata miserabile come quella del tuo amico Dobby. È stato costretto a eseguire gli ordini di Sirius perché era l’ultimo discendente della Famiglia dei suoi padroni, ma non provava la minima lealtà nei suoi confronti. E quali che siano le colpe di Kreacher, va detto che Sirius non ha fatto nulla per rendergli le cose più facili…»
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Potresti chiedere, e a ragione, perché doveva essere così. Perché non ti avevo affidato a una Famiglia di maghi? Molti ti avrebbero accolto più che volentieri, sarebbero stati onorati e felici di allevarti come un figlio.
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Invitiamo alla vigilanza tutto il popolo magico. Il Ministero sta già preparando guide alla Difesa elementare — casalinga e personale — che nel corso del mese prossimo saranno distribuite gratis a tutte le Famiglie di maghi».
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    Il polso del Primo Ministro accelerò al solo pensiero di quelle accuse, perché non erano né giuste né vere. Come accidenti avrebbe potuto il Governo impedire che quel ponte crollasse? L’insinuazione che non si spendesse abbastanza per i ponti era a dir poco assurda. Quello poi aveva meno di dieci anni, e neanche i migliori esperti riuscivano a spiegare perché si era spezzato in due di netto, precipitando una decina di auto negli abissi del fiume sottostante. E come osavano sostenere che quei due efferatissimi e clamorosi omicidi fossero dovuti a una carenza di personale nella polizia? O che il Governo avrebbe dovuto prevedere l’uragano anomalo nel West Country che tanti danni aveva provocato alle persone e alle cose? Ed era colpa sua se uno dei suoi viceministri, Herbert Chorley, aveva scelto proprio quella settimana per comportarsi in modo così bizzarro da dover passare molto più tempo con la Famiglia?
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    «Abbiamo le stesse preoccupazioni» lo interruppe Caramell. «Il ponte di Brockdale non si è deteriorato. L’uragano non era un vero uragano. Quegli omicidi non sono opera di Babbani. E la Famiglia di Herbert Chorley sarebbe più al sicuro senza di lui. Stiamo predisponendo il suo trasferimento all’Ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche. Dovrebbe avvenire questa notte».
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    COME PROTEGGERE CASA E FamigliA DALLE FORZE OSCURE
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    La comunità magica attualmente è minacciata da un’organizzazione che si fa chiamare i Mangiamorte. Osservare le seguenti semplici regole di sicurezza vi aiuterà a proteggere voi, la vostra Famiglia e la vostra casa da attacchi esterni.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    3. Controllate le misure di sicurezza attorno alla vostra casa, assicurandovi che tutti i membri della Famiglia siano pratici di mezzi di emergenza come gli Incantesimi Scudo e di Disillusione, e, nel caso di minorenni, la Materializzazione Congiunta.
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    4. Concordate parole d’ordine con gli amici più stretti e i Famigliari in modo da individuare i Mangiamorte che assumessero sembianze altrui tramite la Pozione Polisucco (vedi pagina 2).
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    5. Se un membro della Famiglia, un collega, un amico o un vicino vi sembrano comportarsi in modo inusuale, contattate immediatamente la Squadra Speciale Magica. Potrebbero trovarsi sotto l’influenza della Maledizione Imperius (vedi pagina 4).
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Be’» rispose Silente, ignorando i borbottii di zio Vernon, che ormai riceveva dall’ostinato bicchiere di idromele dei colpi decisi sulla testa, «la tradizione di Famiglia dei Black stabiliva che la casa venisse ereditata per linea diretta, passando al maschio successivo di nome Black. Sirius era l’ultimo della sua linea di sangue, perché il fratello minore, Regulus, morì prima di lui ed entrambi non hanno avuto figli. Mentre il suo testamento esprime la chiara volontà che la casa vada a te, è comunque possibile che sul luogo sia stato gettato un incantesimo o un sortilegio per assicurarsi che non possa essere proprietà di nessuno che non sia di sangue puro».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Be’, comunque era un grande amico di tuo padre, a scuola. Tutta la Famiglia Black era stata nella mia Casa, ma Sirius finì a Grifondoro! Peccato… era un ragazzo pieno di talento. Io ho avuto suo fratello Regulus quando è stato il momento, ma li avrei preferiti tutti e due».
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    Si voltò a guardare un grosso orologio in bilico sopra una pila di lenzuola nel cesto della biancheria in fondo al tavolo. Harry lo riconobbe subito: aveva nove lancette, ciascuna con scritto il nome di un membro della Famiglia, e in genere era appeso alla parete del salotto, ma la sua attuale postazione suggeriva che la signora Weasley aveva preso l’abitudine di portarlo con sé in giro per la casa. Ognuna delle nove lancette puntava su pericolo mortale.
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «È così da un po’, ormai» commentò la signora Weasley con una disinvoltura per nulla convincente, «da quando Tu-Sai-Chi è tornato allo scoperto. Immagino che siano tutti in pericolo mortale, ora… Non credo solo la nostra Famiglia… ma non conosco nessun altro che possieda un orologio del genere, quindi non posso verificare. Oh!»
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «Continua a invitare a cena Tonks. Vorrebbe che Bill s’innamorasse di lei. Magari, dico io. Preferisco mille volte avere lei in Famiglia».
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «Tonks e Sirius si conoscevano appena!» esclamò Ron. «Sirius è stato ad Azkaban per metà della vita di lei, e prima le loro Famiglie non si erano mai incontrate…»
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «E Percy?» chiese Harry. Il terzo figlio dei Weasley si era allontanato dal resto della Famiglia. «Ha ripreso a parlare con i tuoi?»
Un eccesso di flebo (Cap. 5 Harry Potter 6)

    «Lo dica a qualcuno» mormorò Malfoy, «e verrà punito. Conosce Fenrir Greyback? È un amico di Famiglia, ogni tanto farà un salto qui per assicurarsi che lei dedichi al problema la sua piena attenzione».
La deviazione di Draco (Cap. 6 Harry Potter 6)

    «Giusto!» ruggì Gaunt. Per un attimo, Harry pensò che stesse facendo un gesto osceno con la mano, ma poi si accorse che stava mostrando a Ogden il brutto anello con la pietra nera che portava al medio, e lo agitava davanti agli occhi di Ogden. «Lo vedi questo? Lo vedi questo? Lo sai cos’è? Lo sai da dove viene? Sono secoli che è in Famiglia, ecco quanto passato abbiamo, e siamo sempre stati Purosangue! Lo sai quanto mi hanno offerto per questo, col blasone dei Peverell inciso sulla pietra?»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Il nonno di Voldemort, sì» completò Silente. «Orvoloson, suo figlio Orfin e sua figlia Merope erano gli ultimi dei Gaunt, una Famiglia magica molto antica nota per una vena di squilibrio e violenza che fiorì attraverso le generazioni a causa della loro abitudine di sposarsi tra cugini. La mancanza di buonsenso unita a una smisurata tendenza allo sperpero fecero sì che il denaro di Famiglia fosse dilapidato parecchie generazioni prima della nascita di Orvoloson. Lui, come hai visto, finì nello squallore e nella miseria, con un carattere pessimo, una straordinaria dose di arroganza e orgoglio, e un paio di cimeli di Famiglia che aveva cari quanto suo figlio, e parecchio più di sua figlia».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Non credo, Hermione» rispose Hagrid con voce soffocata, cercando di bloccare il flusso delle lacrime. «Sai, il resto della tribù… la Famiglia di Aragog… sono un po’ strani adesso che è ammalato… un po’ nervosi…»
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    «Harry, Harry, proprio te speravo di incontrare!» tuonò gioviale, torcendo le punte dei baffoni da tricheco e spingendo in fuori il pancione. «Mi auguravo di intercettarti prima di cena! Che ne dici di uno spuntino nelle mie stanze stasera? Facciamo una festicciola, solo un po’ di stelle nascenti. Vengono McLaggen, Zabini, l’affascinante Melinda Bobbin — non so se la conosci, la sua Famiglia possiede una grossa catena di farmacie — e naturalmente spero tanto che anche la signorina Granger mi onorerà della sua presenza».
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    «Non mi permetterebbero mai di diventare un Mangiamorte!» esclamò Ron indignato, e un pezzetto di salsiccia volò via dalla forchetta che brandiva contro Hermione, atterrando sulla testa di Ernie Macmillan. «Tutti quelli della mia Famiglia sono traditori del proprio sangue! Per i Mangiamorte è orrendo quanto essere nati Babbani!»
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    «Quel vecchio Mezzosangue rognoso ruba i cimeli di Famiglia dei Black?» esclamò Phineas Nigellus, irritato; e sparì dalla cornice, indubbiamente per far visita al proprio ritratto al numero dodici di Grimmauld Place.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Ricorderai, ne sono certo, che abbiamo lasciato il racconto degli esordi di Lord Voldemort al punto in cui quell’attraente Babbano, Tom Riddle, aveva abbandonato la moglie strega, Merope, ed era tornato alla dimora di Famiglia a Little Hangleton. Merope rimase sola a Londra; aspettava il bambino che un giorno sarebbe diventato Lord Voldemort».
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Caractacus Burke non era celebre per la sua generosità» osservò Silente. «Così ora sappiamo che verso la fine della sua gravidanza Merope era sola a Londra, con un disperato bisogno di denaro, così disperato da vendere la sola cosa preziosa che possedeva, uno degli amati cimeli di Famiglia di Orvoloson».
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «No, non sono stato in contatto con nessuno» rispose Lupin. «Ma Tonks ha la sua Famiglia da cui andare, no?»
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    Ma Percy non dava segno di voler salutare nessuno del resto della Famiglia. Rimase dritto come un palo, con aria guardinga, fissando oltre le teste di tutti gli altri. Il signor Weasley, Fred e George lo guardavano impietriti.
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    Non ci era cascato. A dispetto delle affermazioni di Scrimgeour di essere lì per caso, perché Percy potesse salutare la Famiglia, la vera ragione del loro arrivo era quella: parlare a quattr’occhi con lui.
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «No, no, non a Storia della Magia… Malfoy lo ha nominato per minacciare Sinister! A Notturn Alley, non ti ricordi? Ha detto a Sinister che Greyback era un vecchio amico di Famiglia e che avrebbe controllato il suo lavoro!»
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Mi dissero che Riddle era ossessionato dalla sua stirpe. Questo è comprensibile, naturalmente; era cresciuto in un orfanotrofio ed era ovvio che desiderasse sapere come c’era arrivato. Pare che abbia cercato invano tracce di Tom Riddle Senior sugli scudi nella sala dei trofei, tra le liste dei prefetti nei vecchi documenti scolastici, perfino sui libri di Storia della Magia. Infine fu costretto ad accettare il fatto che il padre non aveva mai messo piede a Hogwarts. Fu allora, credo, che abbandonò il suo nome per sempre, assunse l’identità di Lord Voldemort e cominciò le indagini sulla Famiglia della madre che fino ad allora aveva disprezzato, la donna che, ricorderai, era convinto non potesse essere una strega, poiché aveva ceduto alla vergognosa debolezza umana della morte.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Aveva solo un nome su cui basarsi, ‘Orvoloson’, e dal personale dell’orfanotrofio aveva saputo che era il nome del padre di sua madre. Infine, dopo faticose ricerche in vecchi libri sulle Famiglie magiche, scoprì l’esistenza del ramo sopravvissuto dei Serpeverde. Nell’estate del suo sedicesimo anno, lasciò l’orfanotrofio e partì alla ncerca dei parenti Gaunt. E ora, Harry, se sei pronto…»
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Metà della nostra Famiglia ti deve la vita, adesso che ci penso». Il signor Weasley aveva la voce soffocata dall’emozione. «Be’, posso dire solo che è stato un giorno fortunato per i Weasley quando Ron ha deciso di sedersi nel tuo scompartimento sull’Espresso per Hogwarts, Harry».
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Harry non riuscì a pensare a una risposta e fu quasi felice quando Madama Chips ricordò di nuovo che erano ammessi solo sei visitatori alla volta; lui e Hermione si alzarono subito e Hagrid li seguì, lasciando Ron con la sua Famiglia.
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Ora» disse Hepzibah allegra prendendo le scatole, posandosele in grembo e accingendosi ad aprire la prima, «credo che questa ti piacerà, Tom… Oh, se la mia Famiglia sapesse che te la sto mostrando… non vedono l’ora di metterci le mani!»
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «Di Tosca Tassorosso, come sai benissimo, furbacchione!» rise Hepzibah, e si protese con un sonoro scricchiolio del busto per pizzicargli la guancia incavata. «Non ti ho detto che sono una lontana discendente? Questa coppa viene tramandata in Famiglia da anni e anni. Deliziosa, vero? E pare che abbia ogni sorta di poteri, ma io non li ho molto sperimentati, la tengo solo al sicuro qui dentro…»
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «Quando Hokey fu condannata, la Famiglia di Hepzibah si era già resa conto che mancavano due dei suoi più preziosi tesori. C’era voluto un po’ di tempo per accertarlo, perché lei aveva un sacco di nascondigli, avendo sempre custodito gelosamente la sua collezione. Ma prima che fossero assolutamente certi che la coppa e il medaglione erano entrambi svaniti, il commesso di Magie Sinister, il giovane che così spesso aveva fatto visita a Hepzibah e l’aveva affascinata tanto, aveva dato le dimissioni ed era sparito nel nulla. I suoi superiori non avevano idea di dove fosse andato; erano sorpresi quanto chiunque altro. E per lungo tempo non si vide né si sentì più parlare di Tom Riddle.
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «Io non ho alternative!» esclamò Malfoy, all’improvviso bianco come Silente. «Devo farlo! Lui mi ucciderà! Ucciderà tutta la mia Famiglia!»
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6)

    «Ma avremo anche un solo allievo dopo questo?» domandò Lumacorno, asciugandosi la fronte sudata con un fazzoletto di seta. «I genitori vorranno tenere i figli a casa, e non posso certo biasimarli. Non credo che siamo più in pericolo a Hogwarts che in qualunque altro luogo, ma non ci si può aspettare che una madre ragioni così. Vorranno tenere unite le Famiglie, è naturale».
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    «L'avrai» disse Voldemort. «E nella vostra Famiglia, come nel mondo... recideremo il cancro che ci infetta finché non resteranno solo quelli di sangue puro...»
L’ascesa del Signore Oscuro (Cap. 1 Harry Potter 7)

   «Non può esistere piacere più grande... nemmeno l'evento che ha allietato la vostra Famiglia questa settimana?»
L’ascesa del Signore Oscuro (Cap. 1 Harry Potter 7)

   «Mio Signore» intervenne una donna bruna a metà del tavolo, la voce soffocata dall'emozione, «È un onore avervi qui, nella dimora di Famiglia. Non può esistere piacere più grande».
L’ascesa del Signore Oscuro (Cap. 1 Harry Potter 7)

   la tua Famiglia non sembrate felici, ultimamente... Che cos'È della mia presenza in casa tua che ti reca dispiacere, Lucius?»
L’ascesa del Signore Oscuro (Cap. 1 Harry Potter 7)

   Quando Albus e io lasciammo Hogwarts, eravamo intenzionati a intraprendere un giro del mondo insieme, com'era tradizione allora, per visitare e osservare maghi stranieri prima di seguire carriere diverse. Ma purtroppo accadde una tragedia. Alla vigilia del nostro viaggio, la madre di Albus, Kendra, morì, lasciando lui a capo e unico sostegno della Famiglia. Rimandai la mia partenza quanto bastò per rendere i dovuti rispetti al funerale di Kendra, poi partii per quello che fu un viaggio solitario. Con un fratello e una sorella più giovani di cui prendersi cura e poco denaro, per Albus fu impossibile accompagnarmi.
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   «Oh, andiamo, Betty, non vorrai che ti riveli i piatti forti prima dell'uscita del libro!» Rita scoppia a ridere. «Ma posso garantire che chiunque creda ancora che Silente fosse immacolato come la sua barba sarà costretto a un brusco risveglio! Diciamo solo che nessuno che l'abbia sentito inveire contro Tu-Sai-Chi immaginerebbe mai quanto lui stesso abbia sguazzato nelle Arti Oscure da ragazzo! E per essere un mago che ha trascorso i suoi ultimi anni a predicare tolleranza, non era proprio di larghe vedute in gioventù! Sì, Albus Silente ha un passato molto torbido, per non parlare di quella misteriosa Famiglia che s'È dato tanto da fare per mantenere nell'ombra».
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

    Lasciando da parte gli scheletri di Famiglia, contesti anche la genialità che condusse Silente a tante scoperte magiche?
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)

   «Giusto, i tempi sono molto stretti». Dedalus annuì e ripose l'orologio nel panciotto. «Stiamo cercando di sincronizzare la tua partenza da casa con la Smaterializzazione della tua Famiglia, Harry; di conseguenza l'incantesimo si infrangerà non appena sarete tutti partiti per un luogo sicuro». Si rivolse ai Dursley. «Bene, siamo pronti?»
La partenza dei Dursley (Cap. 3 Harry Potter 7)

   «Ma sì!» esclamò Ron, deluso perché Harry non aveva colto l'acume del suo piano. «Senti, quando noi tre non torneremo a Hogwarts, tutti penseranno che io e Hermione siamo con te, giusto? Il che vuol dire che i Mangiamorte andranno dritti dalle nostre Famiglie per vedere se sanno dove sei».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Non possiamo nascondere tutta la mia Famiglia, sarebbe troppo sospetto, e poi non possono lasciare tutti il lavoro» continuò Ron. «Così diremo in giro che io sono gravemente malato di spruzzolosi, e per questo non torno a scuola. Se qualcuno viene a indagare, mamma e papà possono mostrargli il demone nel mio letto, coperto di pustole. La spruzzolosi è molto contagiosa, quindi nessuno vorrà avvicinarsi. Non importa se non sa parlare, perché pare che non ci si riesca più, se il fungo si diffonde fino all'ugola».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Nella stanza calò il silenzio, interrotto solo dai tonfi soffici dei libri che Hermione gettava sull'una o sull'altra pila. Ron rimase seduto a contemplarla e Harry spostò lo sguardo da lui a lei, incapace di aprire bocca. Le misure per proteggere le loro Famiglie, più di qualunque altra cosa, gli fecero capire che sarebbero veramente andati con lui e che sapevano benissimo quanto sarebbe stato pericoloso. Voleva dir loro quanto significava tutto questo per lui, ma non riuscì a trovare parole abbastanza importanti.
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   I Delacour arrivarono la mattina dopo alle undici. Harry, Ron, Hermione e Ginny covavano ormai un certo risentimento nei confronti della Famiglia di Fleur, e fu con malagrazia che Ron risalì le scale per mettersi dei calzini appaiati e Harry cercò di appiattirsi i capelli. Una volta passato l'esame, si riunirono nel cortile soleggiato in attesa degli invitati.
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   «Cara signora!» esclamò Monsieur Delacour, trattenendo fra le sue mani grassocce quella della signora Weasley e sfoderando un gran sorriso. «Siamo onoratisimi dell'imminonte uniòn delle nostre Famiglie! Mi permetta di presontarle mia molie Apolline».
Il demone in pigiama (Cap. 6 Harry Potter 7)

   Il Patronus si dissolse nell'aria, mentre la Famiglia di Fleur scrutava esterrefatta il punto in cui era sparito.
Il testamento i Albus Silente (Cap. 7 Harry Potter 7)

   «Mmm. Ha trovato una scusa, eh? Non è stupido come sembra nelle foto dei giornali, allora. Ho appena spiegato alla sposa come deve portare la mia tiara» urlò a Harry. «Opera dei folletti, sai, è un cimelio di Famiglia da secoli. è una bella ragazza, però... è francese. Be', be', trovami un bel posto, Ronald, ho centosette anni e non posso stare troppo in piedi».
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   «È un incubo, zia Muriel» disse Ron, asciugandosi la fronte con una manica. «Veniva tutti gli anni per Natale, poi grazie al cielo si è offesa perché Fred e George le hanno fatto esplodere una Caccabomba sotto la sedia a cena. Papà dice sempre che li escluderà dal testamento... come se gliene importasse qualcosa, di questo passo diventeranno più ricchi di chiunque altro in Famiglia... Cavolo!» aggiunse, e batté le palpebre vedendo Hermione che li raggiungeva di corsa. «Sei bellissima!»
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   Mungo a quell'epoca, e confidò alla mia Famiglia, nella massima segretezza, che nessuno aveva mai visto Ariana all'ospedale. Tutto molto sospetto, secondo Lancelot!»
Il matrimonio (Cap. 8 Harry Potter 7)

   «Famiglia al sicuro, non rispondete, ci spiano».
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «Non c'È problema» esalò Harry, nauseato dal dolore alla testa. «È la tua Famiglia, è naturale che tu sia preoccupato. Lo sarei anch'io». Pensò a Ginny. «Lo sono anch'io».
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «Mundungus Fletcher» gracchiò l'elfo, gli occhi ancora strizzati. «Ha rubato tutto Mundungus Fletcher: i ritratti della signorina Bella e della signorina Cissy, i guanti della mia padrona, l'Ordine di Merlino, Prima Classe, i calici con il blasone di Famiglia, e... e...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Varcarono la soglia insieme, guardandosi attorno. La stanza di Regulus era un po' più piccola di quella di Sirius, ma aveva la stessa atmosfera di trascorsa grandeur. Là dove Sirius aveva cercato di sottolineare il proprio contrasto con il resto della Famiglia, Regulus si era sforzato di rimarcare la sua appartenenza. I colori di Serpeverde, smeraldo e argento, erano ovunque, a drappeggiare il letto, le pareti e le finestre. Lo stemma dei Black era dipinto con straordinaria cura sopra il letto, assieme al suo motto, Toujours pur. Sotto c'era una collezione di ritagli di giornale ingialliti, attaccati insieme a formare un lacero collage. Hermione attraversò la stanza per esaminarli.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Ed è ancora viva» disse Harry, «abita a Godric's Hollow. La zia di Ron, Muriel, ne parlava ieri al matrimonio. Conosceva anche la Famiglia di Silente. Dovrebbe essere interessante parlare con lei, no?»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Da adolescente Sirius aveva tappezzato le pareti con un tale numero di poster e foto da lasciar libere solo poche strisce della seta grigio argento sottostante. Harry dedusse che i genitori di Sirius non erano riusciti a spezzare l'Incantesimo di Adesione Permanente che assicurava le immagini alle pareti, perché era certo che non gradissero i gusti del figlio maggiore. E Sirius doveva aver esagerato apposta per irritarli. C'erano molti stendardi di Grifondoro, rosso e oro sbiadito, a sottolineare la sua distanza dal resto della Famiglia Serpeverde. C'erano molte foto di motociclette Babbane e anche (Harry ammirò il coraggio del padrino) poster di ragazze Babbane in bikini; si capiva che erano Babbane perché restavano immobili nelle foto, i sorrisi scoloriti e gli occhi vitrei pietrificati sulla carta. Un bel contrasto con l'unica foto magica appesa: quattro studenti di Hogwarts che ridevano tenendosi a braccetto.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Niente di quello che ha fatto Kreacher ha lasciato neanche un segno sul medaglione» gemette l'elfo. «Kreacher ha provato tutto, tutto quello che sapeva, ma niente, niente ha funzionato... tanti potenti incantesimi proteggevano quel medaglione, Kreacher era sicuro che per distruggerlo bisognava entrarci, ma non si apriva... Kreacher si è punito, ha tentato di nuovo, si è punito, ha tentato di nuovo. Kreacher non è riuscito a obbedire agli ordini, Kreacher non è riuscito a distruggere il medaglione! E la sua padrona era pazza di dolore, perché padron Regulus era scomparso, e Kreacher non poteva dirle cos'era successo nella grotta, perché padron Regulus gli aveva p-p-proibito di dirlo a chiunque della f-f-Famiglia...»
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

    cambiato idea... ma non si direbbe che l'abbia spiegato a Kreacher, no? Io credo di sapere perché: la sua Famiglia e Kreacher erano più al sicuro se si attenevano alla vecchia storia dei Purosangue. Regulus stava cercando di proteggerli tutti».
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   Impiegarono quasi mezz'ora per calmare Kreacher, così sopraffatto all'idea di ricevere in dono un cimelio di Famiglia dei Black tutto per sé da non riuscire a reggersi sulle ginocchia. Quando infine fu in grado di muovere qualche passo barcollante, lo accompagnarono tutti al suo armadio, lo guardarono infilare il medaglione al sicuro tra le coperte sudicie e gli garantirono che mentre era via l'avrebbero custodito con la massima cura. Poi l'elfo fece due profondi inchini a Harry e Ron e rivolse perfino una buffa piccola smorfia a Hermione che forse era un tentativo di saluto rispettoso, prima di Smaterializzarsi col solito sonoro crac.
Il racconto di Kreacher (Cap. 10 Harry Potter 7)

   «Dicci cosa è successo dopo che ce ne siamo andati, non sappiamo nulla da quando il papà di Ron ci ha detto che la Famiglia era al sicuro».
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Intanto che quelli devastavano la festa di nozze, altri Mangiamorte entravano con la forza in tutte le case del paese legate all'Ordine. Niente morti» aggiunse in fretta, anticipando la domanda, «ma sono stati spietati. Hanno incendiato la casa di Dedalus Lux, ma come sapete lui non c'era, e hanno usato la Maledizione Cruciatus sulla Famiglia di Tonks. Sempre nel
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Naturalmente molti hanno capito cosa è successo: la politica del Ministero è cambiata troppo bruscamente negli ultimi giorni e si mormora che dietro ci dev'essere Voldemort. Ma è questo il punto: si mormora. Nessuno lo dice apertamente, nessuno si fida di nessuno; hanno paura di dire le cose come stanno, perché se i loro sospetti fossero fondati le loro Famiglie sarebbero prese di mira. Sì, Voldemort sta giocando in modo molto astuto. Se fosse uscito allo scoperto avrebbe provocato un'aperta ribellione: restando nell'ombra ha creato confusione, incertezza e paura».
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Ron guardò Hermione, poi disse: «E se dei Purosangue e dei Mezzosangue giurano che un Nato Babbano fa parte della loro Famiglia? Dirò a tutti che Hermione è mia cugina...»
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Harry provò un misto di rabbia e nausea: in quel momento c'erano degli undicenni entusiasti, chini su pile di libri d'incantesimi appena acquistati, senza sapere che non avrebbero mai visto Hogwarts e forse nemmeno rivisto le loro Famiglie.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Tu mi hai visto sempre solo in mezzo ai compagni dell'Ordine o sotto la protezione di Silente a Hogwarts! Non sai come gran parte del mondo magico considera le creature come me! Quando vengono a sapere della mia condizione, non mi rivolgono nemmeno la parola! Non capisci quello che ho fatto? Perfino la sua Famiglia è disgustata dal nostro matrimonio, quali genitori vorrebbero che la loro unica figlia sposasse un lupo mannaro? E il bambino... il bambino...»
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   La cucina silenziosa sembrava vibrare per l'emozione della recente scenata e per i rimproveri inespressi di Ron e Hermione. La Gazzetta del Profeta di Lupin era ancora sul tavolo e il volto di Harry fissava il soffitto dalla prima pagina. Lui si avvicinò e si sedette, aprì il giornale a caso e finse di leggere. Non riusciva a capire le parole, era ancora stordito per lo scontro con Lupin. Era certo che Ron e Hermione avevano ripreso a comunicare in silenzio dall'altra parte del giornale. Voltò una pagina rumorosamente e il nome di Silente gli balzò agli occhi. Gli ci volle qualche secondo per cogliere il significato della foto, che mostrava un gruppo di Famiglia. La didascalia recitava: 'La Famiglia Silente: da sinistra, Albus, Percival con in braccio la neonata Ariana, Kendra e Aberforth'.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   La Famiglia sembrava felice e normale e sorrideva serena dalla pagina del Profeta. Il braccino della piccola Ariana si muoveva appena fuori dallo scialle che la copriva. Harry guardò sopra la foto e vide il titolo:
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Fiera e altezzosa, Kendra Silente non riuscì a sopportare di restare a Mould-on-the-Wold dopo il ben noto arresto del marito Percival e la sua carcerazione ad Azkaban. Decise dunque di sradicare la Famiglia per trasferirsi a Godric's Hollow, il villaggio che doveva diventare famoso come il teatro del misterioso evento nel quale Harry Potter sfuggi a Voi-SapeteChi.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Come Mould-on-the-Wold, Godric's Hollow ospitava un certo numero di Famiglie magiche, ma poiché non ne conosceva alcuna, Kendra avrebbe evitato la curiosità sul delitto del marito che l'aveva perseguitata nel villaggio precedente. Respingendo più volte i ripetuti tentativi di contatto dei nuovi vicini magici, si assicurò ben presto che la sua Famiglia venisse lasciata in pace.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Harry si era sbagliato: la lettura lo fece stare peggio. Guardò di nuovo la foto della Famiglia apparentemente felice. Era vero? Come scoprirlo? Voleva andare a Godric's Hollow, anche se Bathilda non era in grado di parlargli; voleva visitare il luogo in cui sia lui che Silente avevano perso i loro cari. Stava abbassando il giornale per chiedere il parere di Ron e Hermione quando un crac assordante echeggiò nella cucina.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   «Bene. Ho appena visto Voldemort assassinare una donna. Probabilmente ormai ha ucciso tutta la sua Famiglia. E non ce n'era bisogno. è stato come con Cedric, erano solo lì...»
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)

   Famiglia: Moglie (Purosangue), sette figli, i due più giovani a Hogwarts. N.B.: figlio maschio più giovane attualmente a casa, gravemente ammalato, confermato da ispettori del Ministero.
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   Stato di Sorveglianza: SORVEGLIATO. Tutti i movimenti controllati. Alta probabilità che Indesiderabile n. 1 lo contatti (ospite della Famiglia Weasley in passato).
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   «Cosa?» chiese brusca la Umbridge, guardando in giù. «Oh, sì... un vecchio cimelio di Famiglia» osservò, picchiettando il medaglione adagiato sul suo largo petto. «La 'S' di Selwyn... sono imparentata con i Selwyn... in realtà sono poche le Famiglie Purosangue con le quali non sono imparentata... peccato» riprese a voce più alta, sfogliando il questionario della signora Cattermole, «che non si possa dire lo stesso di lei. Professione dei genitori: fruttivendoli».
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   «È stato deciso che dovete andare tutti a casa ed entrare in clandestinità insieme alle vostre Famiglie» annunciò Harry ai Nati Babbani in attesa, accecati dalla luce dei Patroni e in parte ancora tremanti. «Andate all'estero, se potete. State alla larga dal Ministero. Questa è la... ehm... la nuova posizione ufficiale. Ora, se seguite i Patroni potrete uscire dall'Atrium».
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   E Ron si voltava, senza nascondere la delusione. Harry sapeva che sperava di avere notizie della sua Famiglia, o del resto dell'Ordine della Fenice, ma dopotutto lui, Harry, non era un'antenna televisiva; vedeva solo quello che stava pensando Voldemort in quel momento, non poteva sintonizzarsi su quello che gli pareva. Evidentemente Voldemort si soffermava senza posa sul giovane ignoto dalla faccia allegra, e Harry era certo che nemmeno lui ne conoscesse nome e indirizzo. Poiché la cicatrice continuava a bruciare e il gioioso ragazzo biondo galleggiava tentatore nella sua memoria, Harry imparò a reprimere ogni segno di dolore o disagio, perché gli altri due non mostravano altro che impazienza alla sola menzione del ladro. Non poteva del tutto biasimarli, visto il loro disperato bisogno di un indizio sugli Horcrux.
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «... sì, ho capito, te ne sbatti! E il resto della mia Famiglia? 'Ci manca solo che i Weasley abbiano un altro figlio ferito', hai sentito?»
La vendetta del folletto (Cap. 15 Harry Potter 7)

   «'Alla firma dello Statuto Internazionale di Segretezza nel 1689, i maghi entrarono in clandestinità per sempre. Fu perciò una conseguenza naturale il formarsi di piccole comunità all'interno di altre comunità. Molti piccoli villaggi e borghi attirarono svariate Famiglie magiche, che si unirono a reciproco sostegno e protezione. I villaggi di Tinworth in Cornovaglia, Upper Flagley nello Yorkshire e Ottery St Catchpole sulla costa meridionale dell'Inghilterra furono celebri dimore di gruppi di Famiglie magiche che vissero fianco a fianco con tolleranti e qualche volta Confusi Babbani. Il più celebrato di questi luoghi semimagici è probabilmente Godric's Hollow, il villaggio nel West Country dove nacque il grande mago Godric Grifondoro e dove Bowman Wright, fabbro magico, forgiò il primo Bocci no d'Oro. Il cimitero pullula di nomi di antiche Famiglie magiche, il che spiega senza dubbio le storie di spiriti che da secoli sono associate alla piccola chiesa'.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   Stava per tornare a casa, nel luogo dove aveva avuto una Famiglia. Era a Godric's Hollow che, se non fosse stato per Voldemort, sarebbe cresciuto e avrebbe trascorso le vacanze scolastiche. Avrebbe potuto invitare degli amici a casa... forse avrebbe avuto fratelli e sorelle... sarebbe stata sua madre a preparargli la torta per i diciassette anni. La vita che aveva perduto non gli era mai sembrata reale come adesso che stava per vedere il posto nel quale gli era stata sottratta. Dopo che Hermione fu andata a dormire, Harry sfilò piano il suo zaino dalla borsetta e prese l'album di fotografie che Hagrid gli aveva regalato tanto tempo prima. Da mesi non guardava i ritratti dei genitori, che gli sorridevano e lo salutavano con la mano dalle foto: di loro non gli restava altro.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   Dunque Rita Skeeter e Muriel avevano detto almeno una porzione di verità. La Famiglia Silente aveva vissuto lì e una parte di essa ci era morta.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   Vedere la tomba era quasi peggio che sentirne parlare. Harry non poteva fare a meno di pensare che lui e Silente avevano entrambi radici in quel cimitero e che Silente avrebbe dovuto dirglielo; e invece non aveva mai voluto condividere quella cosa. Avrebbero potuto andarci insieme; per un attimo Harry s'immaginò di visitare il cimitero con Silente... che legame sarebbe stato, quanto avrebbe significato per lui. Ma sembrava che per Silente il fatto che le loro Famiglie giacessero l'una accanto all'altra nello stesso cimitero fosse una coincidenza priva d'importanza, irrilevante, forse, per il compito assegnato a Harry.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   Hermione lo stava guardando, e lui fu lieto che il proprio volto fosse nascosto dal buio. Lesse di nuovo le parole sulla lapide. 'Dove si trova il tuo tesoro, li sarà anche il tuo cuore'. Non ne capiva il significato. Di certo le aveva scelte Silente, in qualità di membro più anziano della Famiglia dopo la morte della madre.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   Ogni tanto riconosceva un cognome che, come Abbott, aveva incontrato a Hogwarts. A volte ritrovava diverse generazioni della stessa Famiglia di maghi: dalle date Harry arguiva che doveva essersi estinta o trasferita altrove. Man mano che s'inoltrava fra le tombe, ogni volta che raggiungeva una nuova lapide avvertiva un piccolo sussulto di apprensione e attesa.
Godric’s Hollow (Cap. 16 Harry Potter 7)

   La casa, invisibile ai Babbani, è stata lasciata intatta nel suo stato di rovina come monumento ai Potter e in ricordo della violenza che distrusse la loro Famiglia.
Il Segreto di Bathilda (Cap. 17 Harry Potter 7)

   «Era fuori di zucca, quell'Aberforth» dichiara Enid Smeek, che a quell'epoca abitava con la Famiglia ai margini di Godric's Hollow. «Era scatenato. Certo, senza più mamma e papà faceva anche pena, solo che continuava a tirarmi cacche di capra in testa. Non credo che Silente ci andasse matto, io di sicuro non li ho mai visti insieme».
Vita e Menzogne di Albus Silente (Cap. 18 Harry Potter 7)

   Un'altra amica di Famiglia credulona era Bathilda Bath, la celebre storica della magia che vive da molti anni a Godric's Hollow. Kendra, come sappiamo, aveva respinto il suo tentativo di dare il benvenuto alla Famiglia appena arrivata. Parecchi anni dopo, tuttavia, la nota storica spedi un gufo ad Albus a Hogwarts, per complimentarsi per il suo articolo sulla Trasformazione Transpecie pubblicato su Trasfigurazione Oggi. Questo contatto iniziale la portò a conoscere l'intera Famiglia Silente. All'epoca della morte di Kendra, Bathilda era l'unica abitante di Godric's Hollow a intrattenere rapporti con lei.
Vita e Menzogne di Albus Silente (Cap. 18 Harry Potter 7)

   Come il resto del mondo magico, Bathilda attribuisce la prematura morte di Kendra al 'ritorno di fiamma di un incantesimo', spiegazione ribadita più volte da Albus e Aberforth. Bathilda ripete a pappagallo anche la versione di Famiglia sulla salute di Ariana, definendola 'cagionevole' e 'delicata'. Per un argomento in particolare, tuttavia, è davvero valsa la pena di procurarmi il Veritaserum che ho somministrato a Bathilda, per ché lei sola conosce tutta la verità sul segreto meglio conservato della vita di Albus Silente. Rivelato ora per la prima volta, esso pone in dubbio tutto ciò che i suoi ammiratori hanno sempre creduto: il suo presunto odio per le Arti Oscure, la sua lotta contro l'oppressione dei Babbani, perfino la sua devozione alla sua stessa Famiglia.
Vita e Menzogne di Albus Silente (Cap. 18 Harry Potter 7)

   La stessa estate che Silente fece ritorno a Godric's Hollow, ormai orfano e capoFamiglia, Bathilda Bath accettò di ospitare il bisnipote Gellert Grindelwald.
Vita e Menzogne di Albus Silente (Cap. 18 Harry Potter 7)

   «Nella nuova casa di Bill e Fleur. Villa Conchiglia. Bill è sempre stato gentile con me. Lui... c'È rimasto male, quando ha sentito cos'avevo combinato, ma non ha infierito. Ha capito che mi dispiaceva sul serio. Nessun altro della Famiglia sa che sono stato da loro. Bill ha detto alla mamma che lui e Fleur non andavano a casa per Natale perché volevano passarlo da soli. Sai, la prima vacanza dopo le nozze. Non credo che a Fleur sia dispiaciuto. Sai quanto odia Celestina Warbeck».
Xenophilius Lovegood (Cap. 20 Harry Potter 7)

   Una pausa. Infine Hermione, ostinata, domandò: «Signor Lovegood, la Famiglia Peverell ha per caso a che fare con i Doni della Morte?»
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

   «Tu dovresti essere a letto con la spruzzolosi, Ron! Hanno rapito Luna perché suo padre sosteneva Harry! Che cosa farebbero alla tua Famiglia se sapessero che sei con lui?»
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «No» rispose lei, sollevata di cambiare argomento. «Ho cercato informazioni dopo aver visto il simbolo sulla tomba; se fosse stato famoso o avesse compiuto qualcosa di importante, sono sicura che uno dei nostri libri ne parlerebbe. Sono riuscita a trovare il nome 'Peverell' solo in Nobiltà di Natura: Genealogia Magica. L'ho preso in prestito da Kreacher» spiegò, quando Ron inarcò le sopracciglia. «Elenca le Famiglie Purosangue che si sono estinte nella linea maschile. A quanto pare i Peverell furono una delle prime Famiglie a sparire».
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Nel frattempo a Gaddley una Famiglia Babbana di cinque persone è stata trovata morta in casa. Le autorità Babbane attribuiscono i decessi a una fuga di gas, ma alcuni membri dell'Ordine della Fenice mi informano che è stato un Anatema che Uccide: una prova ulteriore, se ce ne fosse bisogno, del fatto che le stragi di Babbani stanno diventando qualcosa di più che un'attività ricreativa sotto il nuovo regime.
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   «Li ho portati via tutti dalla Tana» spiegò. «Li ho trasferiti da zia Muriel. I Mangiamorte adesso sanno che Ron è con te, quindi prenderanno di mira la Famiglia... non scusarti» lo anticipò vedendo la sua espressione. «Era solo questione di tempo, papà lo diceva da mesi. Siamo la più grande Famiglia di traditori del sangue che esista».
Il fabbricante di bacchette (Cap. 24 Harry Potter 7)

   «Sono stato nella camera blindata dei Lestrange solo una volta» raccontò loro il folletto, «quando mi fu detto di rinchiudervi la spada falsa. è una delle più antiche. Le Famiglie magiche più vecchie depositano i loro tesori nel livello più profondo, dove le camere sono più grandi e meglio protette...»
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   Harry si sentiva responsabile: dopotutto era stato lui a chiedere che il folletto restasse a Villa Conchiglia per poterlo interrogare; ed era colpa sua se l'intera Famiglia Weasley era entrata in clandestinità, se Bill, Fred, George e il signor Weasley non potevano più lavorare.
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   «Conosco gli ordini. La signora Lestrange desidera visitare la sua came ra... una Famiglia molto antica... vecchi clienti... da questa parte, prego...» Sempre accompagnato dal tintinnio della borsa, corse verso una delle molte porte che conducevano fuori dalla sala. Harry si girò verso Travers, ancora inchiodato al suo posto con uno sguardo innaturalmente vacuo, e decise: con un lieve movimento della bacchetta lo costrinse a seguirli, mansueto, mentre varcavano la porta ed entravano in un corridoio di pietra grezza illuminato da torce.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   «E questo mandò a monte il viaggio di Albus attorno al mondo col piccolo Doge. I due tornarono per il funerale di mia madre e poi Doge partì da solo, e Albus diventò il capoFamiglia. Ha!»
Lo specchio mancante (Cap. 28 Harry Potter 7)

   «Non posso tornare a casa!» Gli occhi le scintillavano di lacrime di rabbia. «Tutta la mia Famiglia è qui, non posso star là da sola ad aspettare, senza sapere, e...»
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   Percy tacque. Era chiaro che non si aspettava di imbattersi in quasi tutta la sua Famiglia. Seguì un lungo silenzio meravigliato, rotto da Fleur che si rivolse a Lupin e chiese, in un vistoso tentativo di allentare la tensione: «Alors... come va il picolo Teddì?»
Il congedo di Severus Piton (Cap. 30 Harry Potter 7)

   I morti erano disposti in fila al centro della Sala. Harry non vedeva il corpo di Fred, perché era circondato dalla sua Famiglia. George era inginocchiato vicino alla testa; la signora Weasley era accasciata sul petto del figlio, scossa dai singhiozzi. Il signor Weasley le accarezzava i capelli e aveva le guance inondate di lacrime.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   Senza dire una parola, Hermione andò da Ginny, che aveva il volto gonfio e arrossato, per abbracciarla; Ron raggiunse Bill, Fleur e Percy, che gli gettò un braccio attorno alle spalle. Ginny e Hermione si avvicinarono al resto della Famiglia e Harry vide i corpi distesi accanto a quello di Fred: Remus e Tonks, pallidi e immobili, sembravano tranquilli, addormentati sotto il buio soffitto incantato.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   E la scena si riformò. Harry si guardò intorno: Piton era davanti a lui, sul binario nove e tre quarti, un po' curvo, vicino a una donna magra, dal viso giallastro e acido, che gli assomigliava moltissimo. Piton fissava una Famiglia di quattro persone poco lontano. Le due ragazze si erano lievemente allontanate dai genitori. Lily stava supplicando la sorella; Harry si avvicinò per ascoltare.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Tutta la mia Famiglia è stata in Serpeverde» rispose.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

    «Grindelwald e Silente invincibili padroni della Morte! Due mesi di follia, di sogni crudeli, trascurando i soli due membri della Famiglia che mi erano rimasti.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

    «Non provare pietà per i morti, Harry. Prova pietà per i vivi e soprattutto per coloro che vivono senza amore. Tornando, potresti fare in modo che meno anime vengano mutilate, meno Famiglie distrutte. Se questo ti sembra uno scopo degno, allora per il momento diciamoci addio».
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Abbiamo vinto la battaglia. Avete perso metà dei vostri combattenti. I miei Mangiamorte vi superano in numero e il Ragazzo Che è Sopravvissuto è morto. La guerra deve finire. Chiunque continui a resistere, uomo, donna o bambino, verrà ucciso insieme a tutti i membri della sua Famiglia. Uscite dal castello, ora, inginocchiatevi davanti a me e verrete risparmiati. I vostri genitori e i vostri figli, i vostri fratelli e sorelle vivranno e saranno perdonati, e vi unirete a me nel nuovo mondo che costruiremo insieme».
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Il sole sorgeva su Hogwarts e la Sala Grande ardeva di vita e di luce. Harry era una parte indispensabile in quelle manifestazioni di giubilo e lutto, dolore ed esultanza mescolati. Volevano che fosse lì con loro, il loro capo e simbolo, il loro salvatore e la loro guida, e che non avesse dormito, che bramasse la compagnia di pochi intimi non passò per la mente a nessuno. Doveva parlare con i Famigliari delle vittime, stringere loro le mani, guardare le loro lacrime, ricevere i loro ringraziamenti, ascoltare le notizie che rimbalzavano da ogni dove col procedere del mattino: in tutto il paese quelli che erano stati colpiti da una Maledizione Imperius erano tornati in sé, i Mangiamorte fuggivano o venivano catturati, gli innocenti di Azkaban liberati, e Kinsgley Shacklebolt era stato nominato Ministro della Magia ad interim...
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Finalmente poté camminare nella Sala senza essere intercettato. Vide Ginny due tavoli più in là, con la testa posata sulla spalla della madre: ci sarebbe stato tempo per parlare più tardi, ore e giorni e forse anni. Vide Neville, che mangiava con la spada di Grifondoro accanto al piatto, circondato da un manipolo di ammiratori. Passò fra i tavoli e vide i tre Malfoy, stretti come se non sapessero se star lì o no, ma nessuno vi faceva caso. Ovunque guardasse scorgeva Famiglie riunite, poi finalmente vide i due che cercava.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

    Quell'anno l'autunno arrivò presto. La mattina del primo settembre era croccante e dorata come una mela, e quando la Famigliola attraversò la
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   I pendolari fissarono incuriositi i gufi quando la Famiglia si aprì la strada verso la barriera tra i binari nove e dieci. Harry udì di nuovo la voce di Albus nel frastuono; i suoi figli avevano ripreso la discussione cominciata in macchina.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Fianco a fianco, spinsero il secondo carrello, prendendo velocità. Quando arrivarono alla barriera, Albus trattenne il fiato, ma non ci fu nessuno scontro. La Famiglia emerse sul binario nove e tre quarti, oscurato dal denso vapore bianco che usciva dal rosso Espresso per Hogwarts. Sagome indistinte sciamavano nella nebbiolina che aveva già inghiottito James.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   «Oh, sarebbe bellissimo se si sposassero!» sussurrò Lily estatica. «Così Teddy farebbe veramente parte della Famiglia!»
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

    «È la mia vecchia asina, signore» spiegò. «S'è persa, o ce l'hanno rubata, e senza di lei non posso portare la roba al mercato e stasera la mia Famiglia avrà fame».
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)

    Il grottesco Pentolone Salterino, tuttavia, aveva fatto presa sull'immaginazione dei bambini. La soluzione fu di sbarazzarsi della morale pro-Babbana e tenere il calderone con le sue verruche, perciò verso la metà del sedicesimo secolo tra le Famiglie magiche circolava una variante della favola. Nella nuova versione, il Pentolone Salterino protegge un mago innocente dai vicini armati di torce e forconi, catturandoli e inghiottendoli. Alla fine della storia, quando ormai il Pentolone ha consumato la maggioranza dei vicini, il mago ottiene dai paesani che rimangono la promessa che sarà lasciato a praticare la magia in pace. In cambio, ordina al Pentolone di restituire le vittime, che vengono diligentemente rigurgitate, leggermente acciaccate. Ancora oggi, alcuni genitori maghi (generalmente anti-Babbani) raccontano questa seconda versione ai propri figli i quali, se mai leggono l'originale, ne rimangono assai stupiti.
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)

    Come ho accennato, tuttavia, il suo spirito pro-Babbano non fu l'unica ragione di risentimento verso Il Mago e il Pentolone Salterino. Con la crescente ferocia della caccia alle streghe, le Famiglie magiche cominciarono a condurre doppie vite, usando incantesimi di dissimulazione per proteggersi. Nel diciassettesimo secolo qualsiasi mago che fraternizzasse con Babbani era sospetto, se non addirittura emarginato dalla propria comunità. Tra i molti insulti rivolti ai maghi filo-Babbani (alcuni coloriti epiteti, quali 'Sguazzafango', 'Leccacacca' e 'Ciucciafeccia' risalgono a questo periodo), c'era l'accusa di possedere poteri magici deboli o inferiori.
IL MAGO E IL PENTOLONE SALTERINO (Cap. 1 Harry Potter 8)

    Le cosiddette Famiglie Purosangue mantengono la propria presunta purezza negando, cancellando o nascondendo la presenza di Babbani o nati-Babbani nel proprio albero genealogico. Dopodiché cercano di imporre la loro ipocrisia su di noi, chiedendoci di bandire opere che parlano delle verità da loro negate. Non esistono maghi o streghe il cui sangue non sia mischiato a quello dei Babbani, pertanto ritengo tanto illogico quanto immorale togliere dal bagaglio di conoscenze dei nostri studenti opere che trattino tale argomento.[7]
LA FONTE DELLA BUONA SORTE (Cap. 2 Harry Potter 8)

    Ignorando il suo segreto, i Famigliari ridevano nel vederlo così freddo e altero.
LO STREGONE DAL CUORE PELOSO (Cap. 3 Harry Potter 8)

    Risolse immediatamente di prender moglie, e una moglie superiore a qualunque altra. Sarebbe stata di stupefacente bellezza, in grado di suscitare invidia e desiderio in qualsiasi uomo la vedesse; sarebbe stata di stirpe magica, di modo che i loro figli ereditassero straordinari talenti; e sarebbe stata ricca almeno quanto lui, così che nonostante l'accrescimento della Famiglia la sua esistenza non risultasse meno comoda.
LO STREGONE DAL CUORE PELOSO (Cap. 3 Harry Potter 8)

    Avrebbe potuto impiegare anche cinquant'anni per trovare una donna siffatta, ma il caso volle che, il giorno stesso in cui aveva deciso di cercarla, una fanciulla che corrispondeva a ogni suo desiderio giungesse nel vicinato a far visita alla propria Famiglia.
LO STREGONE DAL CUORE PELOSO (Cap. 3 Harry Potter 8)

    La ragazza stessa era a un tempo affascinata e respinta dalle attenzioni dello stregone. Percepiva la freddezza che stava dietro al calore dei suoi complimenti, e non aveva mai incontrato un uomo così strano e remoto. I suoi Famigliari, però, consideravano il loro un ottimo matrimonio e, ansiosi di favorirlo, accettarono l'invito dello stregone a una festa in onore della fanciulla.
LO STREGONE DAL CUORE PELOSO (Cap. 3 Harry Potter 8)

    Più di un milione di bambini vivono in grandi istituti di accoglienza in tutta Europa. Al contrario di quanto comunemente si crede, la maggioranza di loro non sono orfani, ma sono affidati a comunità perché le loro Famiglie sono povere, problematiche o appartenenti a una minoranza etnica. Molti di questi bambini sono portatori di disabilità o di handicap, ma spesso sono privi di qualunque genere di assistenza sanitaria e di sostegno educativo. In alcuni casi non sono loro garantite nemmeno le prime necessità, come un'alimentazione adeguata. Quasi sempre vivono in assenza di contatti umani o stimoli affettivi.
Conclusione (Cap. 6 Harry Potter 8)

    L'intento del CHLG è di porre fine all'uso di istituti di grandi dimensioni e di promuovere soluzioni che permettano ai bambini di vivere in Famiglia - la propria, di affido o adottiva - o in piccole comunità.
Conclusione (Cap. 6 Harry Potter 8)

    [1] Naturalmente le vere streghe e i veri maghi erano per lo più in grado di sfuggire al rogo, al ceppo e al capestro (cfr. le annotazioni su Lisette de Lapin nel mio commento a Baba Raba e il Ceppo Ghignante). Tuttavia, alcune esecuzioni ebbero effettivamente luogo: Sir Nicholas de Mimsy-Porpington (un mago della corte reale durante la vita, e durante la morte fantasma della Torre di Grifondoro) fu privato della propria bacchetta prima di venire rinchiuso in una segreta e si trovò quindi nell'impossibilità di sfuggire alla morte; soprattutto, le Famiglie di maghi rischiavano di perdere i giovani rampolli che, per la loro incapacità di controllare la magia, si facevano notare dai cacciatori di streghe Babbani e risultavano vulnerabili.
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)

    [7] La mia risposta provocò svariate repliche da parte del signor Malfoy, ma poiché esse consistevano per lo più di obbrobriosi commenti sulla mia salute mentale, la mia Famiglia e la mia igiene, la loro rilevanza per queste note è del tutto marginale.
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)