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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   Harry gettò un'occhiata al tavolo dei Serpeverde e vide, lì seduto, un orribile Fantasma dallo sguardo fisso e vuoto, il volto macilento e gli abiti tutti imbrattati di sangue argentato. Era seduto proprio vicino a Malfoy che - Harry lo notò con piacere - non sembrava molto soddisfatto per l'assegnazione dei posti.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   ‘Così’ disse irritato. Si afferrò l'orecchio destro e tirò. Tutta la testa gli si staccò dal collo e gli ricadde sulla spalla come se fosse incernierata. Qualcuno aveva evidentemente provato a decapitarlo, ma non lo aveva fatto a dovere. Tutto compiaciuto per gli sguardi sbalorditi che lesse sui loro volti, con un movimento deciso, Nick-Quasi-Senza-Testa si rimise la testa sul collo, tossì e disse: ‘Allora... nuovi Grifondoro! Spero che ci aiuterete a vincere il campionato di quest'anno. Non è mai successo che Grifondoro non vincesse per tanto tempo: Serpeverde ha vinto la coppa per sei anni di fila! Il Barone Sanguinario sta diventando a dir poco insopportabile... ehm... sarebbe il Fantasma di Serpeverde’.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   ‘Preferirei che mi chiamassi Sir Nicholas de Mimsy...’ cominciò a dire tutto impettito il Fantasma, ma Seamus Finnigan dai capelli color sabbia lo interruppe.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   ‘Ma perché, tu non puoi...?’
‘Sono circa quattrocento anni che non mangio’ disse il Fantasma.
‘Naturalmente, non ne ho bisogno, ma uno finisce col sentirne la mancanza. Forse non mi sono presentato. Sir Nicholas de Mimsy-Porpington al tuo servizio. Il Fantasma ufficiale di Grifondoro’.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   Non si poteva dire che i Dursley lo lasciassero morire di fame, ma certo non gli veniva mai permesso di mangiare a sazietà. Dudley prendeva sempre tutto quello che faceva gola a Harry, anche a costo di sentirsi male. Harry si riempì il piatto di un po' di tutto, tranne i dolci alla menta, e cominciò a mangiare. Era tutto squisito. ‘Ha l'aria di essere molto buona’ disse il Fantasma con la gorgiera in tono triste, guardando Harry che tagliava la bistecca.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)


   Harry udì il cappello gridare l'ultima parola a tutta la sala. Se lo tolse di testa e si avviò con passo vacillante verso il tavolo dei Grifondoro. Il sollievo di essere stato scelto per quel dormitorio e non per Serpeverde era tale che a malapena si accorse di essere stato salutato dall'applauso più fragoroso. Il prefetto Percy si alzò in piedi e gli strinse vigorosamente la mano, mentre i gemelli Weasley si sgolavano: ‘Potter è dei nostri! Potter è dei nostri!’ Harry si sedette davanti al Fantasma con la gorgiera che aveva visto prima. Questo gli batté un colpetto sul braccio, dandogli l'improvvisa, orribile sensazione di averlo appena immerso in un catino di acqua ghiacciata.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   ‘Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati’ disse. ‘Abbott Hannah!’
Una ragazzina dalla faccia rosea e con due codini biondi venne fuori dalla fila inciampando, indossò il cappello che le ricadde sopra gli occhi e si sedette. Un attimo di pausa...
‘TASSOROSSO!’ gridò il cappello.
Il tavolo dei Tassorosso, a destra, si rallegrò e batté le mani quando Hannah andò a prendervi posto. Harry vide il Fantasma del Frate Grasso salutarla allegramente con la mano.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   Un Fantasma in calzamaglia e gorgiera aveva d'un tratto notato gli studenti del primo anno.
Nessuno rispose.
‘Nuovi studenti!’ disse il Frate Grasso abbracciando tutti con un sorriso. ‘In attesa di essere smistati, suppongo’.
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   ‘Mio caro Frate, non abbiamo forse dato a Pix tutte le possibilità che meritava? Non fa che gettare discredito sul nostro nome, e poi lo sai, non è neanche un vero e proprio Fantasma... Ehi, dico, che cosa ci fate qui?’
Il cappello Parlante (Cap. 7 Harry Potter 1)

   Indubbiamente, la lezione più noiosa era Storia della Magia, l'unico corso tenuto da un Fantasma. Il professor Ruf era già molto, molto vecchio quando si era addormentato davanti al camino della sala dei professori e, la mattina dopo, alzatosi per andare a fare lezione, si era lasciato dietro il corpo. R f non la finiva più di parlare con voce monotona, mentre i ragazzi prendevano nota di nomi e date, facendo una solenne confusione tra Emeric il Maligno e Uric Testamatta.
Il maestro delle Pozioni (Cap. 8 Harry Potter 1)

   ‘Oh, no!’ esclamò Ron pallido come il Fantasma del Barone Sanguinario.
‘il bagno delle femmine!’ ansimò Harry.
‘Hermione!’ esclamarono a una sola voce.
Halloween (Cap. 10 Harry Potter 1)

   Passarono accanto al Fantasma di una strega spilungona che scivolava nella direzione opposta, ma non videro nessun altro. Proprio quando Ron ricominciava a lamentarsi dei piedi gelati, Harry scorse l'armatura.
‘qui... proprio qui... sì!’
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   ‘Credete che sia un Fantasma?’
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   L'ultimo esame fu quello di Storia della Magia. Dopo aver passato un'ora a rispondere a domande su qualche vecchio mago svitato, inventore del calderone che si mescola da sé, sarebbero stati liberi, liberi per una settimana intera, prima che uscissero i risultati. Quando il Fantasma del professor R f ordinò loro di riporre le penne d'oca e di arrotolare le pergamene, Harry non poté fare a meno di rallegrarsi.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

    George passò la forcina da capelli a Ron e un attimo dopo Edvige si librava felice in aria, seguendoli come un Fantasma.
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)


    «Il sogno di mamma è di avere un elfo domestico che le stiri il bucato» disse George. «Ma ci dobbiamo accontentare di un vecchio Fantasma pidocchioso che vive in soffitta e di certi gnomi che girano per il giardino. Gli elfi domestici si presentano quando si è proprietari di immensi manieri e antichi castelli, e altri posti del genere. In casa nostra stai tranquillo che non ce ne trovi neanche uno…»
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    «È un po’ piccola» si affrettò a dire Ron. «Non è certo come quella che avevi a casa dei Babbani. E poi io mi trovo proprio sotto il Fantasma che vive in soffitta. Non fa che picchiare sui tubi e lamentarsi».
La Tana (Cap. 3 Harry Potter 2)

    Harry aveva imboccato il corridoio, sciaguattando con le scarpe piene d’acqua, quando incontrò qualcuno dall’aria preoccupata quasi quanto la sua. Nick-Quasi-Senza-Testa, il Fantasma della Torre del Grifondoro, stava guardando cupamente fuori dalla finestra e bofonchiava tra sé e sé: «…non risponde ai requisiti… un centimetro e mezzo, a dir tanto…»
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    «Be’… sì» rispose Harry, da cui il Fantasma si aspettava ovviamente un consenso.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    «Stai attento a non passare attraverso gli spettri» disse Ron nervoso, e si avviarono lungo il bordo della pista da ballo. Passarono accanto a un gruppo di malinconiche suore, a un uomo stracciato in catene e al Frate Grasso, un allegro Fantasma del Tassorosso, che stava parlando con un cavaliere con una freccia conficcata in fronte. Harry non fu sorpreso di vedere che gli altri fantasmi facevano largo intorno al Barone Sanguinario, un Fantasma dei Serpeverde, macilento, dallo sguardo fisso, coperto di macchie di sangue argenteo.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    Harry guardò esterrefatto un Fantasma corpulento avvicinarsi al tavolo, piegarsi e attraversare un salmone puzzolente a bocca spalancata.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    «Quasi» rispose triste il Fantasma, e si allontanò.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    Il Fantasma tarchiato di una ragazza si era avvicinato furtivamente. Aveva la faccia più malinconica che Harry avesse mai visto, per metà nascosta dai capelli dritti come spinaci e da un paio di spessi occhiali periati.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    Attraverso le pareti del sotterraneo irruppero una dozzina di cavalli-Fantasma, montati da cavalieri senza testa. Il pubblico applaudì entusiasta; anche Harry cominciò ad applaudire, ma smise subito alla vista della faccia di Nick-Quasi-Senza-Testa.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    I cavalli arrivarono al galoppo al centro della pista da ballo e lì si fermarono, impennandosi e poi ricadendo in avanti. Alla testa della squadra, un Fantasma corpulento che teneva sottobraccio la propria testa barbuta e suonava il corno, balzò a terra, sollevò in aria la testa per avere una visione panoramica della folla (risate generali) e, ricacciandosela poi sul collo, si avviò a gran passi verso Nick.
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)


    La voce andava affievolendosi. Harry fu certo che si stesse allontanando, spostandosi verso l’alto. Mentre fissava il soffitto buio, fu preso da un misto di paura e di eccitazione: come faceva la voce a spostarsi verso l’alto? Era forse un Fantasma, per il quale i soffitti di pietra non significavano nulla?
La festa di complemorte (Cap. 8 Harry Potter 2)

    Storia della Magia era la materia più noiosa del programma. La teneva il professor Rüf, l’unico insegnante Fantasma, e la cosa più eccitante mai accaduta durante le sue lezioni era il suo ingresso in aula attraverso la lavagna. Decrepito e avvizzito, molti dicevano che non si era accorto di essere morto. Era accaduto semplicemente che un giorno, alzatosi per andare a lezione, aveva lasciato il proprio corpo su una poltrona davanti al camino, nella stanza dei professori; ma anche così, le sue abitudini non erano minimamente cambiate.
La scritta sul muro (Cap. 9 Harry Potter 2)

    Dopo il duplice attentato a Justin e a Nick-Quasi-Senza-Testa, quello che fino a quel momento era serpeggiato come un semplice nervosismo divenne vero e proprio panico. Strano a dirsi, quel che sembrava preoccupare di più era la sorte toccata a Nick-Quasi-Senza-Testa. Chi poteva fare una cosa del genere a un Fantasma? Quale forza terribile aveva il potere di far del male a chi era già morto? Tutti si precipitarono a prenotare i posti sull’Espresso di Hogwarts per tornare a casa per Natale.
La Pozione Polisucco (Cap. 12 Harry Potter 2)

    Non siamo riusciti a raccogliere il commento del signor Weasley, ma sua moglie ha intimato ai giornalisti di togliersi dai piedi minacciando di sguinzagliare il Fantasma di famiglia.
La Pozione Polisucco (Cap. 12 Harry Potter 2)

    Harry si guardò intorno. Niente fenice Fanny; niente strani congegni d’argento. Questa era Hogwarts come l’aveva conosciuta Riddle, e ciò significava che il Preside era quel mago sconosciuto e non Silente, e che lui, Harry, era poco più di un Fantasma, invisibile per la gente di cinquant’anni prima.
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    «E con questo i Grifondoro colpiti sono due, senza contare un Fantasma del Grifondoro, una Corvonero e un Tassorosso» commentò Lee Jordan, l’amico dei gemelli Weasley, contando sulla punta delle dita. «Nessuno degli insegnanti ha notato che i Serpeverde sono tutti incolumi? Non è evidente che all’origine di tutta questa storia c’è Serpeverde? L’erede di Serpeverde, il mostro di Serpeverde… perché non li buttano fuori tutti?» tuonò tra cenni di assenso e sporadici applausi.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    «Non ne ho la più pallida idea» disse Mirtilla in tono confidenziale. «Ricordo solo di aver visto due immensi occhi gialli. È stato come se tutto il mio corpo si fermasse e poi svanisse galleggiando…» Guardò Harry con occhi sognanti. «Poi sono tornata. Ero decisa a perseguitare Olive Hornby sotto forma di Fantasma, capisci? L’ho fatta pentire di avermi preso in giro per gli occhiali!»
La Camera dei Segreti (Cap. 16 Harry Potter 2)

    «Sei un Fantasma?» gli chiese con voce incerta.
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

   «Mangia, Harry, sembri un Fantasma. Allora... ti farà piacere sapere che abbiamo risolto l'increscioso gonfiore della signora Marge Dursley. Due membri del Dipartimento di Cancellazione della Magia Accidentale sono stati mandati a Privet Drive qualche ora fa. La signora Dursley è stata bucata e la sua memoria è stata modificata. Non ricorda nulla dell'incidente. È tutto, ed è finita bene».
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   «Il Gramo, mio caro, il Gramo!» esclamò la professoressa Cooman, stupita che Harry non avesse capito. «Il cane Fantasma gigante che infesta i cimiteri! Caro ragazzo, è un presagio... il peggior presagio di morte!»
Artigli e foglie di tè (Cap. 6 Harry Potter 3)


   Il banchetto si concluse con uno spettacolo offerto dagli spettri di Hogwarts. Balzarono fuori dai muri e su dai tavoli per fare un numero di volo in formazione; NickQuasiSenzaTesta, il Fantasma di Grifondoro, riscosse un grande successo reinterpretando la scena della propria maldestra decapitazione.
La fuga della Signora Grassa (Cap. 8 Harry Potter 3)

   «Io e gli insegnanti dobbiamo perquisire il castello» disse loro Silente mentre i professori McGranitt e Vitious chiudevano tutte le porte della sala. «Temo che per la vostra sicurezza dovrete passare la notte qui. Voglio che i Prefetti facciano la guardia agli ingressi. Affido la responsabilità ai Capiscuola. Ogni anomalia deve essermi riferita immediatamente» aggiunse rivolto a Percy, che sembrava molto compreso nel suo ruolo. «Comunicate via Fantasma».
Una Grama sconfitta (Cap. 9 Harry Potter 3)

   «Ma certo» disse Black, e il Fantasma di un sorriso balenò sul suo volto scavato. Anche lui prese a rimboccarsi le maniche. «Lo uccidiamo insieme?»
Il servo di Voldemort (Cap. 19 Harry Potter 3)

   «Credi di aver visto il suo Fantasma
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)

    Harry udì Hermione trattenere il respiro, terrificata, mentre un enorme teschio con la lingua di serpente sbucava dal punto in cui le due bacchette si toccavano, ma era solo una pallida ombra del teschio verde alto sopra di loro, sembrava che fosse fatto di denso fumo grigio: il Fantasma di un incantesimo.
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    Harry richiuse il suo Kit di Manutenzione per Manici di Scopa, si mise la Firebolt in spalla e tornò di sopra con Ron. Lassù la pioggia rimbombava ancora più fragorosamente, ed era accompagnata da forti sibili e gemiti del vento, per non parlare degli sporadici ululati del Fantasma che viveva in soffitta. Leo prese di nuovo a cantare e a sfrecciare nella sua gabbia quando entrarono nella stanza di Ron. La vista dei bauli quasi pronti sembrava averlo precipitato in un delirio d’eccitazione.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    La Sala Grande era magnifica come sempre, decorata per il banchetto d’inizio anno. Piatti e calici d’oro scintillavano alla luce di centinaia e centinaia di candele che galleggiavano a mezz’aria sopra i tavoli. Le quattro lunghe tavolate delle case erano affollate di studenti vocianti; in fondo alla Sala, gli insegnanti sedevano lungo un solo lato di un quinto tavolo, di fronte ai loro allievi. Lì dentro faceva molto più caldo. Harry, Ron e Hermione passarono oltre i Serpeverde, i Corvonero e i Tassorosso e si sedettero con gli altri di Grifondoro all’estremità della Sala, vicino a Nick-Quasi-Senza-Testa, il Fantasma di Grifondoro. Nick quella sera portava il suo solito farsetto, con una gorgiera particolarmente ampia, che serviva al doppio scopo di avere un’aria festaiola e di assicurare che la testa non ciondolasse troppo sul collo in parte tagliato.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    Il Barone Sanguinario era lo spettro di Serpeverde, un Fantasma magro e silenzioso coperto di macchie di sangue argentato. Era l’unico a Hogwarts in grado di controllare Pix.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    «Tu!» esclamò, fissando Moody come se avesse visto un Fantasma.
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    Ma Harry stava guardando Ron, che era molto pallido, e lo fissava come se fosse un Fantasma.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Era cavo e completamente vuoto: ma nell’istante in cui Harry lo aprì, un fragore tremendo, un gemito alto e stridulo invase la stanza. La cosa più simile che Harry avesse mai sentito era stato alla Festa di Complemorte di Nick-Quasi-Senza-Testa, dove tutti i componenti dell’Orchestra Fantasma suonavano la Sega Musicale.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Saresti una specie di Fantasma superconcentrato» sghignazzò Ron, mentre incrociavano il Barone Sanguinario che avanzava nella direzione opposta, i grandi occhi sinistramente fissi. «Almeno non ci ha dato compiti. Spero che Hermione se ne becchi un bel po’ dal professor Vector, adoro non avere da studiare quando lei sgobba…»
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «C’è sempre Mirtilla Malcontenta» disse tetro, alludendo al Fantasma che infestava il bagno delle ragazze al secondo piano.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    Harry aveva inghiottito un bel po’ di bolle per lo spavento. Si rimise diritto, sputacchiando, e vide il Fantasma di una ragazza dall’aria molto depressa seduto a gambe incrociate sopra un rubinetto. Era Mirtilla Malcontenta, che di solito singhiozzava nel tubo di scarico di un bagno tre piani più giù.
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    Harry si ricordò che Mirtilla era sempre stata permalosa sul fatto di essere morta, mentre nessun altro Fantasma a lui noto faceva tante storie. «Scusa» disse, impaziente. «Non volevo… È solo che mi sono dimenticato…»
L'Uovo e l'Occhio (Cap. 25 Harry Potter 4)

    Voldemort scoppiò in una risatina dolce al suo orecchio, poi tolse il dito e continuò a parlare, rivolto ai Mangiamorte. «Avevo fatto male i miei conti, amici miei, lo ammetto. Il mio maleficio fu deviato dall’insensato sacrificio di quella donna, e mi rimbalzò contro. Fui strappato via dal mio corpo, diventai meno che spirito, meno del più miserabile Fantasma… eppure ero vivo. Che cosa fossi, nemmeno io lo so… Io, che mi sono spinto più in là di ogni altro sul sentiero che conduce all’immortalità. Conoscete il mio obiettivo: dominare la morte. E allora fui messo alla prova, e a quanto pare uno o più dei miei esperimenti funzionarono… perché non ero morto, anche se il maleficio avrebbe dovuto uccidermi. Comunque, ero inerme come la più debole creatura, e non potevo fare nulla… perché non avevo corpo, e qualunque incantesimo in grado di aiutarmi richiedeva l’uso di una bacchetta…
I Mangiamorte (Cap. 33 Harry Potter 4)

    All’istante, la bacchetta di Voldemort emise urla di dolore… poi — mentre gli occhi di Voldemort si dilatavano per lo stupore — una densa mano di fumo uscì volando dalla punta e scomparve… il Fantasma della mano che aveva creato per Codaliscia… altre urla di dolore… e poi dalla punta della bacchetta prese a sbocciare qualcosa di molto più grosso, un enorme qualcosa grigiastro, che sembrava fatto del più denso e fitto fumo… era una testa… ora un petto, delle braccia… il torso di Cedric Diggory.
Prior Incantatio (Cap. 34 Harry Potter 4)

    Altre urla di dolore sgorgarono dalla bacchetta… e poi dalla punta affiorò qualcos’altro… l’ombra densa di una seconda testa, seguita subito da braccia e busto… un vecchio che Harry aveva visto una volta in sogno si spingeva fuori dall’estremità della bacchetta come aveva fatto Cedric… e il suo Fantasma, o la sua ombra, o quello che era, cadde accanto a quello di Cedric, e scrutò Harry e Voldemort, e la rete d’oro, e le bacchette unite, vagamente sorpreso, appoggiandosi al bastone da passeggio…
Prior Incantatio (Cap. 34 Harry Potter 4)

    L’ombra di fumo di una giovane donna dai capelli lunghi cadde al suolo come Bertha poco prima, si rialzò e lo guardò… e Harry, con le braccia che tremavano follemente, guardò a sua volta il volto del Fantasma di sua madre.
Prior Incantatio (Cap. 34 Harry Potter 4)

    «Mi ha parlato» rispose Harry. Che all’improvviso tremava di nuovo. «Il… il Fantasma di Cedric, o quello che era, ha parlato».
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    Proprio mentre zoppicava davanti alla finestra, Edvige entrò planando con un morbido fruscio di piume, come un piccolo Fantasma.
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    Luna si allontanò da loro per raggiungere il tavolo di Corvonero. Quando furono a quello di Grifondoro, Ginny fu chiamata da alcuni compagni del quarto anno e andò con loro. Harry, Ron, Hermione e Neville si sedettero vicini a metà del tavolo tra Nick-Quasi-Senza-Testa, il Fantasma di Grifondoro, e Calì Patil e Lavanda Brown; queste ultime rivolsero a Harry saluti fin troppo amichevoli, dai quali capì che avevano smesso di parlare di lui un attimo prima. Ma Harry aveva preoccupazioni più importanti: guardò oltre le teste degli studenti il tavolo degli insegnanti, lungo la parete in fondo alla Sala.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    «Sì, sicuro» disse Nick-Quasi-Senza-Testa, con tono saputo, curvandosi su di lei attraverso Neville (che trasalì; è molto spiacevole avere un Fantasma che ti attraversa). «Il Cappello si sente tenuto a dare alla scuola i necessari consigli tutte le volte che avverte…»
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    «Che cosa stavi dicendo prima dello Smistamento?» chiese Hermione al Fantasma. «Il Cappello dà consigli?»
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    Storia della Magia era per opinione comune la materia più noiosa mai concepita dal mondo magico. Il professor Rüf, il loro insegnante Fantasma, aveva una voce affannosa e monotona che dava la garanzia quasi assoluta di una pesante sonnolenza entro dieci minuti, cinque quando faceva caldo. Non variava mai la forma delle sue lezioni, ma parlava senza interrompersi mentre gli allievi prendevano appunti, o piuttosto fissavano il vuoto insonnoliti. Harry e Ron fino ad allora erano riusciti a strappare la sufficienza copiando gli appunti di Hermione prima degli esami; solo lei sembrava capace di resistere al potere soporifero della voce di Rüf.
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    Il Fantasma si riaffacciò dal muro, e Harry vide lo stravagante cappello piumato e la testa pericolosamente dondolante di Sir Nicholas de Mimsy-Porpington.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «Buonasera» lo salutò sorridendo il Fantasma, mentre finiva di estrarre il resto del corpo dalla pietra. «Non sono l’unico assente, dunque? Anche se» e sospirò, «in un senso piuttosto diverso, naturalmente…»
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «Quindi sei tornato, giusto?» lo incalzò Harry. «Chi muore può tornare. Sotto forma di Fantasma. Non è costretto a sparire del tutto. Allora?» aggiunse impaziente, quando Nick continuò a tacere.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «Ve lo spiego dopo» replicò lui, asciutto. Sapeva che Ginny, Neville, Dean e Seamus erano lì in ascolto; perfino Nick-Quasi-Senza-Testa, il Fantasma di Grifondoro, era arrivato fluttuando lungo la panca per origliare.
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    Fece roteare il contenuto del Pensatoio come Harry l’aveva visto fare in passato, come un cercatore d’oro setaccia la sabbia in cerca di pepite. Dalla vorticante massa argentea spuntò un vecchietto, che girava piano, opalescente come un Fantasma ma molto più solido, con un ciuffo di capelli che gli copriva del tutto gli occhi.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    Hagrid tacque al passaggio del Fantasma di una donna coi capelli lunghi, che li superò svolazzando tranquillamente, poi riprese, in un roco sussurro: «… Il Consiglio vorrà chiuderci per sempre».
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    Harry imprecò. Qualcuno urlò. Si voltò e vide un gruppo di matricole che scappavano, chiaramente convinte di aver incontrato un Fantasma molto sboccato.
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Signore» domandò Seamus, «mi chiedevo, come si fa a stabilire la differenza tra un Inferius e un Fantasma? Perché sulla Gazzetta del Profeta c’era qualcosa su un Inferius…»
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Ma Potter sembra avere molto da dire sull’argomento» osservò Piton, indicando all’improvviso il fondo dell’aula, gli occhi neri fissi su Harry. «Chiediamo a Potter come si fa a stabilire la differenza tra un Inferius e un Fantasma».
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    «Un bambino di cinque anni avrebbe potuto dirci altrettanto» rispose Piton sarcastico. «L’Inferius è un cadavere che è stato rianimato dagli incantesimi di un Mago Oscuro. Non è vivo, viene solo usato come una marionetta per eseguire gli ordini del mago. Un Fantasma, come voglio sperare che tutti ormai sappiate, è l’impronta di un’anima dipartita lasciata sulla terra, e naturalmente, come Potter ci informa, è trasparente».
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    Il Fantasma di una ragazza era sorto dal water in un cubicolo alle loro spalle e galleggiava a mezz’aria, fissandoli attraverso grossi occhiali bianchi e tondi.
La stanza delle necessità (Cap. 21 Harry Potter 6)

    Il volto di Lumacorno si accartocciò e Harry ricordò le parole che aveva udito quasi due anni prima: ‘Fui strappato via dal mio corpo, diventai meno che spirito, meno del più miserabile Fantasma… eppure ero vivo’.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

   «Non so, forse era il suo Fantasma
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   «Silente non tornerebbe mai sotto forma di Fantasma» intervenne Harry. C'erano poche cose di cui era sicuro a proposito del Preside, ma questo lo sapeva. «Lui voleva andare avanti».
Villa Conchiglia (Cap. 25 Harry Potter 7)

   Vero, non aveva provato niente quando il diario era stato distrutto, ma era perché non aveva un corpo con cui percepire sensazioni, allora era meno di un Fantasma... no, gli altri erano al sicuro... gli altri Horcrux dovevano essere intatti...
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

   Harry aveva vagato molte volte per il castello di notte, ma mai con il cuore che gli martellava così forte, né mai era stato così importante non farsi intercettare. Oltrepassarono quadrati di luce lunare sul pavimento, armature i cui elmi cigolarono al rumore dei loro passi felpati, angoli dietro i quali si nascondeva chissà che cosa. Controllavano la Mappa del Malandrino non appena la luce lo consentiva e si fermarono due volte per lasciar passare un Fantasma senza attirare la sua attenzione. Harry si aspettava di incontrare un ostacolo da un momento all'altro; temeva soprattutto Pix e tendeva l'orecchio a ogni passo per sentire in anticipo i segnali della sua presenza.
Il diadema perduto (Cap. 29 Harry Potter 7)

   Si fece strada a forza controcorrente alla marea di studenti e infine arrivò ai piedi della scalinata, dove Nick-Quasi-Senza-Testa, il Fantasma di Grifondoro, lo aspettava.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Nick, devi aiutarmi. Chi è il Fantasma di Corvonero?» Nick-Quasi-Senza-Testa parve stupito e anche un po' offeso.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Harry guardò nella direzione indicata dal dito trasparente di Nick e vide un Fantasma alto che si accorse del suo sguardo, inarcò le sopracciglia e fluttuò via attraverso una parete.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   «Il Fantasma della Torre di Corvonero?»
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Un freddo sorriso incurvò le labbra del Fantasma.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

    [1] Naturalmente le vere streghe e i veri maghi erano per lo più in grado di sfuggire al rogo, al ceppo e al capestro (cfr. le annotazioni su Lisette de Lapin nel mio commento a Baba Raba e il Ceppo Ghignante). Tuttavia, alcune esecuzioni ebbero effettivamente luogo: Sir Nicholas de Mimsy-Porpington (un mago della corte reale durante la vita, e durante la morte Fantasma della Torre di Grifondoro) fu privato della propria bacchetta prima di venire rinchiuso in una segreta e si trovò quindi nell'impossibilità di sfuggire alla morte; soprattutto, le famiglie di maghi rischiavano di perdere i giovani rampolli che, per la loro incapacità di controllare la magia, si facevano notare dai cacciatori di streghe Babbani e risultavano vulnerabili.
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)