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Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
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Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   Firebolt
Questa scopa da corsa all'avanguardia è fornita di un raffinato, aerodinamico manico di frassino, trattato con vernice adamantina e numerato a mano. I ramoscelli di betulla che formano la coda, selezionati uno per uno, sono stati sfrondati e lavorati fino a raggiungere un perfetto design per offrire alla Firebolt un ineguagliabile equilibrio e una precisione millimetrica. La Firebolt ha un'accelerazione da 0 a 250 km orari in dieci secondi. In dotazione un Incantesimo Frenante indistruttibile.
Prezzo su richiesta.

Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Prezzo su richiesta... Harry preferì non pensare a quanto potesse costare la Firebolt. Non aveva mai desiderato nulla cosi ardentemente, ma non aveva mai perso una partita a Quidditch sulla sua Nimbus Duemila, e a che cosa serviva vuotare la camera blindata alla Gringott per la Firebolt, quando possedeva già un'ottima scopa? Non chiese il prezzo, ma tornò a vederla quasi tutti i giorni.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Mentre i giorni passavano, Harry prese a cercare Ron o Hermione dappertutto. Molti studenti di Hogwarts arrivavano a Diagon Alley, con l'inizio della scuola ormai cosi vicino. Harry incontrò Seamus Finnigan e Dean Thomas, due del Grifondoro, da Accessori di Prima Qualità per il Quidditch, dove anche loro occhieggiavano la Firebolt; e fuori dal Ghirigoro incrociò Neville Paciock, un ragazzino tondo e distratto. Harry non si fermò a chiacchierare: Neville a quanto pareva aveva perso la lista dei libri e sua nonna, una vecchietta terribile, lo stava sgridando.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Harry si svegliò l'ultimo giorno delle vacanze pensando che almeno avrebbe incontrato Ron e Hermione il giorno dopo, sull'Espresso di Hogwarts. Si alzò, si vestì, andò a dare un'ultima occhiata alla Firebolt e stava pensando a dove pranzare quando qualcuno lo chiamò costringendolo a voltarsi.
Il Paiolo Magico (Cap. 4 Harry Potter 3)

   Era una Firebolt, la gemella della meraviglia che Harry era andato a vedere tutti i giorni a Diagon Alley. Il manico scintillò mentre lo afferrava. Harry lo sentì vibrare e lasciò la presa: si librò a mezz'aria, da solo, esattamente all'altezza giusta per essere inforcato. Lo sguardo di Harry si spostò dal numero di serie inciso in oro sulla punta del manico, e poi giù giù fino agli aerodinamici ramoscelli di betulla perfettamente levigati che formavano la coda.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)


   Ron strappò la carta che aveva avvolto la Firebolt.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «Io scommetto che è stato Silente» disse Ron, che ora si aggirava attorno alla Firebolt studiandone uno per uno i sontuosi dettagli. «Anche il Mantello dell'Invisibilità te l'aveva mandato anonimo...»
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «Non posso crederci» mormorò Harry, facendo scorrere una mano sulla Firebolt, mentre Ron sprofondava sul suo letto, ridendo come un matto al pensiero di Malfoy. «Chi...?»
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «Non portarlo qui dentro!» disse Ron, estraendo in fretta Crosta dalle profondità del suo letto e ficcandoselo nella tasca del pigiama. Ma Hermione non gli diede retta. Lasciò cadere Grattastinchi sul letto vuoto di Seamus e fissò la Firebolt a bocca aperta.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   Lo spirito natalizio era decisamente scarso nella sala comune dei Grifondoro quella mattina. Hermione aveva chiuso Grattastinchi nel dormitorio femminile, ma era arrabbiata con Ron perché aveva cercato di dargli un calcio; Ron era ancora furibondo per il recente tentativo di Grattastinchi di divorare Crosta. Harry rinunciò a cercare di farli parlare tra loro e si dedicò a un attento esame della Firebolt, che si era portato di sotto. Per qualche motivo, anche questo parve irritare Hermione, che non disse nulla, ma continuò a guardare cupamente la scopa come se anche quella avesse criticato il suo gatto.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   Harry andò dritto nel dormitorio, prese la Firebolt e il Kit di Manutenzione che Hermione gli aveva regalato per il suo compleanno, li portò di sotto e cercò di trovare qualcosa da fare alla Firebolt: ma non c'erano ramoscelli da potare, e il manico splendeva talmente che era inutile lucidarlo. Lui e Ron rimasero lì ad ammirarla da tutte le parti, finché il ritratto non si aprì lasciando entrare Hermione, accompagnata dalla professoressa McGranitt.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   Anche se la McGranitt era la responsabile del Grifondoro, Harry l'aveva vista solo una volta nella sala comune, ed era stato per dare un annuncio molto serio. Lui e Ron la fissarono, stringendo entrambi la Firebolt. Hermione li superò, si sedette, prese il libro più vicino e vi nascose la faccia.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «Allora è questo, vero?» disse la professoressa McGranitt senza preamboli, avvicinandosi al fuoco e osservando la Firebolt. «La signorina Granger mi ha appena informato che qualcuno ti ha regalato un manico di scopa, Potter».
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   «Posso?» disse la professoressa McGranitt, e senza aspettare la risposta prese la Firebolt dalle loro mani. La esaminò con cura dalla punta alla coda. «Mmm. E non c'era nessun biglietto, Potter? Niente? Nessun messaggio di nessun genere?»
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   La professoressa McGranitt girò sui tacchi e portando con sé la Firebolt riattraversò il buco del ritratto, che si chiuse alle sue spalle. Harry rimase a guardare nel vuoto anche quando fu sparita, con il barattolo di Lucido per manici ancora stretto in mano. Ron si voltò come una furia verso Hermione.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)


   Harry sapeva che Hermione aveva agito con le migliori intenzioni, ma questo non gli impedì di arrabbiarsi con lei. Per poche, brevi ore era stato il proprietario di uno dei migliori manici di scopa del mondo, e ora, grazie alla sua intromissione, non sapeva se l'avrebbe mai più rivisto. Era certo che al momento non ci fosse niente che non andava nella Firebolt, ma in che condizioni sarebbe stata dopo aver subito ogni genere di test antimalocchio?
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   Anche Ron era furioso con Hermione. Per quello che lo riguardava, smontare una Firebolt nuova di zecca non era niente di meno che un crimine. Hermione, sempre convinta di aver agito per il meglio, prese a evitare la sala comune. Harry e Ron immaginarono che si fosse rifugiata in biblioteca, e non cercarono di convincerla a tornare. Dopotutto furono contenti quando gli altri fecero ritorno a scuola subito dopo il primo dell'anno, e la Torre dei Grifondoro fu di nuovo affollata e rumorosa.
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Gli hanno regalato una Firebolt per Natale» disse Ron.
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Una Firebolt? No! Davvero? Una... una Firebolt vera?»
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Ma Black non avrebbe potuto comprare una Firebolt! È un evaso! Tutto il paese lo sta cercando! Come avrebbe potuto entrare da Accessori di Prima Qualità per il Quidditch e comprare un manico di scopa?»
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Andrò a parlarle, Harry» promise. «La farò ragionare... una Firebolt... una vera Firebolt nella nostra squadra... lei vuole quanto noi che Grifondoro vinca... Le farò capire... una Firebolt...»
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Brutte notizie, Harry. Sono appena stato dalla professoressa McGranitt a parlare della Firebolt. Lei... ehm... si è un po' arrabbiata con me. Mi ha detto che non capivo che cos'è più importante. Ha detto che m'importava di più di vincere la Coppa che della tua vita. Solo perché le ho detto che non era un problema se la scopa ti disarcionava, purché prima tu fossi riuscito a prendere il Boccino». Baston scosse la testa incredulo. «Davvero, dovevi sentire come urlava... neanche avessi detto una cosa terribile... poi le ho chiesto quanto tempo pensava di tenersela...» Fece una smorfia e imitò la voce severa della professoressa McGranitt: «'Per tutto il tempo necessario, Baston'... credo che sia ora di ordinarti una scopa nuova, Harry. C'è un modulo in fondo a Guida ai Manici di Scopa... potresti prendere una Nimbus Duemilauno, come quella di Malfoy».
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   Gennaio si trasformò quietamente in febbraio, senza alcun cambiamento nel tempo, ancora freddo pungente. La partita contro i Corvonero si avvicinava, ma Harry non aveva ancora ordinato una scopa nuova. Ormai chiedeva alla professoressa McGranitt notizie della Firebolt dopo ogni lezione di Trasfigurazione, con Ron ritto al suo fianco, speranzoso, e Hermione che li superava guardando dall'altra parte.
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   Harry rimase a bocca aperta. L'insegnante gli stava porgendo la Firebolt,
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   Ammutolito, Harry portò la Firebolt di sopra, nella Torre dei Grifondoro. Mentre girava un angolo, vide Ron che sfrecciava verso di lui con un sorriso da un orecchio all'altro.
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)


   Dopo una decina di minuti, durante i quali la Firebolt passò di mano in mano e fu ammirata da tutte le angolazioni, la folla si disperse e Harry e
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Me l'hanno ridata» disse Harry con un sorriso, alzando la Firebolt.
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   Prese la Firebolt e reggendola come se fosse fatta di vetro la portò via, verso la scala dei ragazzi.
Il Patronus (Cap. 12 Harry Potter 3)

   «Ok, stai con Ron, tanto lo sapevo!» disse con voce acuta. «Prima la Firebolt, poi Crosta, è sempre colpa mia, vero? Lasciami stare, Harry, ho un sacco di compiti!»
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Nell'estremo tentativo di rincuorare Ron, Harry lo convinse ad accompagnarlo all'ultimo allenamento dei Grifondoro prima della partita contro i Corvonero, così alla fine avrebbe potuto fare un giro sulla Firebolt. La cosa parve distrarre per un attimo Ron dal pensiero di Crosta («Splendido! Posso provare a fare qualche goal?»), e così i due ragazzi si diressero insieme verso il campo.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Madama Bumb, che continuava ad assistere agli allenamenti dei Grifondoro per tenere d'occhio Harry, fu colpita dalla Firebolt quanto gli altri. Prima del decollo la prese, la studiò da vicino ed espresse il suo giudizio tecnico.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Ehm... Madama Bumb? Le spiace restituire la Firebolt a Harry? Dovremmo proprio allenarci...»
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Harry, ho appena scoperto chi sarà il Cercatore di Corvonero. Cho Chang. È una del quarto anno, ed è bravina... Speravo che non fosse in forma, ha avuto qualche problema...» Baston espresse il suo disappunto per la completa ripresa di Cho Chang, poi disse: «D'altra parte, cavalca una Comet Duecentosessanta, che sarà semplicemente ridicola vicino alla Firebolt». Dedicò alla scopa di Harry uno sguardo di fervente ammirazione, poi disse: «Ok, andiamo...»
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   E finalmente Harry si mise a cavalcioni della Firebolt e decollò.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Era come sognare. La Firebolt girava al minimo tocco, sembrava obbedire ai suoi pensieri più che alla sua presa; filava per il campo a una tale velocità che lo stadio diventò una macchia verde e grigia; Harry la fece voltare così bruscamente che Alicia Spinnet urlò, poi si tuffò in una pic
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)


   Fu l'allenamento più riuscito di tutti; la squadra, contagiata dalla presenza della Firebolt, provò le sue tattiche migliori senza errori, e quando atterrò di nuovo, Baston non ebbe una sola critica da fare, cosa che, come fece notare George Weasley, non era mai successa prima di allora.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Io resto qui ancora un po', Ron vuole fare un giro sulla Firebolt» disse Harry a Baston, e mentre il resto della squadra si avviava agli spogliatoi, Harry andò verso Ron, che superò con un balzo la barriera e gli venne incontro. Madama Bumb si era addormentata.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Eccola qui» disse Harry, e tese la Firebolt a Ron.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Harry si mise in spalla la Firebolt e lui e Ron uscirono dallo stadio buio, discutendo l'andatura straordinariamente regolare della scopa, la sua fenomenale accelerazione e la sua precisione nelle svolte. Erano a metà strada quando Harry, guardando a sinistra, vide qualcosa che gli mozzò il fiato: due occhi che scintillavano nell'oscurità.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   La mattina dopo Harry scese a colazione con gli altri ragazzi del suo dormitorio, tutti convinti che la Firebolt meritasse una sorta di drappello d'onore. Quando Harry entrò nella Sala Grande, tutti si voltarono a guardare la Firebolt, e si diffuse un mormorio di eccitazione. Harry vide con enorme soddisfazione che la squadra dei Serpeverde sembrava colpita da un fulmine.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Anche Baston si pavoneggiava nella gloria riflessa della Firebolt.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Su, su, Penny, niente sabotaggi!» disse Percy cordialmente, mentre la ragazza esaminava la Firebolt da vicino. «Io e Penelope abbiamo fatto una scommessa» disse agli altri. «Dieci galeoni sul risultato della partita!»
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   La squadra dei Grifondoro scoppiò in una sonora risata. Gli occhi pallidi di Malfoy diventarono due fessure, e il ragazzo si allontanò. Lo guardarono raggiungere il resto della squadra di Serpeverde, che si riunì a confabulare, certo per chiedere a Malfoy se la scopa di Harry fosse davvero una Firebolt.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Harry si librò a mezz'aria e la Firebolt scattò più alta e più veloce di ogni altra scopa; il suo cavaliere fece un giro di prova sopra lo stadio e prese a guardarsi in giro in cerca del Boccino, ascoltando la cronaca affidata all'amico dei gemelli Weasley, Lee Jordan.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Sono partiti, e l'attenzione di tutti in questa partita è puntata sulla Firebolt che Harry Potter cavalca per Grifondoro. Secondo la Guida ai Manici di Scopa, la Firebolt sarà la scopa prescelta dalle squadre nazionali alla Coppa del Mondo di quest'anno...»
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Sicuro, professoressa... stavo dando solo qualche informazione in più... la Firebolt, tra parentesi, monta un Incantesimo Autofrenante e...»
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Harry spinse in avanti la Firebolt mentre giravano attorno alle porte di Corvonero, e Cho rimase indietro. Proprio mentre Katie segnava il primo goal della partita, e i giocatori di Grifondoro esultavano, lo vide: il Boccino era quasi a terra e svolazzava vicino a una delle barriere.
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «Grifondoro è in vantaggio per ottanta a zero, e guardate quella Firebolt come fila! Potter la sta mettendo davvero alla prova, guardate come la fa
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   girare, e la Comet di Chang non è certo all'altezza, la precisione e l'equilibrio della Firebolt sono davvero straordinari in questi lunghi...»
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   «JORDAN! TI PAGANO PER FARE PUBBLICITÀ ALLE Firebolt? VAI AVANTI CON LA CRONACA!»
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Harry si voltò e vide Cho che sorrideva. Il Boccino era sparito di nuovo. Harry puntò verso l'alto la Firebolt e presto fu a oltre sessanta metri. Con la coda dell'occhio, vide che Cho lo seguiva... aveva deciso di marcarlo stretto invece di andare a cercare il Boccino... benissimo... se voleva inseguirlo, doveva subirne le conseguenze...
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Fece un sogno molto strano. Camminava in una foresta, con la Firebolt in spalla, seguendo qualcosa di un bianco argenteo che scivolava tra gli alberi davanti a lui e che Harry intravedeva a fatica tra le foglie. Ansioso di raggiungere la cosa, si affrettò, ma la sua preda accelerava. Harry prese a correre e altrettanto fece la cosa. Ora correva, e davanti sentiva un frastuono di galoppo... poi svoltò in una radura e...
Grifondoro contro Corvonero (Cap. 13 Harry Potter 3)

   Harry fu sopraffatto dai sensi di colpa. Si era completamente dimenticato che il processo a Fierobecco era così vicino, e a giudicare dallo sguardo imbarazzato di Ron, anche lui se n'era scordato. Avevano dimenticato anche la loro promessa di aiutare Hagrid a preparare la difesa dell'Ippogrifo; l'arrivo della Firebolt l'aveva cancellata dalle loro menti.
L'ira di Piton (Cap. 14 Harry Potter 3)

   «Perché non sta bene, ecco perché. È venuta qui a trovarmi tante volte da Natale. Si sente sola. Prima non ci parlavate, con lei, per via della Firebolt, adesso non ci parlate perché il suo gatto...»
L'ira di Piton (Cap. 14 Harry Potter 3)

   Harry era pronto a scommettere tutti i suoi averi, Firebolt compresa, che non erano buone notizie, qualsiasi fossero. E infatti...
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Per Harry fu un gran brutto periodo. Non poteva andare a lezione senza che qualche Serpeverde non cercasse di fargli lo sgambetto; Tiger e Goyle sbucavano da tutte le parti, e strisciavano via delusi quando lo vedevano circondato da altri ragazzi. Baston aveva dato istruzioni perché Harry venisse scortato ovunque, nel caso che i Serpeverde tentassero di metterlo fuori gioco. Tutta la Casa di Grifondoro raccolse la sfida con entusiasmo, così che per Harry era impossibile arrivare alle lezioni in orario perché era sempre circondato da un'enorme folla rumorosa. Era più preoccupato per la sicurezza della sua Firebolt che per la propria. Quando non la cavalcava, la chiudeva al sicuro nel suo baule, e spesso durante gli intervalli sfrecciava su nella Torre di Grifondoro a controllare che ci fosse ancora.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   «Hai una Firebolt!» disse Ron.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Harry dormì male. Prima sognò di aver dormito troppo, e che Baston gli strillava: «Dov'eri? Abbiamo dovuto far giocare Neville al tuo posto!» Poi sognò che Malfoy e il resto della squadra di Serpeverde erano arrivati alla partita a cavallo di draghi. Stava volando a rotta di collo, cercando di evitare una fiammata uscita dalle fauci del destriero di Malfoy, quando gli venne in mente che aveva dimenticato la Firebolt. Precipitò e si svegliò di soprassalto.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Harry voltò bruscamente la Firebolt e vide Flitt che, sempre sanguinando abbondantemente, volava in avanti per battere il rigore a favore di Serpeverde. Baston era accovacciato davanti alla porta di Grifondoro, le mascelle serrate.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Fingendo un'improvvisa concentrazione, Harry voltò la Firebolt e filò verso il campo di Serpeverde. Funzionò. Malfoy si affrettò a inseguirlo, convinto che Harry avesse visto il Boccino laggiù...
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Puntò la Firebolt verso l'alto all'ultimo minuto, e Bole e Derrick si scontrarono con un fragore assordante.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   «Ha haaa!» urlò Lee Jordan, mentre i Battitori di Serpeverde si allontanavano l'uno dall'altro tenendosi la testa fra le mani. «Peccato, ragazzi! Dovete darvi una sveglia se volete battere una Firebolt! E Grifondoro è di nuovo in possesso, ecco Johnson che prende la Pluffa... Flitt la segue... colpiscilo nell'occhio, Angelina! Scherzavo, professoressa, scherzavo... oh, no... Flitt in possesso, Flitt vola verso le reti di Grifondoro, dài, Baston, prendila!»
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Harry accelerò bruscamente; il vento gli fischiava nelle orecchie; tese la mano, ma all'improvviso la Firebolt rallentò...
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Si guardò intorno con orrore. Malfoy si era lanciato in avanti, aveva afferrato la coda della Firebolt e la tratteneva a viva forza.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Harry era talmente furioso che avrebbe volentieri picchiato Malfoy, ma non riuscì a raggiungerlo. Malfoy ansimava per lo sforzo di trattenere la Firebolt, ma i suoi occhi scintillavano maligni. Aveva ottenuto quello che voleva: il Boccino era di nuovo scomparso.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Harry puntò la Firebolt, si chinò tanto da aderire al manico e la spronò in avanti. Come un proiettile, filò verso i Serpeverde.
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Gli avversari si dispersero mentre la Firebolt sfrecciava contro di loro; Angelina aveva via libera...
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Harry puntò rapido la Firebolt verso il basso, ma Malfoy era miglia davanti a lui...
La finale di Quidditch (Cap. 15 Harry Potter 3)

   Caro Harry,
Spero che questa lettera ti venga recapitata prima che tu arrivi dai tuoi zii. Non so se sono abituati alla posta via gufo.
Io e Fierobecco siamo in clandestinità. Non ti dirò dove, nel caso che questo messaggio finisca nelle mani sbagliate. Ho qualche dubbio sull'affidabilità del gufo, ma è il migliore che ho trovato, e sembrava impaziente di affrontare la missione.
Credo che i Dissennatori mi stiano ancora cercando, ma non hanno alcuna speranza di trovarmi qui dove sono. Sto progettando di farmi vedere al più presto da alcuni Babbani, molto lontano da Hogwarts, di modo che venga tolta la sorveglianza al castello.
C'è una cosa che non sono riuscito a dirti nel nostro unico breve incontro. Sono stato io a mandarti la Firebolt...

Ancora posta via gufo (Cap. 22 Harry Potter 3)

    «Che cosa è successo?» chiese Harry avido, rimpiangendo più che mai l’isolamento dal mondo della magia che subiva a Privet Drive. Harry era un grande appassionato di Quidditch. Giocava come Cercatore nella squadra di Quidditch della Casa di Grifondoro fin dal suo primo anno a Hogwarts e possedeva una Firebolt, una delle migliori scope da corsa del mondo.
I Tiri Vispi di Fred e George (Cap. 5 Harry Potter 4)

    Venditori ambulanti si Materializzavano ogni pochi metri, trasportando vassoi e spingendo carretti carichi di merci straordinarie. C’erano coccarde luminose — verdi per l’Irlanda, rosse per la Bulgaria — che strillavano i nomi dei giocatori, cappelli a punta verdi coperti di trifogli danzanti, sciarpe bulgare adorne di leoni che ruggivano per davvero, bandiere di entrambi i paesi che suonavano l’inno nazionale quando le agitavi; c’erano modellini di Firebolt che volavano veramente, e pupazzetti da collezione di giocatori celebri che camminavano sul palmo della mano, pavoneggiandosi.
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    Sette turbini verdi sfrecciarono in campo; Harry girò una rotellina sul lato dell’Omniocolo e fece rallentare i giocatori quel tanto che bastò a leggere la parola Firebolt sul fianco di ciascuna delle loro scope, e a vedere i loro nomi ricamati in argento sulla schiena.
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    Lynch finalmente si rialzò, salutato da alte grida dei tifosi verdi, risalì sulla Firebolt e si levò di nuovo in aria. Il suo ritorno parve dare nuova forza all’Irlanda. Quando Mustafà fischiò di nuovo, i Cacciatori si misero in moto con un’abilità impareggiabile, che Harry mai aveva visto prima.
La Coppa del Mondo di Quidditch (Cap. 8 Harry Potter 4)

    Nel letto sopra quello di Ron, Harry rimase sveglio a fissare il soffitto di tela, da cui trapelava ogni tanto il bagliore di un’occasionale lanterna di Lepricani, e rivivendo nel pensiero alcune delle più spettacolari azioni di Krum. Moriva dalla voglia di tornare a cavallo della sua Firebolt e provare la Finta Wronsky… con tutti i suoi schemi contorti Oliver Baston non era mai riuscito a spiegare per bene come fare quell’azione… Harry si vide vestito di abiti con il suo nome ricamato sulla schiena, e immaginò la sensazione che si doveva provare ascoltando il ruggito di una folla di centomila persone, mentre la voce di Ludo Bagman echeggiava per tutto lo stadio: «Ecco a voi… Potter!»
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «Sì, mi va di giocare a Quidditch» disse Harry all’improvviso. «Aspetta, vado a prendere la Firebolt».
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    La pioggia frustava la finestra del salotto. Hermione era immersa nella lettura del Manuale di Incantesimi, volume quarto: la signora Weasley ne aveva comprata una copia per lei, una per Ron e una per Harry a Diagon Alley. Charlie stava rammendando un passamontagna ignifugo. Harry lustrava la sua Firebolt, con il Kit di Manutenzione per Manici di Scopa che Hermione gli aveva regalato per il suo tredicesimo compleanno aperto ai suoi piedi. Fred e George sedevano in un angolo lontano, la penna in mano, e si scambiavano sussurri, le teste chine su un rotolo di pergamena.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    Harry richiuse il suo Kit di Manutenzione per Manici di Scopa, si mise la Firebolt in spalla e tornò di sopra con Ron. Lassù la pioggia rimbombava ancora più fragorosamente, ed era accompagnata da forti sibili e gemiti del vento, per non parlare degli sporadici ululati del fantasma che viveva in soffitta. Leo prese di nuovo a cantare e a sfrecciare nella sua gabbia quando entrarono nella stanza di Ron. La vista dei bauli quasi pronti sembrava averlo precipitato in un delirio d’eccitazione.
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    E poi tutto andò al suo posto. La cosa che faceva meglio era volare. Doveva superare il drago via aria. Per riuscirci, aveva bisogno della sua Firebolt. E per avere la sua Firebolt, aveva bisogno di…
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    «Basta che funzioni domani» disse Harry. «La Firebolt sarà molto più lontana di questa roba, sarà dentro il castello, e io sarò fuori nel parco…»
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    «Accio Firebolt!» urlò.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    E poi la sentì sfrecciare nell’aria alle sue spalle; si voltò e vide la sua Firebolt che si scagliava verso di lui costeggiando il bosco, galleggiava nel recinto, e s’immobilizzava a mezz’aria accanto a lui, in attesa che la cavalcasse. La folla faceva ancora più rumore… Bagman urlava qualcosa… ma le orecchie di Harry non funzionavano più a dovere… ascoltare non era importante…
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    E poi il drago si levò, spalancando finalmente le grandi ali di cuoio nero, larghe come quelle di un piccolo aeroplano — e Harry si tuffò. Prima che il drago avesse capito ciò che aveva fatto, o dove fosse sparito, Harry sfrecciava verso il suolo a velocità massima, verso le uova ora non più difese dalle zampe anteriori armate di artigli — ecco che levava le mani dalla Firebolt — ecco che afferrava l’uovo d’oro…
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    «Ottimo, Potter!» urlò la professoressa McGranitt mentre lui scendeva dalla Firebolt: detto da lei era un complimento insolito. Notò che le tremavano le mani mentre indicava la sua spalla. «Devi andare da Madama Chips prima che i giudici ti diano i punti… laggiù, ha già dovuto sistemare Diggory…»
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    Prendendo l’uovo d’oro e la Firebolt. più sollevato di quanto non avesse creduto possibile solo un’ora prima, Harry si chinò per uscire dalla tenda, con Ron al fianco, che parlava in fretta.
La Prima Prova (Cap. 20 Harry Potter 4)

    E quando fecero il loro ingresso nella sala comune di Grifondoro questa esplose di nuovo di urla e applausi. C’erano montagne di torte e brocche di succo di zucca e di Burrobirra dappertutto; Lee Jordan aveva sparato alcuni Favolosi Fuochi d’Artificio Freddi del dottor Filibuster con Innesco ad Acqua, e l’aria era pervasa di stelline e scintille; e Dean Thomas, che disegnava benissimo, aveva appeso alcuni stendardi nuovi davvero notevoli, con Harry che sfrecciava attorno alla testa dello Spinato sulla sua Firebolt, anche se, a dir la verità, un paio mostravano Cedric con la testa in fiamme. Harry aveva quasi dimenticato cht cosa si provava ad aver davvero fame, e si sedette con Ron e Hermione. Non riusciva a credere alla sua felicità: aveva di nuovo Ron al suo fianco, aveva superato la prima prova, e non avrebbe dovuto affrontare la seconda prima di tre mesi.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    La sirena del quadro nel bagno dei Prefetti rideva. Harry galleggiava come un tappo nell’acqua spumeggiante vicino alla sua roccia, mentre lei teneva la Firebolt in alto, fuori dalla sua portata.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «Non posso» disse Harry affannato, allungandosi verso la Firebolt, e cercando di non finire sott’acqua. «Dammela!»
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    «Ah, be’» concluse Tonks, chiudendo il coperchio con un tonfo, «almeno è tutto dentro. Anche quella ci guadagnerebbe con una bella pulita». Puntò la bacchetta verso la gabbia di Edvige. «Gratta e netta». Un po’ di piume e di cacche svanirono. «Be’, è un po’ meglio… non sono mai riuscita a padroneggiare questo genere di incantesimi casalinghi. Bene… hai tutto? Il calderone? La scopa? Wow! Una Firebolt
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    Lontano lontano, sopra di loro, una pioggia di scintille rosso vivo era esplosa tra le stelle. Harry le riconobbe all’istante come scintille di bacchetta. Gettò la gamba destra oltre la Firebolt, afferrò stretto il manico e la sentì vibrare appena, come se fosse desiderosa quanto lui di ritrovarsi di nuovo per aria.
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    Harry fu sollevato nel sentirglielo dire; le sue mani stavano perdendo la sensibilità sul manico della Firebolt. Si pentì di non aver preso un cappotto; cominciava a tremare.
L’avanguardia (Cap. 3 Harry Potter 5)

    Harry sentì una piccola fitta al pensiero della pila di compiti che lo aspettavano di sopra, ma il cielo era di un azzurro limpido che dava l’euforia, e non era montato sulla sua Firebolt per tutta la settimana…
Percy e Felpato (Cap. 14 Harry Potter 5)

    Harry non poté farne a meno: abbandonò la ricerca del Boccino e puntò la Firebolt verso Ron, solo davanti ai tre anelli della porta, mentre il grosso Warrington si precipitava su di lui.
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    Il Boccino aggirò il palo di un anello e schizzò verso il lato opposto; il cambio di direzione favorì Malfoy, che era più vicino; Harry spinse la sua Firebolt, ora lui e Malfoy erano testa a testa…
Il serpente e il leone (Cap. 19 Harry Potter 5)

    Harry sognò di essere di nuovo nella stanza dell’ES. Cho lo stava accusando di averla attirata con l’inganno; diceva che le aveva promesso centocinquanta figurine delle Cioccorane se fosse venuta. Harry protestava… Cho gridava: «Cedric mi dava montagne di figurine delle Cioccorane, guarda!» Tivara fuori dal mantello manciate di figurine e le scagliava in aria. Poi si trasformava in Hermione, che diceva: «Gliel’hai promesso, Harry… io credo che faresti meglio a darle qualcos’altro… che ne dici della tua Firebolt?» e Harry ribatteva che non poteva dare a Cho la sua Firebolt perché ce l’aveva la Umbridge, e comunque tutta quella faccenda era ridicola, era andato nella stanza dell’ES solo per appendere delle decorazioni natalizie a forma di testa di Dobby…
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    Sirius e Lupin avevano donato a Harry una bellissima serie di libri dal titolo Magia Difensiva Pratica: Come Usarla contro le Arti Oscure, che contenevano splendide illustrazioni animate a colori di tutte le controfatture e dei sortilegi descritti. Harry sfogliò avido il primo volume e vide subito che gli sarebbe stato utilissimo nei suoi programmi per l’ES. Hagrid gli aveva mandato un portamonete marrone, peloso e dotato di zanne, che Harry presumeva dovessero fungere da dispositivo antifurto, ma che purtroppo impedivano di metterci dentro i soldi a meno di farsi amputare le dita. Il regalo di Tonks era un modellino perfettamente funzionante di Firebolt, che Harry guardò volare per la stanza, desiderando di riavere la sua; Ron gli aveva regalato una scatola enorme di Gelatine Tuttigusti+1; i signori Weasley il solito maglione fatto a mano e dei pasticci di carne, e Dobby un quadro davvero agghiacciante che Harry sospettava avesse dipinto lui stesso. L’aveva appena girato a testa in giù per vedere se migliorava quando, con un sonoro crac, Fred e George si Materializzarono ai piedi del suo letto.
Natale nel reparto riservato (Cap. 23 Harry Potter 5)

    A Harry sembrava che la Umbridge lo privasse sistematicamente di tutto ciò che rendeva la vita a Hogwarts degna di essere vissuta: le visite a Hagrid, le lettere di Sirius, la sua Firebolt e il Quidditch. Si vendicò nel solo modo possibile: raddoppiando i suoi sforzi per l’ES.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    L’ufficio della Umbridge, così familiare a Harry dopo tante punizioni, era sempre il solito, tranne che sulla scrivania era comparsa una grossa targa di legno con la parola Preside scritta in lettere dorate. Con una fitta al cuore, Harry vide la sua Firebolt e le Tornado di Fred e George incatenate con lucchetti a un robusto piolo di ferro infilato nella parete alle spalle della Umbridge.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Poi c’erano i due grossi squarci a forma di scopa nella porta dell’ufficio della Preside, aperti dalle Tornado di Fred e George nella fretta di raggiungere i loro padroni. Gazza sostituì la porta e trasportò la Firebolt di Harry nei sotterranei, dove girava voce che la Umbridge avesse messo di guardia una squadra di troll armati fino ai denti. Ma i suoi guai erano appena cominciati.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    «Volevo… volevo prendere la mia Firebolt!» gracchiò Harry.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Bugiardo». Gli scrollò di nuovo la testa. «Sa benissimo che la sua Firebolt è sotto chiave nei sotterranei. Aveva la testa nel camino. Con chi cercava di mettersi in contatto?»
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Te l’ho detto» gli rispose Harry, con pazienza, «anche se fosse un fuoriclasse non vorrei averlo in squadra comunque. Dice sempre a tutti cosa fare, crede di poter giocare in qualunque ruolo meglio di noi. Non vedo l’ora di liberarmene. E, a proposito» aggiunse, alzandosi e prendendo la sua Firebolt, «vuoi smetterla di far finta di dormire quando Lavanda viene a trovarti? Anche lei mi sta facendo impazzire».
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

    «Be’, tanto non posso scoprirlo, no?» ribatté Harry. Afferrò la Firebolt e si aggiustò gli occhiali. «Andiamo, su!»
Roba da elfi (Cap. 19 Harry Potter 6)

   Harry prese la gabbia di Edvige, la Firebolt e lo zaino, passò in rassegna per l'ultima volta la stanza nel suo ordine innaturale e scese con qualche difficoltà nell'ingresso, dove posò gabbia, scopa e borsa ai piedi delle scale. La luce stava ormai rapidamente calando, l'atrio era denso di ombre nel crepuscolo. Era molto strano trovarsi in quel silenzio e sapere che stava per uscire da quella casa per l'ultima volta. Molto tempo prima, quando i Dursley andavano a divertirsi e lo lasciavano lì, le ore di solitudine erano una festa rara: interrompendosi solo per rubare qualcosa di buono dal frigo, stava di sopra a giocare col computer di Dudley, o accendeva la televisione e faceva zapping quanto e come voleva. Ricordare quei tempi gli diede una strana sensazione di vuoto: era come ricordare un fratello minore perduto.
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   Harry corse nell'ingresso a prendere lo zaino, la Firebolt e la gabbia di Edvige prima di unirsi agli altri nel buio giardino. I manici saltarono in mano ai proprietari; Kingsley aveva già aiutato Hermione a salire su un enorme Thestral nero; Bill aveva issato Fleur sull'altro. Hagrid era pronto accanto alla moto, gli occhialoni sul naso.
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   Urla, lampi di luce verde da ogni dove: Hagrid ululò e la moto si ribaltò. Harry non sapeva più dov'erano: lampioni sopra di lui, grida intorno; si tenne aggrappato forte al sidecar. La gabbia di Edvige, la Firebolt e lo zaino gli scivolarono via tra le ginocchia...
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)