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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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   ‘Rubeus! Rubeus Hagrid! Che piacere rivederti! Quercia, sedici pollici, piuttosto flessibile; non era così?’
Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)

   Salirono la scalinata di pietra e si affollarono davanti all'immenso portone di Quercia.
Il binario nove e tre quarti (Cap. 6 Harry Potter 1)

   ‘Penso che la metterò in un posticino dove Paciock dovrà andarsela a riprendere... cosa ne dite, per esempio... della cima di un albero?’
‘Dammela!’ gridò Harry, ma Malfoy era già balzato in sella al suo manico di scopa ed era decollato. Non aveva mentito: volava proprio bene; tenendosi in quota all'altezza dei rami più alti di una Quercia, gridava: ‘Vienitela a prendere, Potter!’
Il duello di mezzanotte (Cap. 9 Harry Potter 1)

   E così, Harry si incamminò verso il folto della foresta insieme a Malfoy e a Thor. Camminarono per quasi mezz'ora, addentrandosi sempre di più, fino a quando seguire il sentiero divenne quasi impossibile, tanto erano fitti gli alberi. A Harry sembrò che le macchie di sangue si facessero più frequenti. C'erano schizzi sulle radici di un albero, come se quella povera creatura ferita si aggirasse là attorno. Davanti a sé, attraverso i rami intricati di un'antica Quercia, Harry scorse di nuovo una radura.
La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1)

   Hagrid afferrò Harry e Hermione e li trascinò via dal sentiero, perché si riparassero dietro un'altissima Quercia. Poi estrasse una freccia dalla faretra, la infilò nella balestra e sollevò l'arma, pronto a colpire. Rimasero tutti e tre in ascolto. Là vicino c'era qualcosa che strisciava sulle foglie secche: dal suono sembrava un mantello che toccasse per terra. Hagrid cercò di aguzzare lo sguardo per vedere più in là, lungo il sentiero buio, ma dopo qualche secondo il rumore svanì.
La Foresta proibita (Cap. 15 Harry Potter 1)


    Non fu proprio l’arrivo trionfale che avevano immaginato. Indolenziti, infreddoliti e pieni di lividi, presero i loro bauli e cominciarono a trascinarli su per il pendio erboso, verso i grandi portali di Quercia dell’entrata principale.
Il Platano Picchiatore (Cap. 5 Harry Potter 2)

    «Sorbetto al limone!» disse lei. Evidentemente era una parola d’ordine, perché tutt’a un tratto il mascherone prese vita e fece un balzo di lato, mentre la parete si apriva. Quantunque molto spaventato per quel che sarebbe successo, Harry non riuscì a trattenere lo stupore. Dietro la parete c’era una scala a chiocciola che si muoveva dolcemente verso l’alto, come una scala mobile. Vi sali insieme alla McGranitt e a quel punto udì il tonfo della parete che si richiudeva alle loro spalle. Salirono a spirale, su su, sempre più in alto, fino a che Harry, leggermente stordito, vide davanti a sé una porta di Quercia lucente con un batacchio di rame a forma di grifone.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    Il tragitto attraverso i corridoi bui e deserti non fu piacevole. Spesso Harry aveva girovagato per il castello di notte, ma non l’aveva mai visto cosi frequentato, dopo il tramonto. Insegnanti. Prefetti e fantasmi pattugliavano i corridoi a coppie per controllare che non si tenessero attività insolite. Il Mantello dell’invisibilità non impediva ai due ragazzi di fare rumore e ci fu un momento di particolare tensione quando Ron urtò qualcosa con il piede a pochi metri dal luogo dove Piton montava la guardia. Per fortuna Piton starnutì quasi nello stesso momento in cui Ron si faceva sfuggire un’imprecazione. Raggiungere e aprire le porte di Quercia dell’ingresso principale fu un vero sollievo.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    Attraversare il castello evitando gli insegnanti di ronda, fu ancora una volta un’impresa ardua. Ma alla fine raggiunsero la Sala d’Ingresso, tirarono il chiavistello del portone di Quercia, lo socchiusero e, cercando di evitare il minimo scricchiolio, sgattaiolarono fuori, sui campi illuminati dalla luna.
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)

    Avanzavano a tutta velocità attraverso il sottobosco; Thor latrava rumorosamente sul sedile posteriore e quando passarono molto vicino a una grossa Quercia Harry vide lo specchio retrovisore esterno staccarsi di schianto dall’ala. Dopo dieci minuti di quella frastornante gimcana gli alberi si fecero più radi e Harry riuscì a intravedere di nuovo qualche fazzoletto di cielo.
Aragog (Cap. 15 Harry Potter 2)

    L’immenso serpente dal lucente corpo verde fiele, grosso come il tronco di una Quercia, si era rizzato e la sua grossa testa massiccia ondeggiava fra le colonne, come se fosse ubriaco. Harry tremava: non appena il mostro si fosse girato era pronto a richiudere gli occhi; ma proprio in quel momento vide cos’era stato a distrarlo.
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

   Dentro c'erano un letto dall'aria molto comoda, mobili di Quercia lucidissimi, un fuoco che scoppiettava allegramente e, appollaiata in cima all'armadio...
Il Nottetempo (Cap. 3 Harry Potter 3)

   Hermione diede una spinta a Ron per farlo muovere, e i tre si unirono alla folla che sciamava per le scale, attraversava i portoni di Quercia ed entrava nella Sala d'Ingresso illuminata da torce fiammeggianti, da cui partiva una maestosa scalinata di marmo che portava ai piani superiori.
Il Dissennatore (Cap. 5 Harry Potter 3)

   Così presero i mantelli, passarono attraverso il ritratto («Combattete, cani rognosi dal ventre giallo!»), scesero nel castello deserto e uscirono dal portone di Quercia.
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

   Si addentrarono in silenzio fra gli alberi, tenendosi ai bordi della foresta. Poi. di fronte alla capanna di Hagrid, sentirono qualcuno bussare alla porta. Si ripararono in fretta dietro una grossa Quercia e si sporsero appena per spiare.
Il segreto di Hermione (Cap. 21 Harry Potter 3)


   Le carrozze avanzarono pesantemente attraverso i cancelli, fiancheggiati da statue di cinghiali alati, e su per il ripido viale, oscillando pericolosamente in quella che stava diventando in fretta una tempesta. La fronte contro il finestrino, Harry vide Hogwarts avvicinarsi, le molte finestre illuminate confuse e tremolanti al di là della fitta cortina di pioggia. Un fulmine dardeggiò nel cielo mentre la loro carrozza si fermava davanti ai grandi portoni di Quercia in cima alla rampa di gradini di pietra. Chi era a bordo delle carrozze davanti a loro già si affrettava a salire e a entrare nel castello; anche Harry, Ron, Hermione e Neville balzarono giù e sfrecciarono per gli scalini, alzando lo sguardo solo quando si trovarono al riparo nell’imponente Sala d’Ingresso illuminata dalle torce con la sua grandiosa scalinata di marmo.
Il Torneo TreMaghi (Cap. 12 Harry Potter 4)

    Il portone di Quercia si aprì, e tutti si voltarono a guardare l’ingresso degli studenti di Durmstrang con il professor Karkaroff. Krum era in testa al gruppo, accompagnato da una ragazza carina vestita di azzurro che Harry non conosceva. Oltre le loro teste vide che una parte del prato davanti al castello era stata trasformata in una sorta di grotta piena di luci fatate: centinaia di fatine in carne e ossa erano sedute nei cespugli di rose fatti apparire sul posto, e svolazzavano sulla statua di Babbo Natale e le sue renne.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    Nella Sala d’Ingresso c’erano pochi ritardatari, che avevano lasciato la Sala Grande dopo colazione e ora uscivano dal portone di Quercia per andare ad assistere alla seconda prova. Rimasero sbigottiti alla vista di Harry che sfrecciava via, travolgendo Colin e Dennis Canon mentre balzava giù dai gradini di pietra e si precipitava nel parco luminoso e gelato.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Un attimo dopo un uomo uscì barcollando da dietro un’alta Quercia. Per un istante, Harry non lo riconobbe… poi vide che era il signor Crouch.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    «Fai in fretta, sì?» gli gridò dietro Krum mentre Harry filava via dalla Foresta e correva su per il parco immerso nell’oscurità. Erano completamente soli; Bagman, Cedric e Fleur erano scomparsi. Harry corse all’impazzata su per i gradini di pietra, varcò il portone di Quercia e schizzò su per la scalinata di marmo, diretto al secondo piano. Cinque minuti dopo correva verso un gargoyle di pietra eretto a metà di un corridoio vuoto.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    Si affrettò a varcare l’apertura e salì il primo gradino di una scala a chiocciola di pietra, che si avvolse lentamente verso l’alto mentre le porte si chiudevano alle sue spalle e lo portò fino a una porta di Quercia lucida con un battente di ottone.
il Sogno (Cap. 29 Harry Potter 4)

    «Un albero… nobile ramo… Quercia? No, impossibile… tasso? S-tasso? Non vuol dire niente… E com’era la fine?»
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Erano arrivati davanti al gargoyle di pietra. Silente pronunciò la parola d’ordine, la statua balzò di lato, e lui e Harry si lasciarono trasportare dalla scala a chiocciola fino alla porta di Quercia. Silente l’aprì.
Le Strade si Dividono (Cap. 36 Harry Potter 4)

    Voltarono un angolo, attraversarono una massiccia porta a due battenti di Quercia e sbucarono in un open space sovraffollato, diviso in cubicoli, che ronzava di chiacchiere e risate. I promemoria sfrecciavano tra i pannelli divisori come razzi in miniatura. Un cartello sbilenco sul cubicolo più vicino diceva: Quartier Generale degli Auror.
Il Ministero della Magia (Cap. 7 Harry Potter 5)

    Fece un cenno a Harry e lo guidò fuori dal cubicolo di Kingsley, attraverso una seconda porta di Quercia, in un altro passaggio, voltò a sinistra, avanzò lungo un altro corridoio, voltò a destra in un corridoio fiocamente illuminato e decisamente squallido, e alla fine raggiunse un vicolo cieco, dove una porta sulla sinistra era socchiusa, rivelando un armadio per scope, e un’altra sulla destra recava un’ossidata targa di ottone: Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani.
Il Ministero della Magia (Cap. 7 Harry Potter 5)


    «…il manico è di Quercia spagnola con una laccatura antimalocchio e controllo delle vibrazioni incorporato…» Ron stava spiegando a Tonks.
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    Le carrozze si fermarono sferragliando accanto ai gradini di pietra che salivano al portone di Quercia. Harry scese per primo e si voltò di nuovo in cerca di finestre illuminate giù vicino alla foresta, ma non c’era alcun segno di vita nella capanna di Hagrid. Riluttante, perché aveva quasi sperato che sarebbero scomparse, rivolse invece lo sguardo alle strane creature scheletriche immobili e tranquille nella gelida aria notturna, i vacui occhi bianchi che brillavano.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    Il gargoyle si animò e fece un balzo di lato; la parete al suo fianco si aprì rivelando una scala a chiocciola di pietra in continuo movimento, come una scala mobile. Tutti e tre salirono sui gradini; la parete si chiuse con un tonfo e salirono a spirale fino alla lucida porta di Quercia con il batacchio a forma di grifone.
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    La corsia era piccola e piuttosto buia, visto che c’era un’unica finestra minuscola molto in alto di fronte alla porta. La luce proveniva perlopiù da altre sfere di cristallo luminose raggruppate al centro del soffitto. Le pareti erano rivestite di pannelli di Quercia dov’era appeso il ritratto di un mago dall’aria piuttosto arcigna, con la scritta: Urquhart Rackharrow, 1612-1697, Inventore della Maledizione Espellivisceri.
L'ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche (Cap. 22 Harry Potter 5)

    I sei ragazzi risalirono il viale scivoloso verso il castello, trascinando i bauli. Hermione parlava già di sferruzzare altri berretti da elfo prima di andare a dormire. Quando furono davanti alle porte di Quercia, Harry si guardò indietro: il Nottetempo se n’era andato, ma quasi quasi, visto che cosa lo aspettava la sera dopo, avrebbe preferito trovarsi ancora a bordo.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    Lei lo stava aspettando vicino al portone di Quercia; era molto graziosa, con i capelli legati in una coda. Mentre le si avvicinava, a Harry parve di avere i piedi troppo grandi rispetto al corpo, e all’improvviso fu orribilmente consapevole di possedere due braccia e di quanto dovevano sembrare stupide, così appese lungo i fianchi.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Il portone di Quercia si era aperto. Gli studenti si fecero da parte quando Silente apparve sulla soglia. Harry non immaginava proprio che cosa stesse facendo fuori, ma c’era qualcosa di impressionante nella sua figura immobile sulla porta, stagliata contro una notte stranamente nebbiosa. Lasciandosi le porte aperte alle spalle, avanzò sorridendo all’interno del cerchio degli spettatori verso la professoressa Cooman, in lacrime e tremante sul suo baule, con la McGranitt accanto.
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    Hermione varcò decisa il portone di Quercia e scese i gradini di pietra, inoltrandosi nell’aria fragrante della sera. Ormai il sole calava oltre le cime degli alberi della foresta proibita, e mentre Hermione marciava decisa sul prato — costringendo la Umbridge a trottare per tenerle dietro — le loro lunghe ombre scure li seguirono increspandosi sull’erba come mantelli.
Lotta e fuga (Cap. 33 Harry Potter 5)

    Finalmente raggiunsero la scalinata del castello e mentre i grandi battenti di Quercia si spalancavano sull’enorme Sala d’Ingresso lastricata, un’esplosione di chiacchiere, risate, piatti e bicchieri li accolse attraverso la porta della Sala Grande. Harry si chiese se doveva rimettersi il Mantello dell’Invisibilità, guadagnando così il proprio posto alla lunga tavola di Grifondoro (che purtroppo era la più lontana dalla Sala d’Ingresso) senza farsi notare.
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    Ron sbuffò forte, ma riuscì a farlo passare per un violento starnuto. Ormai erano davanti all’enorme portone di Quercia.
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)


    Gazza era di guardia vicino al portone di Quercia, come al solito, a spuntare i nomi dei ragazzi che avevano il permesso di andare a Hogsmeade. Il procedimento richiese più tempo del solito perché Gazza controllava tutti tre volte con il suo Sensore Segreto.
Argento e Opali (Cap. 12 Harry Potter 6)

    Silente lo aspettava accanto al portone di Quercia. Si voltò quando Harry arrivò pattinando al gradino più alto, ansante, con una fitta nel fianco.
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    «Fuori dai piedi!» urlò Harry, spingendo da un lato due ragazzi. Sfrecciò verso il pianerottolo e scese il resto della scalinata di marmo. Avevano fatto saltare il portone di Quercia; c’erano macchie di sangue sulle lastre di pietra e parecchi studenti terrorizzati si schiacciavano contro le pareti, uno o due ancora rannicchiati con le braccia sulla testa; la clessidra gigante di Grifondoro era stata colpita da una maledizione e i rubini continuavano a cadere, con un fragoroso acciottolio, sul pavimento di pietra…
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    Le porte di Quercia erano aperte, la luce inondava il viale e il prato. Lenti, incerti, ragazzi in vestaglia scendevano cauti i gradini, guardandosi intorno nervosi, in cerca di tracce dei Mangiamorte che erano fuggiti nella notte. Gli occhi di Harry erano fissi sul terreno ai piedi della torre più alta: credette di scorgere una sagoma scura raggomitolata nell’erba, anche se era davvero troppo lontano. Mentre fissava muto il punto in cui pensava che si trovasse il corpo di Silente, vide un gruppo di persone avanzare da quella parte.
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

   Poi la fonte di luce uscì da dietro una Quercia. Era una cerva bianco argento, splendente come la luna e abbagliante, che avanzava, sempre in silenzio, senza lasciare tracce di zoccoli nella fine neve fresca. Veniva verso di lui con la bella testa eretta e i grandi occhi orlati di lunghe ciglia.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   
Se lui è Quercia e lei è agrifoglio,
le nozze non consiglio.
oppure denoterebbero difetti nel carattere del proprietario:
Il sorbo sparla, il castagno sogna,
testardo è il frassino, il nocciolo si lagna.
E naturalmente, in questa categoria di detti non dimostrati troviamo:
Bacchetta di sambuco, non cavi un ragno dal buco.

LA STORIA DEI TRE FRATELLI (Cap. 5 Harry Potter 8)