Esplora le Citazioni



Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
Ricerca tra le citazioni:

Ricerca di Scacchi dei Maghi, di Scacchi e di Wizard Chess


   La mattina dopo, la neve non si era ancora sciolta. ‘Vuoi fare una partita a Scacchi, Harry?’ chiese Ron. ‘No’.
‘Perché non andiamo a trovare Hagrid?’
‘No... vacci tu...’
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Harry e i fratelli Weasley trascorsero un pomeriggio felice a giocare a palle di neve all'aperto. Poi, infreddoliti, bagnati e senza fiato, tornarono a scaldarsi davanti al fuoco della sala di ritrovo di Grifondoro, dove Harry inaugurò la sua nuova Scacchiera facendosi dare una spettacolare batosta da Ron. Ma ebbe il sospetto che le sue sconfitte non sarebbero state così irrimediabili se Percy non avesse cercato di aiutarlo con tanto impegno.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Quando finalmente Harry si alzò da tavola, era carico di tutti gli strani oggetti venuti fuori dalle confezioni dei petardi, fra cui un pacchetto di palloncini luminosi a prova di spillo, un kit ‘fai-da-te’ per far spuntare le verruche e una Scacchiera magica tutta nuova, completa di pezzi. I topolini bianchi erano scomparsi, e Harry fu assalito dall'atroce dubbio che potessero diventare il pranzo natalizio della gatta Mrs Purr.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Invece Harry giocava con gli Scacchi che gli aveva prestato Seamus Finnigan, e i pezzi non avevano la minima fiducia in lui. Ancora non era un bravo giocatore, e loro non facevano che gridare consigli contraddittori che finivano per confonderlo: ‘Non mi mandare da quella parte, non vedi che lì c'è il cavallo di quell'altro? Manda lui; lui possiamo permetterci di perderlo!’
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)

   Ron cominciò anche a insegnare a Harry a giocare a Scacchi magici. Le regole erano esattamente come quelle degli Scacchi dei Babbani, tranne che i pezzi erano vivi, per cui diventava un po' come comandare delle truppe in battaglia. La Scacchiera di Ron era molto vecchia e malconcia. Come tutto quello che gli apparteneva, anch'essa un tempo era stata di qualche membro della sua famiglia, in quel caso suo nonno. E tuttavia, giocare con dei pezzi vecchi non era affatto un problema: Ron li conosceva talmente bene, che non aveva difficoltà a convincerli a fare quel che voleva lui.
Lo specchio delle brame (Cap. 12 Harry Potter 1)


   Il che era un'ottima cosa, pensò Harry, ma lui aveva un motivo diverso per desiderare di trovarsi accanto a Piton mentre giocava a Quidditch...
Il resto della squadra rimase indietro per chiacchierare come sempre accadeva al termine dell'allenamento; invece Harry si diresse dritto filato verso la sala di ritrovo di Grifondoro, dove trovò Ron e Hermione che giocavano a Scacchi. Gli Scacchi erano l'unico gioco in cui a Hermione capitasse mai di perdere, il che, secondo Harry e Ron, ogni tanto le faceva bene.
Nicolas Flamel (Cap. 13 Harry Potter 1)

   ‘Ma a Scacchi è così!’ tagliò corto Ron. ‘Bisogna pur sacrificare qualche cosa! Ora farò un passo avanti e lei mi mangerà... e voi sarete liberi di dare scacco matto al re, Harry!’
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   Ogniqualvolta perdevano un pezzo, i bianchi si mostravano spietati. Ben presto i pezzi neri cominciarono ad allinearsi contro il muro, inerti come pupazzi. Per due volte Ron si accorse appena in tempo che Harry e Hermione erano in pericolo. Frattanto, schizzava da una parte all'altra della Scacchiera, mangiando tanti bianchi quanti erano i neri che avevano perso.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   Il primo choc vero arrivò quando fu mangiato l'altro loro cavallo. La regina bianca lo sbatté a terra e lo trascinò via dalla Scacchiera: rimase immobile, faccia a terra.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   ‘I bianchi muovono sempre per primi, a Scacchi’ fece Ron lanciando un'occhiata al lato opposto dell'enorme Scacchiera. ‘E difatti, guardate...’
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   Sembrava che i pezzi degli Scacchi li avessero sentiti, perché a quelle parole un cavallo, un alfiere e una torre voltarono le spalle ai pezzi bianchi e se ne andarono dalla Scacchiera lasciando tre caselle vuote, che vennero occupate da Harry, Ron e Hermione.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   Harry e Hermione rimasero in silenzio, osservandolo mentre rifletteva. Alla fine, Ron disse: ‘Be', non vi offendete, eh?, ma nessuno di voi due è molto bravo a Scacchi...’
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   ‘Penso’ rispose Ron, ‘che dovremo far finta di essere anche noi dei pezzi degli Scacchi’.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   Si trovavano sull'orlo di un'enorme Scacchiera, dietro ai pezzi neri, tutti molto più alti di loro e scolpiti in quella che sembrava pietra. Di fronte a loro, all'estremità opposta del vasto locale, c'erano i pezzi bianchi. Harry, Ron e Hermione ebbero un lieve brivido: erano altissimi e privi di volto.
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)

   ‘Be', Sprite il suo tiro ce l'ha già giocato, con il Tranello del Diavolo... A stregare le chiavi sarà stato senz'altro Vitious... La McGranitt ha fatto una Trasfigurazione ai pezzi degli Scacchi facendoli diventare vivi... Ci manca l'incantesimo di Raptor e poi quello di Piton...’
La botola (Cap. 16 Harry Potter 1)


    «…per la migliore partita a Scacchi che si sia vista a Hogwarts da molti anni a questa parte, attribuisco al Grifondoro cinquanta punti».
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Gli applausi dei Grifondoro raggiunsero quasi il soffitto incantato; le stelle, da lassù, sembravano fremere. Si sentiva Percy dire agli altri prefetti: «È mio fratello, sapete? Il mio fratello più piccolo! Ha passato la prova alla Scacchiera gigante della McGranitt!»
L'uomo dai due volti (Cap. 17 Harry Potter 1)

    Harry rimuginava tutto questo, seduto accanto al fuoco nella sala di ritrovo del Grifondoro, mentre Ron e Hermione ingannavano il tempo giocando a Scacchi magici.
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

    «Per l’amor del cielo, Harry» esclamò Hermione esasperata mentre un alfiere di Ron le faceva fuori un cavallo, trascinandolo via dalla Scacchiera. «Vai a cercare Justin, se per te è così importante!»
Il Club dei Duellanti (Cap. 11 Harry Potter 2)

   «Oppure potremmo fare una partita a Scacchi» esclamò rapido, «o a Gobbiglie, Percy ha lasciato qui le sue...»
La Firebolt (Cap. 11 Harry Potter 3)

    «Se papà non avesse detto niente, la vecchia Rita avrebbe scritto che era scandaloso che nessuno del Ministero avesse commentato l’accaduto» disse Bill, che stava giocando a Scacchi con Ron. «Rita Skeeter non mette mai nessuno in buona luce. Vi ricordate? Una volta ha intervistato tutti gli Spezzaincantesimi della Gringott, e mi ha chiamato “un fricchettone coi capelli lunghi”».
Caos al Ministero (Cap. 10 Harry Potter 4)

    «Hermione, ha ancora un sacco di tempo!» sbottò Ron. «Ti va di fare una partita a Scacchi, Harry?»
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    «Oh, immagino di no» disse lei con un sospiro, e si sedette a guardare la loro partita a Scacchi, che culminò in un eccitante scaccomatto di Ron, che coinvolse un paio di coraggiosissimi pedoni e un alfiere molto violento.
Il Ballo del Ceppo (Cap. 23 Harry Potter 4)

    La sera seguente Harry tornò alla Torre di Grifondoro. Da quanto gli avevano raccontato Ron e Hermione, Silente aveva parlato a tutta la scuola quella mattina a colazione. Aveva semplicemente chiesto che lasciassero in pace Harry, che nessuno gli facesse domande o insistesse per farsi raccontare ciò che era successo nel labirinto. Moltissimi, osservò Harry, lo scansavano nei corridoi evitando il suo sguardo. Alcuni sussurravano al suo passaggio, nascondendo la bocca con la mano. Immaginò che molti di loro avessero creduto all’articolo di Rita Skeeter su quanto fosse disturbato e potenzialmente pericoloso. Forse stavano elaborando le loro teorie sulla morte di Cedric. Scoprì che non gliene importava granché. La cosa migliore era stare con Ron e Hermione mentre loro parlavano di altre cose, oppure lo lasciavano star lì in silenzio mentre giocavano a Scacchi. Era come se tutti e tre avessero stretto un patto che non aveva bisogno di parole. Ciascuno di loro era in attesa di un segnale, una parola su quanto stava succedendo al di fuori di Hogwarts, ed era inutile fare congetture finché non avessero saputo qualcosa di certo. L’unica volta che affrontarono l’argomento fu quando Ron disse a Harry dell’incontro che la signora Weasley aveva avuto con Silente appena prima di tornare a casa.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    «Harry, caro» disse la signora Weasley, affacciandosi nella camera dove lui e Ron giocavano a Scacchi magici, mentre Hermione, Ginny e Grattastinchi stavano a guardare. «Puoi venire giù in cucina? Il professor Piton vorrebbe parlarti».
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)


    L’orrore gli fece spalancare la bocca. Si voltò verso Ron, Hermione e Ginny, che gli restituirono lo stesso sguardo. Grattastinchi, che Hermione tratteneva con difficoltà da un quarto d’ora, saltò felice sulla Scacchiera e seminò il panico tra i pezzi, che corsero a nascondersi urlando.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    Il venerdì Harry e Ron avevano un giorno libero, mentre Hermione sosteneva l’esame di Antiche Rune; dato che c’era davanti l’intero finesettimana, si concessero una pausa. Si stiracchiavano e giocavano a Scacchi magici davanti alla finestra aperta da cui entrava la tiepida aria estiva. In lontananza, Harry scorse Hagrid che faceva lezione ai margini della foresta. Stava cercando d’indovinare quali creature stessero osservando — forse unicorni, perché gli studenti maschi si tenevano alla larga — quando il ritratto si aprì e Hermione si arrampicò dentro, di pessimo umore.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Harry e Ron passarono la maggior parte del viaggio giocando a Scacchi magici, mentre via via Hermione leggeva ad alta voce qualche frammento del Profeta, fitto di articoli su come respingere i Dissennatori, tentativi del Ministero per rintracciare i Mangiamorte e lettere di gente isterica che sosteneva di aver visto Lord Voldemort passare davanti a casa quella mattina…
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    Harry si voltò. Cho stava passando insieme a Marietta Edgecombe, che era imbacuccata in un passamontagna. Per un attimo i loro occhi s’incrociarono. Cho arrossì e continuò a camminare. Harry riportò lo sguardo sulla Scacchiera in tempo per vedere il cavallo di Ron scacciare una delle sue pedine.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «CHE COSA?» strillò Ron, rovesciando la Scacchiera; Grattastinchi si lanciò all’inseguimento dei pezzi, mentre Edvige e Leo cinguettavano e tubavano, irritati.
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    Cera voluto un po’ di tempo perché lo shock si attenuasse. Per un certo periodo aveva cercato di convincersi che Caramell era davvero un’allucinazione causata dalla mancanza di sonno durante l’estenuante campagna elettorale. In un vano tentativo di sbarazzarsi di tutto ciò che gli ricordava quello spiacevole incontro, aveva regalato il gerbillo a una felicissima nipotina e dato ordine al suo segretario personale di eliminare il ritratto parlante dell’ometto. Però, con grande sconforto del Primo Ministro, il quadro si era dimostrato impossibile da rimuovere. Dopo che parecchi falegnami, uno o due operai, uno storico dell’arte e il Cancelliere dello Scacchiere avevano tentato invano di staccarlo dalla parete, il Primo Ministro aveva lasciato perdere e si era rassegnato a sperare che quel coso restasse zitto e immobile per il resto del suo mandato. Ogni tanto avrebbe potuto giurare di aver visto con la coda dell’occhio l’abitante del dipinto sbadigliare o grattarsi il naso; perfino, un paio di volte, uscire dalla cornice lasciandosi alle spalle solo una striscia di tela color fango. Tuttavia si era allenato a non guardare molto da quella parte, e a ripetersi con fermezza ogni volta che succedeva qualcosa del genere che si trattava di un’illusione ottica.
L'altro ministro (Cap. 1 Harry Potter 6)

    Silente entrò in un ingresso col pavimento a Scacchi bianchi e neri; il luogo era squallido ma immacolato. Prima ancora che la porta si chiudesse, una donna scarna dall’aria tormentata si avvicinò a passetti rapidi. Il suo viso affilato sembrava più ansioso che scortese, e avanzando verso Silente la donna si rivolse a un’altra domestica in grembiule alle proprie spalle.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)