Esplora le Citazioni



Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
Ricerca tra le citazioni:

Ricerca di Schiantesimo e di Stupeficium


    «Stupeficium!» ruggirono venti voci. Ci fu una serie di lampi accecanti e Harry sentì i capelli rizzarsi sulla nuca come se un vento potente avesse spazzato la radura. Alzando appena la testa vide lampi di luce di un rosso vivo scaturire dalle bacchette dei maghi e volare sopra di loro, incrociandosi, rimbalzando sui tronchi, sfrecciando indietro nel buio…
Il Marchio Nero (Cap. 9 Harry Potter 4)

    «Non serve!» urlò un altro mago. «Schiantesimo, al mio tre!»
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    «Stupeficium!» urlarono in coro, e gli Schiantesimi sfrecciarono nell’oscurità come razzi infiammati, esplodendo in una pioggia di stelle sulla pelle squamosa dei draghi…
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    «Giusto, i draghi» disse Sirius, parlando molto in fretta. «C’è un modo, Harry. Non farti tentare da uno Schiantesimo: i draghi sono forti e hanno una magia troppo potente per essere abbattuti così. Servono una mezza dozzina di maghi insieme per sopraffare un drago…»
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    Il parco di Hogwarts non era mai apparso cosi invitante, da quando Harry doveva restare chiuso dentro il castello. Nei giorni che seguirono trascorse tutto il suo tempo libero in biblioteca con Hermione e Ron, a studiare stregonerie, o in qualche classe vuota dove sgattaiolavano per esercitarsi. Harry si era concentrato sullo Schiantesimo, che non aveva mai usato prima. Il guaio era che fare pratica comportava parecchi sacrifici da parte di Ron e Hermione.
il Sogno (Cap. 29 Harry Potter 4)


    «Stupeficium
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Stupeficium
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Stupeficium!» gridò Harry. L’incantesimo colpì il mostruoso corpo nero e peloso, ma per l’effetto che ebbe avrebbe anche potuto tirargli un sasso; il ragno sobbalzò, si voltò zampettando e puntò diritto su di lui.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Stupeficium! Impedimenta! Stupeficium
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Il ragno lo afferrò tra le zampe anteriori e lo sollevò in aria. Harry lottò furiosamente cercando di prenderlo a calci; la sua gamba urtò contro le tenaglie e un attimo dopo provò un dolore terribile. Udì Cedric urlare a sua volta «Stupeficium!», ma il suo incantesimo non ebbe effetto… Poi, mentre il ragno spalancava di nuovo le tenaglie, Harry levò la bacchetta ed esclamò: «Expelliarmus!»
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Funzionò. L’Incantesimo di Disarmo costrinse il ragno a lasciarlo andare, ma con questo Harry cadde da un’altezza di quasi quattro metri sulla gamba già ferita, che si piegò sotto il suo peso. Senza fermarsi a riflettere, mirò dritto all’addome del ragno, come aveva fatto con lo Schiopodo, e urlò «Stupeficium!» contemporaneamente a Cedric.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Stupeficium!» Ci fu un lampo accecante di luce rossa, e con un’esplosione fragorosa la porta dell’ufficio di Moody andò in pezzi…
Veritaserum (Cap. 35 Harry Potter 4)

    «Questi ci serviranno quando faremo lo Schiantesimo» disse entusiasta Ron, dando un colpetto col piede a un cuscino.
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    «Svelto, Gazza!» strillò la Umbridge. «Se non facciamo qualcosa si spargeranno per tutta la scuola… Stupeficium
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Harry vide stagliarsi contro la luce anche la sagoma più piccola di Thor, che tentava di difendere il padrone slanciandosi con coraggio contro i maghi, finché uno Schiantesimo lo centrò e lo abbatté. Con un ululato furibondo, Hagrid sollevò di peso il colpevole e lo scaraventò lontano, facendogli fare un volo di almeno tre metri. Il mago non si rialzò. Hermione trattenne il fiato e si portò inorridita le mani alla bocca; Harry si voltò verso Ron, e vide che anche lui sembrava atterrito. Non avevano mai visto Hagrid perdere davvero il controllo.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)


    «Prendetelo! Prendetelo!» strillò la Umbridge, ma il suo unico aiutante ancora in piedi non sembrava ansioso di avvicinarsi ai pugni di Hagrid; anzi, arretrò così in fretta che inciampò su uno dei colleghi svenuti e cadde. Hagrid si voltò e si diede alla fuga, sempre con Thor attorno al collo. La Umbridge gli lanciò contro un ultimo Schiantesimo, ma lo mancò, e Hagrid, correndo a più non posso verso i cancelli lontani, sparì nelle tenebre.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Harry si rese conto che la via di fuga era sgombra e vide Ron, Ginny e Luna superarlo di corsa coprendosi la testa con le braccia; qualcosa di pesante lo colpì a una guancia, ma lui chinò il capo e continuò a correre; poi sentì una mano calargli sulla spalla, Hermione gridare: «Stupeficium!» e la presa subito allentarsi…
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Non appena Harry vide piegarsi le ginocchia dei due Mangiamorte, puntò la bacchetta e gridò: «Stupeficium
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Harry si tuffò di lato mentre Neville prendeva di nuovo la mira e urlava: «Stupeficium
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    «Stupeficium!» lo precedette Hermione, che li aveva raggiunti. Lo zampillo di luce rossa centrò in pieno il Mangiamorte, che si bloccò col braccio ancora sollevato: la bacchetta cadde tintinnando, e lui barcollò all’indietro contro la campana di vetro. Harry si aspettava di sentire uno schianto, invece la testa del Mangiamorte attraversò la campana come se fosse una bolla di sapone, e l’uomo si afflosciò con la schiena sul tavolo e la testa immersa nel turbinoso pulviscolo scintillante.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Un Mangiamorte gli lanciò uno Schiantesimo che non lo colpì per un soffio. Ormai erano rimasti soltanto lui e Harry contro i cinque Mangiamorte. Due di loro scagliarono fiotti di luce argentea che partirono come frecce e li mancarono, ma aprirono un cratere nella parete. Inseguito da Bellatrix Lestrange, Harry corse verso il centro della stanza tenendo la sfera di vetro alta sopra la testa, con l’unico pensiero di allontanare i Mangiamorte dagli amici.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Malfoy si voltò, la bacchetta levata, ma Tonks gli aveva già spedito contro uno Schiantesimo. Senza aspettare di scoprire se lo avesse centrato, Harry saltò giù dalla piattaforma, fuori tiro. I Mangiamorte erano concentrati sui membri dell’Ordine, che scendevano in fretta i gradini di pietra facendo piovere su di loro un incantesimo dopo l’altro. Attraverso i corpi in corsa e i lampi di luce, Harry vide Neville strisciare lontano dalla mischia, e schivando un raggio di luce rossa si tuffò sul pavimento per raggiungerlo.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    Neville, incapace di pronunciare correttamente gli incantesimi, aveva infilato la bacchetta di Hermione in una fessura del cappuccio, dritto in un occhio del Mangiamorte. Urlando di dolore, l’uomo lasciò andare Harry che ruotò su se stesso e ansimò: «StupeficiumÌ»
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    «Stupeficium!» Harry si era spostato dietro il goblin che sorrideva estatico all’ormai decapitato mago, e le aveva puntato la bacchetta alla schiena mentre lei tendeva il collo per guardare dietro la fontana. Bellatrix reagì così rapidamente che Harry ebbe a stento il tempo di schivare il colpo.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    Il getto di luce rossa del suo stesso Schiantesimo gli rimbalzò contro, costringendolo a buttarsi ancora dietro la fontana. Un orecchio del goblin attraversò al volo la stanza.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)


    Harry non poté parlare con il signor Weasley, che lavorava fino a tardi al Ministero, prima della vigilia di Natale. Ospiti e padroni di casa erano seduti in salotto; Ginny l’aveva decorato con tanta dovizia che sembrava di trovarsi nel centro di un’esplosione di ghirlande di carta. Fred, George, Harry e Ron erano gli unici a sapere che l’angelo in cima all’albero era in verità uno gnomo da giardino che aveva morso Fred alla caviglia mentre raccoglieva le carote per la cena di Natale. Sottoposto a uno Stupeficium, dipinto d’oro, ficcato in un minuscolo tutù, e con due alucce incollate alla schiena, scrutava torvo tutti quanti dall’alto: era l’angelo più brutto che Harry avesse mai visto, con il testone calvo e bitorzoluto e i piedi pelosi.
Un Natale molto gelato (Cap. 16 Harry Potter 6)

    «Proprio così» rispose Silente. «Non abbiamo ricordi che ce lo mostrino, ma possiamo esserne abbastanza sicuri. Voldemort gettò uno Stupeficium sullo zio, gli prese la bacchetta e attraversò la valle diretto alla ‘casa grande lassù’. Là uccise l’uomo Babbano che aveva abbandonato sua madre strega e, per buona misura, i nonni Babbani, cancellando così gli ultimi indegni Riddle e vendicandosi del padre che non l’aveva mai voluto. Poi tornò alla catapecchia dei Gaunt, eseguì la complicata magia per innestare un falso ricordo nella mente dello zio, posò la bacchetta di Orfin accanto al proprietario privo di sensi, intascò l’antico anello e se ne andò».
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    Harry corse oltre Hagrid e il suo avversario, mirò alla schiena di Piton e gridò: «Stupeficium
La fuga del Principe (Cap. 28 Harry Potter 6)

    «Siamo entrate per vedere se potevamo aiutare il professor Vitious e l’abbiamo trovato a terra, privo di sensi… e, oh, è così ovvio adesso, Piton doveva avergli fatto uno Stupeficium, ma non l’abbiamo capito, Harry, non abbiamo capito, abbiamo lasciato andare Piton!»
Il lamento della Fenice (Cap. 29 Harry Potter 6)

    «Qualcuno ha inflitto uno Stupeficium a un Mangiamorte sulla cima della Torre dopo la morte di Silente. C’erano anche due manici di scopa, lassù. Il Ministero sa fare due più due, Harry».
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

   «Fermati... FERMATI!» gridò Harry. Ma quando si voltò di nuovo, due getti di luce verde gli sfiorarono l'orecchio sinistro: quattro Mangiamorte si erano separati dal cerchio e li inseguivano, mirando alla vasta schiena di Hagrid. Il pilota scartò, ma i Mangiamorte non mollarono; scagliarono altre maledizioni e Harry dovette abbassarsi nel sidecar per evitarle. Si voltò e gridò «Stupeficium!» e un lampo di luce rossa partì dalla sua bacchetta, aprendo un varco tra i quattro inseguitori.
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   Le maledizioni ripresero a sfrecciare nello spazio che li separava, mentre Hagrid sterzava e zigzagava; Harry capì che non osava premere di nuovo il pulsante del fuoco di drago, con lui così in bilico. Spedì una raffica di Schiantesimi contro gli inseguitori, ma riuscì solo a rallentarli. Scagliò loro un'altra fattura bloccante: il Mangiamorte più vicino scartò per evitarla e il cappuccio gli cadde indietro. Alla luce rossa dello Schiantesimo seguente Harry riconobbe il volto stranamente inespressivo di Stanley Picchetto... Stan...
I sette Potter (Cap. 4 Harry Potter 7)

   I due operai fecero un gesto identico e Harry istintivamente li imitò: tutti e tre estrassero le bacchette. Ron, in ritardo di qualche secondo, si gettò sul tavolo e spinse Hermione sulla panca. Le maledizioni dei Mangiamorte fracassarono la parete di piastrelle alle spalle di Ron, mentre Harry, ancora invisibile, urlava: «Stupeficium
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   Il Mangiamorte biondo e grosso fu colpito in viso da un getto di luce rossa e si afflosciò, privo di sensi. Il suo compagno, non vedendo chi aveva scagliato l'incantesimo, ne spedì un altro: corde nere e lucide volarono dalla punta della sua bacchetta e legarono Ron dalla testa ai piedi. La cameriera strillò e corse verso l'uscita. Harry scagliò un altro Schiantesimo contro il Mangiamorte dalla faccia storta che aveva legato Ron, ma l'incanto fallì il colpo, rimbalzò contro la vetrina e colpì la cameriera, che cadde davanti alla porta.
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   Poco più di un minuto dopo, udirono un leggero pop e una minuscola strega del Ministero con svolazzanti capelli grigi si Materializzò accanto a loro, strizzando gli occhi alla luce improvvisa; il sole era appena sbucato da dietro una nuvola. Ebbe appena il tempo di godersi il tepore inaspettato prima che il silenzioso Schiantesimo di Hermione la colpisse in pieno petto, ribaltandola.
La Magia è Potere (Cap. 12 Harry Potter 7)


   Fu la menzogna della Umbridge che fece salire a Harry il sangue al cervello, spazzando via ogni cautela, l'idea che potesse usare il medaglione estorto a un criminale da quattro soldi per sostenere le proprie credenziali di Purosangue. Levò la bacchetta, senza nemmeno darsi la pena di nasconderla sotto il Mantello, ed esclamò: «Stupeficium
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   «Stupeficium
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

   Ora Harry correva lungo un corridoio buio nella scia del tozzo Gregorovich, che reggeva una lanterna; entrò nella stanza in fondo al corridoio e la lanterna illuminò un laboratorio; trucioli e oro brillavano nella pozza di luce dondolante, e lì, sul davanzale della finestra, stava appollaiato come un enorme uccello un giovane dai capelli biondi. Nell'istante in cui la luce della lanterna lo investì, Harry vide la gioia sul suo bel volto, poi l'intruso scagliò uno Schiantesimo e fece un tuffo preciso all'indietro, lanciandosi dalla finestra con un grido di giubilo.
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   Mentre i tre amici non lo guardavano, Xenophilius estrasse la bacchetta. Harry si accorse del loro errore appena in tempo: si lanciò di lato, spingendo Ron e Hermione al sicuro mentre lo Schiantesimo di Xenophilius attraversava la stanza e colpiva il corno di Erumpent.
La storia dei tre fratelli (Cap. 21 Harry Potter 7)

    «Stupeficium» urlò lei. «Stupeficium
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Expelliarmus!» ruggì Ron, puntando la bacchetta di Codaliscia contro Bellatrix, la cui bacchetta schizzò nell'aria e fu presa al volo da Harry, che l'aveva seguito. Lucius, Narcissa, Draco e Greyback si voltarono; Harry urlò «Stupeficium!» e Lucius Malfoy crollò davanti al camino. Fiotti di luce volarono dalle bacchette di Draco, Narcissa e Greyback; Harry si gettò a terra e rotolò dietro un divano per evitarli.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   Mentre Ron correva a estrarre Hermione dai detriti, Harry colse l'occasione: saltò sopra una poltrona e strappò le tre bacchette dalla presa di Draco, le puntò tutte contro Greyback e urlò: «Stupeficium!» Il lupo mannaro fu sollevato dal triplo incantesimo, volò fino al soffitto e poi rovinò a terra.
Villa Malfoy (Cap. 23 Harry Potter 7)

   «Stupeficium!» urlò, e Ron e Hermione si unirono a lui: getti di luce rossa schizzarono nell'orda di folletti. Alcuni arretrarono, ma altri continuavano a venire avanti, e Harry vide dei maghi guardia sbucare da dietro l'angolo.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Un fiotto di luce scarlatta sfiorò Harry: Hermione era sbucata alle sue spalle e aveva scagliato uno Schiantesimo alla testa di Tiger. Lo mancò solo perché Malfoy lo strattonò via.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Hermione si tuffò da un lato. Tiger aveva tentato di ucciderla: la rabbia si impadronì di Harry, cancellandogli tutto il resto dalla mente. Lanciò uno Schiantesimo contro Tiger, che lo evitò con un balzo, facendo cadere la bacchetta di mano a Malfoy; la vide rotolare lontano, sotto un cumulo di mobili rotti e scatole.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   La bacchetta volò via di mano a Goyle e sparì nel torrione di oggetti accanto a lui; Goyle si mise a saltare stupidamente sul posto, cercando di recuperarla; Malfoy schivò il secondo Schiantesimo di Hermione, e Ron, apparso all'improvviso in fondo al passaggio, scagliò un Incantesimo Petrificus contro Tiger, ma lo mancò di un soffio.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Tiger si voltò di scatto e urlò di nuovo «Avada Kedavra!» Ron balzò via per evitare il getto di luce verde. Malfoy, disarmato, si riparò dietro un armadio con tre gambe mentre Hermione si lanciava verso di loro, colpendo Goyle con uno Schiantesimo.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   C'erano altri duelli lungo le scale e nell'ingresso, e Mangiamorte ovunque: Yaxley, vicino al portone, contro Vitious, e lì accanto uno mascherato contro Kingsley. Gli studenti correvano ovunque; alcuni sorreggevano o trascinavano gli amici feriti. Harry scagliò uno Schiantesimo contro il Mangiamorte mascherato, lo mancò e rischiò di colpire Neville, emerso dal nulla con una bracciata di Tentacula Velenosa, che si abbarbicò allegramente al Mangiamorte più vicino e cominciò ad avvilupparlo.
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)